Ho appena finito di leggere l'ultimo editoriale del professor Franco Cardini, dedicato alla vicenda della mancata benedizione da parte di Papa Francesco di un cagnolino, editoriale che potete trovare a questo indirizzo: https://www.francocardini.it/minima-cardiniana-418-1/
A scanso di equivoci, io sono tra quelli che quando parla il professore, ritiene a prescindere che sia stato troppo veloce e sintetico nell'esporre il proprio pensiero e se si fosse preso anche qualche ora in più, sarei rimasto ben felice ad ascoltarlo. Però confesso (e nel farlo per alimentare la mia temerarietà, devo rammentarmi la natura strettamente personale di uno spazio come questo) che questa volta non mi ha convinto molto, anche se ad onor del vero, il suo vorrebbe essere solo una risposta cortese ad una lettera ricolma di banalismo che sta girando nel web.
Personalmente spero e credo che gli animali abbiano a modo loro, così come noi, continuità dopo la morte; adoro gli animali, compresi quelli schifosi e repellenti, che sempre, quando me li ritrovo in casa cerco di allontanare in maniera incruenta, comprese le cimici, mamma mia che schifo che mi fanno le cimici! Ma per quanto gli animali possano piacere se uno si professa Cristiano non può esimersi in base alla scrittura, dal riconoscere agli animali un ruolo subordinato rispetto all'uomo, e in questo senso poco conta il valore che personalmente attribuiamo ad essi, ed ancora meno le motivazioni che ci portano ad attribuirgli quel valore; in determinati ambiti si deve abbandonare il punto di vista soggettivo (comunque degno di rispetto), per entrare nell'oggettivo, e in questo ambito non si può pretendere di avvicinarsi al capo di una religione, con la pretesa che egli consideri allo stesso modo di come potremmo fare noi, il nostro animale alla stregua di un essere umano, altrimenti tanto vale acconsentire a benedire le nozze di chi decide di sposarsi un Manichino, o altre cose del genere. In fin dei conti gli esseri umani sono bravissimi a trovare le motivazioni più intelligenti anche alle azioni più stupide.
Fatte queste premesse, a parte che lo " scandalo" del Papa che si rifiuta di benedire "il bambino canino" sembra rientrato, quelli che accusano il Papa di aver mancato di delicatezza contro la donna, possono essere definiti grosso modo appartenenti a due categorie di persone: la prima sulla linea del professor Cardini, giustifica il comportamento della signora basandosi sul fatto che ignoriamo le vicissitudini che hanno spinto la signora stessa a considerare la bestiola alla stregua di un figlio, perciò si incolpa, piu o meno bonariamente, il santo padre di aver in un certo qual modo mancato di delicatezza respingendo in maniera, pare brusca le sue richieste; a questo tipo di motivazione penso già di aver risposto nel paragrafetto precedente. L'altra motivazione consiste grosso modo, nell'insinuare che il Papa sottovaluti le virtù di bestie e bestiole e perciò li reputi esseri di bassa considerazione. A questo preteso punto di vista di francesco, si replica che le care bestiole tutt'altro, sono esseri stupendi e che per l'amore che sono in grado di donare meritino tutta la nostra stima. nessuno lo nega, ma appunto nel cristianesimo, per quanto gli animali siano straordinari, essi ricoprono un ruolo diverso rispetto all'essere umano. Se si è in disaccordo con questa semplice verità, è sufficiente cambiare religione, una sola condizione si esige da queste persone: che la si smetta di pretendere che il capo di una religione, appunto a loro estranea si comporti come loro ritengano sia giusto che agisca, in base alle loro personali convinzioni morali.
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