domenica 31 gennaio 2021

Internet prima dei gattini

Internet prima dei gattini


Oggi  ho capito che sono vecchio, terribilmente vecchio; l'ho capito mentre stavo facendo un giro sulla rete ed all'improvviso, mi sono reso conto che tutto è cambiato ed internet da quel enclave di anticonformismo che era, si è trasformato in una versione ipertrofica della televisione. 


Ricordo ancora quando le cose non erano così e visto che lo ricordo con rammarico; questa cosa mi ha fatto capire di essere invecchiato. Era circa il novantasei e i computer erano visti come oggetti astrusi, potenti e complicati. Windows si era affermato da poco, come standard de facto, e i più anziani già guardavano con nostalgia i bei tempi andati, passati a smanettare sull'amiga.  Chi era cresciuto a pane e commodore, veniva visto come un patriarca, anche se non aveva ancora l'età per poter conseguire la patente. 


Ai tempi essere nerd non era cosa di moda e nemmeno l'uso di tutti questi anglicismi; si preferiva il termine più sobrio e italico: sfigato. I più colti tra i detrattori azzardavano a definirci sociopatici, ma in pochi capivano cosa intendessero, così  lo stigma di sfigato, li coglieva anche a loro e si ritiravano mestamente tra i loro polverosi tomi. 


Gratis ai tempi non era una parola di moda e si pagava tutto. Si pagava l'accesso alla rete, e se non c'erano i soldi ci si barcamenava con le offerte, allegate nelle riviste specializate, che davano un accesso libero per un mese, che non appena attivato c'era da correre in posta a mandare la disdetta tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Che altrimenti il provider (infame) diceva di non averla ricevuta e ti addebitava in bolletta 300.000 lire per i restanti undici mesi, ed i tuoi, ti saccagnavano di botte, che per colpa tua dovevano accorciare le vacanze, per rientrare delle spese. Si pagava il tempo trascorso a navigare, ed anche lì c'era da ricordarsi, quando non effettivamente usata di disconnettersi, altrimenti gli scatti si accumulavano e quando arrivava la bolletta; un altra ripassata di mazzate, perché stavolta le vacanze erano saltate completamente. E comunque anche i più scrupolosi ed attenti  di noi, avevano in serbo la loro dose di legnate perché: il cliente/parente/amico, sono due giorni che prova a chiamare ma la linea per colpa nostra era sempre occupata. Si pagava l'host che ospitava la nostra casella email e il sito internet. Insomma si pagava tutto.



Quelli erano tempi pionieristici e davvero sulla rete si trovava gente parecchio strana: appassionati di videogiochi e giochi di ruolo, scambisti ed omosessuali; che organizzavano lì i loro incontri, senza che nessuno gli rompesse le palle, gruppi di preghiera in cilicio, gente convinta di parlare con gli alieni (erano i tempi di x files e gli alieni andavano forte. Avevano soppiantato, quasi del tutto fate e gnomi). Ricordo una volta di essere finito in una newsgroup di appassionati di biologia, che passavano  il tempo a raccogliere cacchine di insetti, nei parchi pubblici e poi le analizzavano e si scambiavano i risultati, per confrontare le abitudini alimentari, nei vari ambienti. 


Ma soprattutto internet, era un posto pieno zeppo di gente curiosa e volenterosa di dividere le proprie conoscenze col resto del mondo. Di quell'ambiente oggi resta poco, la rete è diventata una sacca di conformismo, ben farcito di pubblicità, l'alfabetizzazione informatica si è trasformata in una volgarizzazione informatica. Pubblicità!, Pubblicità dappertutto. Il web, si è ridotto in una specie di asilo per teste pigre.  E Tutti quei siti strapieni di informazioni, gestiti da appassionati; dove davvero si poteva ritrovare tutto, o quasi lo scibile umano; sono stati sommersi  da una miriade di siti, intasati di inserzioni, che per spiegare un concetto ti costringono a cliccare pagine e pagine di pubblicità. La narrativa eretica viene tacciata di fake news mischiando indiscriminatamente bufale in mala fede  e chi vuole manifestare un'opinione "altra", per stimolare un dibattito.  I social, sono in gran parte il regno del pensiero-nullo, ben irregimentato. Dove pochi feudi di discussione, libere dai pregiudizi resistono sempre più sguarniti, o per meglio dire sempre più infiltrati di gente pronta a stracciarsi le vesti e gridare allo scandalo, di fronte ad un pensiero diverso, troppo estraneo alle loro teste formattate. Sì,  sono vecchio; ricordo e rimpiango l'internet prima dei gattini. 


venerdì 29 gennaio 2021

Tra dostoevskij e hemingway

Stavo rileggendo un vecchio articolo del giornalista  Maurizio blondet; di quelli prima che prendesse la tangente.  

In questo articolo concludeva che: "l'occidente può fare a meno di hemingway, ma non può  

permettersi di fare a meno di dostoevskij".

Esprimendo in questo modo, le sue opinioni su quale dovesse essere la politica estera europea: 

meno dipendente dagli stati Uniti e piú  

inclusiva verso la Russia.  


Al di là del affascinante metafora, questa frase e indicatore di un certo a mio modo di vedere "snobismo continentale", su cosa si deve intendere per "cultura" e su come gli Stati Uniti hanno contribuito al pensiero moderno.  

I dostoevskij statunitensi  si chiamano: edison, wright, Franklin e  piú letterariamente Asimov, Dick, 

brandbury,  ecc.  

Uomini come si vede non utili per un indagine introspettiva ma esatti!  quasi manualistici, per capire ed agire nel mondo reale;  ed in questo senso anche su noi stessi. 


Gli Stati Uniti figli del pragmatismo inglese non sono il popolo del pensare ma del  

azione; non è un caso che il loro romanzo di fondazione sia moby Dick, quasi un non 

romanzo ma un "reportage" del viaggio del uomo verso l'ignoto e le sfide che esso gli 

riserva. 


 C'è una famosa scena nel primo film di indiana Jones dove un indigeno, evidentemente con cattive intenzioni  

da sfoggio della sua maestria con la spada; Jones dopo averlo studiato per qualche istante, senza scomporsi troppo estrae una pistola e lo abbatte.  

In quella scena c'è tutto il sunto del america, la sua irriverenza verso l'autorità,  il suo fastidio per i cerimoniali superflui,  

una certa spacconeria ecc; a onor del vero, c'è anche il suo materialismo spinto e  la sua visione poco  spirituale del mondo, in quanto  poco spendibile qui ed ora (ma questo non è l'argomento di 

questo post). 


L'Europa, complice i suoi trascorsi colonialisti ed  i suoi tanti incontri/scontri con culture, dovrebbe aver appreso, che per giudicare una mentalità "altra" due, sono i parametri che si devono considerare:  

Prima cosa:  gli ideali e obbiettivi che la cultura stessa si pone e ulteriormente se idonea a tali aspirazioni.  

In seconda: la sua efficacia nel far rimanere coesa e prospera la popolazione che la adotta nel suo contesto originario.  

aggiungerei io, la sua capacità di integrare e far propri senza snaturarsi concetti e  

applicazioni che gli giungono dal esterno ( esempio perfettamente riuscito di ciò era a mio avviso la cultura romana e nel mondo moderno la societa giapponese).  

In questa ottica pur con o suoi difetti, Cui abbiamo accennato, come si e visto la cultura statunitense non si può  

considerare " minore" rispetto alle sue sorelle europee; semmai è questa tourt-curt che deve  smettere di considerare il fare sempre inferiore al riflettere. 

D'altronde basta pensare alla 

complessità tecnica e alta preparazione richiesta dal mondo moderno ( cui gli Stati Uniti hanno contribuito non poco), per comprendere come  questa  contrapposizione sia ormai sciocca e fuorviante. 


Più interessante a mio avviso è  semmai  riflettere su  come,  nella cultura americana può essere osservato un complesso ambivalente, di sudditanza e di 

prevaricazione;  Motivato nel riconoscersi da una parte, come una cultura giovane e debitrice alla madre  europea; contemporaneamente però, nel vedersi come campione di un modello occidentale da contrapporsi in un mondo per lo meno bipolare alla "sorella bastarda" come possiamo considerare la galassia sovietica in primis;  secondariamente all affacciarsi delle esperienze orientali pregne di una storia millenaria dal altra. 


In base a queste considerazioni sono 

convinto che più che un inferiorità della cultura americana, si  ravvisa un decadimento. 

Decadimento che può essere fatto originare da un preciso momento storico: cioè  all tempo della caduta del nemico atavico: l' URSS;  l'erronea convinzione  di aver sconfitto l'unione sovietica ( mentre la Russia  nata dalle sue ceneri interpreta questo avvenimento come un cambio di paradigma interno a se; una libera scelta piuttosto che una decisione imposta dal  esterno cosa che è bene 

rimarcare per comprendere molte tribolazioni degli ultimo tempi) e per ciò di aver salvato per ben due volte l'Europa; unità al fatto di non veder al orizzonte avversari realmente alla sua portata,

ha indotto gli Stati Uniti a considerarsi affrancati da qualsiasi debito o lezione da  

apprendere. 

Tutto ciò si può riassumere nel celebre articolo è poi libro di Francis Fukuyama.  

Purtroppo la disillusione di queste vedute in tempi recenti, ha portato il mondo statunitense da un lato, a radicalizarsi e chiudersi a riccio su se stessa,  dal l'altro a sottostimarsi; come nella deriva del  

politicamente corretto e tutte le tendenze che gli sono susseguite. 

Fenomeni che a mio avviso si fanno più accentuati man mano che il declino americano si fa più evidente e 

l'illusione di essere, " unica super potenza rimasta"  si rivela per quel che è. 


In conclusione, per tornare al esempio cinematografico precedente, un moderno indiana Jones in quella scena,  oggi estrarrebe un mitra e farebbe una strage tra la folla.

mercoledì 20 gennaio 2021

La soluzione

Un sensato adagio recita che spesso le soluzioni semplici sono le soluzioni sbagliate.

Eppure, io  sono certo di conoscere la soluzione a molti, anzi a tutti i problemi più pressanti che affliggono il paese,  se mi permettete uno slancio di immodestia oserei dire di tutto il globo.

Dicevo, la soluzione c'è ed  è semplice, però come controvalore richiede tempo, il tempo che siatene certi è la vera valuta del mondo moderno. E questo metodo,  ne richiede una discreta quantità perché i suoi frutti possano maturare a pieno.

Però posso garantire che gli effetti sono sicuri e nel giro di qualche decennio farebbe sparire problemi come ad esempio: il  razzismo, o ancora sarebbe capace di attenuare le crisi economiche, mitigare le pandemie, ridurre il  debito pubblico e con un po' di fortuna  anche cose come il riscaldamento globale e la sovrappopolazione. La soluzione a tutti questi mali è una sola:


         INVESTIRE NELLA SCUOLA


Ma prima, occorre anche cambiare paradigma  e creare una scuola in grado di incentivare a sviluppare una mente critica,  capace di analizzare i problemi e fornire competenze che possano aiutare  a risolverli.

Non certo una scuola vista come parcheggio per figli di cui il mondo moderno ci lascia sempre meno tempo di occuparci, o peggio impiego sicuro per insegnanti cui senso del dovere, quando presente, viene disincentivato ai massimi livelli.


Davvero penso che se una panacea per tutti i mali esiste il suo nome è scuola

Perché:


solo la scuola ci può dare le basi umanistiche  atte a vincere i razzismi.

Solo la scuola può far rinvigorire la scienza capace di risolvere problemi come il riscaldamento globale, l'inquinamento, le pandemie ecc.

Solo la scuola può formare ingegneri capaci di escogitare soluzioni tecniche in grado di migliorarci la vita o più banalmente con i loro gadget ravvivare l'economia.


Solo la scuola può trasmettere una corretta memoria del passato utile a non ricadere negli stessi errori.


Solo la scuola può creare quei letterati che con le loro opere rendono le vite un di più del semplice vivere animale, opere che infiammano nelle anime ardimento che spingono i più coraggiosi a varcare i confini dell'ignoto.


Ed infine perché solo la scuola è  l'unico investimento che assicura ai nostri figli di possedere moneta spendibile indipendentemente dalle varie crisi che incontreranno nelle loro vite.


Mi sento facile cassandra nell'affermare che: se nell'era dell'informazione i tagli alla sanita hanno prodotto tragedie, gli scellerati provvedimenti sulla scuola li pagheremo con catastrofi.


sabato 16 gennaio 2021

Renzeide

Due pensieri a casaccio, sulla situazione politica.

Sono davvero dispiaciuto per i 5 stelle che in questo momento stanno rischiando l'estinzione,  ammetto che Di maio è stata una piacevole sorpresa purtroppo sospetto che in  quel partito non hanno ancora chiaro una cosa, cioè che Renzi si appoggia su due gambe: La prima gamba è il fatto  che la sponda dove la palla pazza fiorentina  è sicuro di rimbalzare si chiama PD, che in pubblico  si straccia le vesti, ma solo per rifarsele più larghe in privato, mentre pensa di fagocitare gli elettori 5s.  la storia dei " costruttori" su cui i media stanno marciando a gran cassa e la ciliegina sulla torta per istallare nella testa del elettorato che i 5 stelle sono come tutti gli altri, tirare fuori Mastella poi... qui siamo allo stato del arte. La seconda gamba è costituita dal fatto che nel suo breve governo Matteo è riuscito ad aumentare il debito del paese di una cifra pari agli aiuti che stiamo per ricevere dal Europa. 

Di solito i generosi si fanno molti "amici" che poi aiutano nel momento del bisogno,  e a meno che tutti quei soldi non siano serviti per i famosi "ottanta euro", io penso che Renzi sia un uomo con un grande cuore. in pratica vedo una situazione dove i possibili scenari sono:

- Conte resiste con l'aiuto dei responsabili, così facendo il PD fagocita i 5 stelle e Renzi passa al opposizione e chi è, all opposizione di solito guadagna consenso.

-Conte lascia e sale su Draghi i 5 stelle vengono isolati e i giochi di potere restano diciamo in  famiglia

- il governo  si cala le braghe davanti a Renzi, che   libero di fare il bello e cattivo tempo, con i fondi europei sarà libero di coltivare le amicizie che gli assicureranno sopravvivenza politica.


Onestamente penso che almeno che il vaccino non si riveli un flop e tutte queste macchinazioni non gli ritornino contro Di maio e Conte se riusciranno ad uscire indenni da sto casino vuol dire che hanno doti fuori dal comune.


Intanto che ci sono, una profezia per l'estero mi gioco un occhio che entro sei mesi, a meno che in America non succeda uno stravolgimento. qualche paese del Europa orientale improvvisamente scoprirà di avere voglia di democrazia.


Cosí perché il sabato sera in zona rossa non so che caspita fare.

mercoledì 13 gennaio 2021

Vaccini e femminicidio

Oggi voglio fare un post sgradevole, sgradevole soprattutto perché in questo paese la narrazione e piú apprezzata della realtà. 

Nei giorni scorsi, andando a lavoro stavo ascoltando radio24 dove l'esperto di turno rassicurata sui vaccini anti covid:

secondo  il professore una volta vaccinata, Tutta la popolazione; statisticamente e lecito aspettarsi 660 reazioni gravi.


Numero che preso singolarmente può sembrare enorme, e sicuramente lo è per quei disgraziati che malgrado tutto ci rientreranno, ma come giustamente spiegava il professore e praticamente nullo, assolutamente del tutto trascurabile rapportato alla popolazione nazionale.


Adesso casualmente  mi è arrivato sul aggregatore di notizie  l'ultimo report sui femminicidi in Italia

(https://femminicidioitalia.info), fenomeno che giornalmente i media ci propinano come una vera e propria emergenza nazionale, a sentire gli "esperti" sembra quasi che dopo il calcio lo sport preferito  della popolazione maschile sia uccidere le proprie compagne di vita.


Se però guardiamo i numeri stiamo parlando di 72 casi nel 2020 ( meno delle donne che mediamente muoiono annegate 78)  un numero quasi dieci volte minore alle probabili vittime di un vaccino considerato sicuro dai più seri e scrupolosi enti preposti a queste cose.

 

la morte è sempre una tragedia ed ogni caso è caso a se, su questo non si discute siamo tutti figli, mariti, o padri di una donna. Pure su questo non ho bisogno di ripassi.


Sono altrettanto consapevole che le violenze domestiche, non solo maschili, in questo paese ( e non solo) sono più diffuse di quell che si crede e per rendermi conto di ciò mi basta constatare che quel genere di crimine e pressoché impunito.


Detto ciò provando per un attimo a non tirare fuori discorsi emotivi e retorici, vorrei evidenziare come ci sia una certa malizia di fondo ( interesse?) nella   palese mancanza di metro, da parte del mondo del informazione che: da un lato mi suggerisce quasi di far diventare saffiche le mie figlie,  onde evitare una probabile, quasi certa morte per mano dei loro compagni. dal altro si prendono gioco ( ribadisco in questo caso giustamente) di chi è allarmato che statisticamente  se effettueranno  una vaccinazione a tappeto anticovid inevitabilmente ci aspettano ben 660 lutti; sfortunato in più, sfortunato in meno.


Riflettendo su ciò, in quanto maschio, è non trovando in me alcuna atavica voglia di prevaricare chicchessia inizio ad essere abbastanza seccato di questa ripeto, seccante narrazione. eppure  secondo certi media è a parere di  certi politici mi devo sentire colpevole come portatore di una certa mascolinità tossica.


media e politici che bellamente ignorano ad esempio  quasi del tutto, i mille morti annui sul luogo del lavoro.


l'intento di questo post non è fare una classifica su come si muore e voglio ribadirlo ancora ne tantomeno  sminuire un fenomeno esecrabile, mi premeva   piuttosto nel mio piccolissimo contestualizzare fenomeni  che a detta degli esperti  in quando maschio mi vorrebbero descrivere quasi come un potenziale "orco" per le mie figlie e magari,  riportare l'attenzione su morti che evidentemente sono poco redditizi mediaticamente e sopratutto elettoralmente per una classe dirigente troppo impegnata a sfilare in passerella e per ciò così sensibili a stracciarsi le vesti per il caso mediatico alla moda del momento. Del tutto indifferenti d'altra parte a portare alla ribalta fenomeni magari socialmente più gravi ma emotivamente meno spendibili.


domenica 10 gennaio 2021

Censure

 C'è chi festeggia perche Facebook Twitter ecc.  hanno censurato Trump, io mi chiedo se è ancora viva una democrazia che per esistere invoca la censura.


Facendo finta di ignorare che a portare al potere un personaggio simile hanno contribuito coscientemente è non disinteressatamente i social media, che adesso si stracciano le vesti per rifarsi una verginità, mi chiedo:

Oggi Zuckerberg e compagnia,  zittiscono il presidente degli Stati Uniti perché si chiama Donald Trump domani per cos'altro? 

Se i democratici vogliono pacificare un paese oggi hanno la loro occasione.


 se per il "particolare" del momento si abbandoneranno ha questa miopia non credo ci saranno in futuro,  elezioni che possano rimuovere i signori del It dalle loro cariche, ed ebbene ricordare che gli imprenditori " rispondono soltanto ai propri azionisti" 

venerdì 8 gennaio 2021

Qanon, leghisti e sinistre; sinistre ovvero degli invisibili

 Chi anche nel nostro paese riduce gli elettori di Trump ad una manica di scalmanati ignoranti, sta facendo un grosso errore. 

Per inciso Lo stesso errore che si commette nel giudicare gli elettori di Salvini e della Meloni una massa  di razzisti egoisti.  

Cerco di essere più chiaro e per semplificare Ridurre l'analisi solo alla lega.  

Ma il discorso con i dovuti accorgimenti può essere adattato a tutti i  movimenti "populisti"  dalla " immondizia bianca" americana che si vede ignorata a favore dei  ghetti neri, ai francesi della Le Pen che abitano fianco a fianco ai migranti nelle Banlieue francesi,ma sono invisibili rispetto a quest'ultimi.  

Dobbiamo partire da lontano dagli anni 60, i tempi dell' industrializzazione e del immigrazione interna, tempi dicevo che avendo la fortuna di essere meridionale non ho scordato.  

Ricordo anche che per la "fu" classe operaia erano i tempi delle rivendicazioni e lotte.  Battaglie  che venivano  "sabotate" da una marea umana che dal sud immigrava al nord ben disposta dalla fame a farsi sfruttare come "crumiri".  

Complice anche una sensibile differenza  culturale, non ancora appiattita dal rullo compressore televisivo, erano sopratutto le classi proletarie che alla sola parola meridionale vedevano rosso, di sicuro non gli industriali che si vedevano piovere dal cielo masse di disperati, in gran parte privi di coscienza sociale e volenterosi di offrire manodopera a basso costo, o la democrazia cristiana che grazie alla valvola di sfogo del immigrazione riusciva a ridurre la pressione nei suoi feudi elettorali. 

Tutto questo il vecchio p.c.  lo sapeva benissimo, e si era preso l'incarico di controllare e indirizzare questo  malcontento, cosa che a mio avviso è riuscito anche a fare discretamente bene, infatti con l'arrivo del benessere si è andati verso una pacificazione, tutto sommato con pochi strascichi. 

È innegabile d'altronde che fino a tangentopoli (chi c'era ricorderà)  la lega era un partito  microscopico,  rappresentante di una categoria di inoccupabili, incapaci di  trovare lavoro in un contesto dove c'erano più "fabrichette" che persone.  

Con la caduta del URSS e la fine del PC,  in concomitanza con gli stravolgimenti interni che stavano per segnare profondamente il paese; in particolare tangentopoli che distrusse ( ridusse) un sistema di clientelismo ormai radicato al sud e che rimise in moto grandi movimenti interni di popolo, e  l'arrivo di  una novità per la nostra nazione come l'immigrazione esterna, i vecchi malumori cominciarono ad riaccendersi, individuando però in forza italia ( per quanto riguarda il clientelismo) e nella lega degli interlocutori pronti ad ascoltarla. 

Sono fermamente convinto che:

 quelli che votano lega non sono un rigurgito fascista e xenofobo fino a ieri rintanato in qualche fogna, ed oggi chissà perché usciti allo scoperto. In verità sono gli stessi che fino a non molto tempo fa arrostivano salsicce e montavano palchi alle feste del unità.  

In aggiunta affermo che a modo loro stanno chiedendo le stesse cose di ieri, emancipazione e diritti. 

Semmai è  il loro partito di riferimento naturale che ha deciso che quelle istanze non fanno più parte della propria agenda politica, lasciandoli in balia dei vari demegologhi di turno ed il bello è che se ne lamenta pure. 

Se i progressisti lasceranno che di queste  masse siano movimenti reazionari ad occuparsene, il risultato è facile da prevedere fanatismo ed ignoranza in cambio di elemosine e promesse.

giovedì 7 gennaio 2021

Trump-ate

Di quello che è successo ieri in America tutti si sono concentrati sul gesto estetico addossando ogni responsabilità a Trump senza rendersi conto di una cosa, se Trump è diventanto il presidente degli Stati Uniti d'America non è perché ha creato questo stato di cose, ma perché l'ha saputo incanalare a suo favore. Questa rabbia profonda e rabbiosa covava già da molto e non si spegnerà con l'uscita di scena di Trump. Chi festeggia per l'uscita di scena dell'improbabile presidente, sperando che gli Stati Uniti tornino quel paese carico di promesse che è stato con alti e bassi fino agli inizi degli anni 90 è un illuso. Gli elettori di Trump non sono scomparsi anzi la loro rabbia  si sta esasperando. la vera domanda è cosa succederà se un uomo più capace e con pochi scrupoli riuscirà a dirigerla?

mercoledì 6 gennaio 2021

Sinistra, aglio,olio e peperoncino

 Alle armi! Alle armi!

Una leggenda nera vuole che Maria Antonietta consigliasse al popolo affamato di pane di integrare la propria dieta con le brioche. La storia per quando emblematica è assolutamente finta.

È da ieri sera che mi arrivano memi misteriosi  su una fabbrica di pasta,  da stamattina anche inviti ad aderire a vere e proprie campagne di boicottaggio contro la di sopra fabbrica. Incuriosito della cosa faccio un giro in rete per capire cosa diavolo è accaduto. Cosí scopro che: in mezzo ad una crisi economica senza precedenti con una pandemia ancora in corso e ben lungi dall' essere sotto controllo  una certa militanza politica ha deciso di imbracciare i fucili e tornare in montagna in nome dei sani principi dell'antifascismo. Tutto ciò accade, perché scandalizzata in quanto il reparto marketing ( gente famosa più per il grande contributo al PIL colombiano, piuttosto che per le loro doti intellettuali) della suddetta fabbrica nel lanciare nuovi formati di pasta, ha avuto la brillante idea di riesumare nomi dal "ventennio". Perfino l'anpi locale, forse per evitare che dalle parole si passasse ai fatti, si è dovuta scomodare per certificare l'assoluta fedeltà alla linea degli industriali del pastificio, anzi ha voluto ricordare le sovvenzioni di detti industriali all'organizzazione delle locali "feste dell' unità". Adesso tralasciando il fatto che la locale sezione dell' anpi ha dato un bel calcio in culo a tutta la resistenza bianca e grigia riducendo di fatto la guerra partigiana ad un regolamento di conti tra fazioni avverse. Dicevo sorvolando questi scivoloni forse dovuti più all' urgenza che a vera malizia, mi sembra davvero indice del distaccamento dalla realtà di una certa parte politica, sempre pronta a quanto vedo ad imbracciare il fucile  per cause lontane nello spazio o nel tempo, ma poco propensa ad sporcarsi le mani con la realtà che gli soffre intorno. Con tutto il rispetto per le vittime del fascismo che almeno hanno avuto la consolazione di una rivincita morale espletata in piazzale Loreto mi piacerebbe che certe energie (e titoli di giornali) venissero investite ad aiuto di VITTIME un po' più attuali, come quelle del precariato ormai assunto al ruolo di piaga sociale, o ancora dei futuri  disoccupati a cui già so tremano i polsi al pensiero che fra non molto scadrà il blocco dei licenziamenti e in generale a tutte quelle persone a cui ormai è stato inculcato in testa il concetto che la POVERTÀ È UNA VERGOGNA da nascondere e non un motivo di lotta per cui scendere in piazza perché io sono convinto del fatto che i principi come le brioche sono una gran bella cosa. Ma quando il pane inizia a scarseggiare, diventano concetti per riempire la bocca dell'aristocrazia, non la pancia del popolo.



lunedì 4 gennaio 2021

Un altro giro di giostra

Penso che ad ognuno di noi almeno una volta nella vita sia capitato di pensare: "Come sarebbe bello se potessi tornare bambino…. Quanti sbagli eviterei..." Devo confessarlo, sarà la mia sbadataggine innata, ma per me è un appuntamento quotidiano. Signore santo! Almeno una volta al giorno mi dico: "Quanto godrei se col sennò di poi potessi mandare al diavolo quel cliente che adesso so', mi farà tribulare per i pagamenti",anzi di più.." che bello sarebbe se potessi tornare nel passato e sapere a priori i numeri del superenalotto" o ancora più importante.. "Come sarebbe bello riuscire a dare il giusto valore ai messaggi leggeri che un amico in difficoltà mi mandava", o ancora ed ancora volando più in là con la fantasia, magari riuscire a cambiare il " destino fatale" di un compagno/a  caro.  

Insomma, mi ritrovo spesso a fantasticare sul che bello sarebbe finito il giro poter rifare un'altra corsa, onde evitare i tranelli e gli scivoloni che la vita ci riserva.

Oggi complice la solita sbadataggine era per me uno di quei Momenti.

 però intanto che la fantasia galoppava, mia figlia gioiosa mi è corsa incontrò ad abbracciarmi.  non so perché in lei ho per un attimo rivisto quel bambino, che con il pensiero volevo cambiare,  quel bambino pasticcione che appunto col sennò di poi: " ci penserei io ad istradare, adesso che la so lunga...". C'è una canzone di qualche anno fa che più ho meno diceva, che il mistero del tempo che passa sta tutto nel fatto che gli anni finché non ci sfuggono, non possiamo dirli nostri. Ecco intanto che stringevo la mia bambina meravigliosa ho realizzato che in verità non cambierei niente di tutto quello che c'è stato, perché quell'l impiastro che ero io passato, ignaro del suo futuro,  tremante davanti ad un mare di possibilità però cui bastava distrarre un attimo lo sguardo perché un soffio di vento le facesse  sfuggissere via. Nonostante fosse come  tutti  del resto, solo una barchetta di carta in questa vita. E riuscito ad avere una famiglia meravigliosa e riuscito a conservare la stima dei propri cari e a trovare amici sinceri.. Ed anche per quelli che non ci sono più...  quel bambino goffo ogni tanto mi torna in testa e mi sussurra di tenerne stretto il ricordo. Ecco, mentre stringo forte mia Figlia, io non sono affatto sicuro che sia un affare barattare tutto ciò per sapere in anticipo i numeri del super enalotto.



sabato 2 gennaio 2021

De architettura

 Oggi  complice la notizia che finalmente qualcuno a Roma si è deciso a ridare una 

pavimentazione al Colosseo, ho iniziato un interessante conversazione con un mio cliente 

architetto, sulla  ristrutturazione integrativa ( recupero stilistico) e devo ammettere che mi 

sono divertito nel vedere i suoi tratti contrarsi mentre gli prospettavo ricostruzioni e aggiunte 

in varie glorie del nostro patrimonio architettonico. Naturalmente la mia era per lo più una 

provocazione, ma senza arrivare agli eccessi transalpini del 1800,  questo sentimento dell'italiano verso il passato è a suo modo emblematico della 

nostra società: da un lato continuiamo a ripeterci  di quanto siamo evoluti e colti rispetto ai 

nostri antenati, dall'altro però non abbiamo il coraggio non dico di rifare ma nemmeno di 

sistemare  quello che quegli "zotici ed ignoranti"  ci hanno lasciato. Questo come dicevo a 

mio avviso è paradigmatico di una certa paura di fondo nelle nostre capacità, paura che 

cerchiamo di mascherare ripetendoci  allo sfinimento di quanto siamo moderni,  ma che ogni 

tanto salta fuori in questo nostro feticismo verso i ruderi, ruderi che anche rispettando le 

nuove sensibilità ed esigenze filologiche potrebbero tornare facilmente a nuova vita, visto 

che in molti di essi non solo spesso abbiamo documentazione certa,  ma spesso anche i 

materiali originali che semplicemente basterebbe allocare al loro posto. Invece li lasciamo 

sull'erba per paura di "rovinare tutto" anche questo mi sembra un segno di quella "cultura 

mortifera" cui accennavo ieri segno che scopre ancora il fianco se prendiamo ad esame 

l'altro lato della medaglia le cosiddette meraviglie dell' architettura moderna. Per esempio 

Milano che ha deciso di " investire nel futuro" e cosa fa? Una città due volte millenaria che si 

mette a scimmiottare megalopoli senza storia, incapace di trasmettere alle nuove 

generazioni una idea meneghina di urbe moderna, scopiazza agglomerati alla moda 

piantumando poveri alberi in posizioni improbabili si vuol  far passare per verde ed 

ecosostenibile ignorando i costi di gestione . O la città dove abito, Cremona che fino a pochi anni fa era di una bellezza 

unica e particolare merito della coerenza stilistica che nel corso dei secoli si era saputo 

preservare. perfino i fascisti e tra questi  il più fascista di tutti, Farinacci nel ridisegnare la 

sua città aveva rispettato l'elemento che più di tutti la caratterizza; quel mattone rosso di cui 

rifulge il suo monumento più caratteristico il torrazzo, e che già  a pochi chilometri cambia 

tono e non è piu lo stesso. Invece i "moderni"  incapaci di vivificare uno stile che era marchio 

e distinzione di una civiltà tutta, hanno dovuto scopiazzare "gli altri" riempiendo il bel centro 

storico di case con improbabili finestre colorate o di affacciate in ferro già arrugginito, già morto, come appunto 

dicevo.

venerdì 1 gennaio 2021

Un altro anno e' passato

 Passato capodanno, durante l'adolescenza, ricordo che ci si iniziava a preparare per il ritorno a scuola. Per me è sempre stato un periodo malinconico, aprire i quaderni, fare il punto della situazione  e mettersi a sudare sette camicie per escogitare delle buone scuse da esibire davanti ai professori, per giustificare il fatto che durante tutte le vacanze non avevo fatto un bel niente! E sia chiaro, scuse diverse per ogni professore. In queste cose ero coscienzioso.


Adesso ahimè, a scuola non ci vado più, però a mettermi nello stesso stato d'animo ci pensano giornali e TV, ricordandomi che le vacanze stanno per finire e fra un po' inizia il tempo di pensare alla stramaledettisima dieta. La dieta, questa specie di quaresima laica e come tale dal sapore mortifero ( di solito nelle penitenze religiose come tutto ciò che riguarda quel mondo  il premio è posteriore non a priori come nel nostro caso),  questo sacrificio collettivo ad un benessere fisico, spesso illusorio, certamente provvisorio, che ci vuole tutti in forma e giovani sempre. Per essere competitivi come dicono i vincenti, i manager. Cosí eccoci, passate le vacanze a tormentarci la coscienza per quel chilogrammo di troppo, mentre il fatto che un anno sia scivolato via ( un anno come questo poi!) quando noi eravamo troppo presi a rincorrere il futile passa del tutto inosservato. D'altronde in una società dove siamo ridotti a merce chi comprerebbe roba passata? Ed allora come dicevamo, eccoci qui tutti pronti per la palestra a sudare  e faticare, come se non bastasse già il sudore del lavoro, anzi è proprio qui il punto nelle ore libere bisogna sudare il triplo, soffrire il doppio così che il lavoro ci sia lieto, magari sottopagato e precario ma vuoi lo sbattimento di stare a casa?! Intanto un altro anno è passato, devo confessare che il diritto di invecchiare e anche di ammalarmi se il mio essere lo richiede, inizia ad essere allettante. Vuoi vedere che devo iniziare a trovare delle buone scuse, che mi permettano di conservare quel chiletto di troppo, che mi ricorda la bella cena passata con buoni amici?