domenica 24 marzo 2024

il generale Vannacci, ovvero il fascismo danneggia anche te, digli di smettere.


C'è sta cosa sul generale Vannacci, che prima tutti hanno preso posizione, senza nemmeno leggere il libro, dopo di che, adesso a destra,si stanno mettendo a fare l'esegesi del testo, analizzandone lo stile, scoprendo con non poco sconcerto che dentro le caserme non sono tutti dei novelli Proust, e a sinistra segnando il punto precedente, stanno cercando di portare la discussione ai veri concetti espressi nel libro. A mia opinione in entrambi i casi sbagliano (in malafede) bersaglio.

Il fatto è che le opinioni del generale per quanto possano essere divisive ed estreme, fintantoché non costituiscono reato rimangono fatti suoi. Ricordo poi che essendo Vannacci un militare è impegnato da un giuramento a rispettare e difendere i valori costituzionali. se nel frattempo avesse cambiato opinione su quei valori, decenza e coerenza impongono che si congedi, per non ricoprirsi di disonore ed essere identificato come uno spergiuro, categoria di uomini di cui francamente le opinioni valgono quel che valgono.

Quello che tutti fingono di non vedere eche davvero di tutta questa storia deve fare riflettere e preoccupare, invece è il fatto che alcuni giornalisti hanno estrapolato delle frasi dal libro del generale, decontestualizzandole ed in questo modo facendogli  dire concetti che non ha detto, montando così un processo di popolo. tutto ciò solo per tirare un tiro mancino al governo, governo che  nella persona di un suo ministro, senza essersi minimamente documentato alla fonte, ma solo sulla base di queste voci; cioè sulla delazione, ha annunciato precipitosamente su un mezzo assolutamente inappropriato, quale un social network, tutto il suo sdegno e la sua riprovazione, nonché l'intenzione di prendere immediatamente dei provvedimenti disciplinari, per punire le "farneticazioni" di quello che è tecnicamente un suo sottoposto.


Ora sorvolando che se avesse avuto la decenza non dico di leggere ma quanto meno di sfogliare il libro, avrebbe potuto scoprire che molti dei concetti espressi dal generale, fanno parte delle linee di principio del suo partito e per giunta non nella categoria dei principi più estremi, cosa che per coerenza gli imporrebbe di dimettersi. Sorvolando anche sul fatto che questa maggioranza sia riuscita a trasformare un semplice sgambetto, rivoltole per riempire i giornali nel periodo agostano, in un trappolone che gli sta costando punti percentuali di voti. Cosa che dimostra in maniera lampante l'inadeguatezza di questa classe politica.

Quello su cui non si può e non si deve soprassedere è il fatto che dei giornalisti, possono distorcere impunemente le parole di chi più gli aggrada ed un ministro di governo si mette ad emettere sentenze sulla pubblicà piazza, allo scopo di ingraziarsi le pubbliche opinioni. 

Le idee legittime, per quanto non ci possano piacere, si combattono con altre idee, non mistificandone il senso. Mentre per quelle non consone al ruolo che si ricopre, una volta verificato che siano realmente tali, si risolvono con giusti provvedimenti, non invece con processi sommari.

Chi per avversione ideologica, o nella speranza di eliminare un possibile concorrente, fa finta di non capire cosa è appena successo, dimostra di non aver imparato la lezione di Brecht: per primi vennero a prendere gli zingari ed io non dissi niente, anzi ne fui contento. Perché mi stavano antipatici...


Ma tanto so già che sto parlando a vanvera, il novecento è finito e la storia sembra aver già scelto che direzione prendere e in quella direzione si incammina ogni giorno più convinta.


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