sabato 14 maggio 2011

Buoni e cattivi

Su un forum ho letto un’ interessante discussione sui “buoni” e “cattivi” della seconda guerra mondiale. Premesso che anch’ io condivido l’idea che in una guerra sia molto difficile individuare i buoni (se mai ve ne siano) penso pero che sia abbastanza chiaro capire chi siano i più cattivi . Cioè chi ha perso la guerra. Con questo non voglio fare un discorso di “opportunità” e fare mio il detto “la storia non giudica i vincitori”, ma intendo proprio cattivo nel proprio senso del termine. Vedo di spiegarmi meglio, l’idea di buono o cattivo è un’ idea astratta difficilmente quantificabile e quello che viene ritenuto buono oggi non è detto che lo sia anche domani, però possiamo provare a togliere le persone (e con queste le loro motivazioni personali ) dall’ ideale, fatto questo provare a giudicare solo quest’ultima, dopo ciò attribuire al termine buono anche un valore facilmente misurabile come “l’efficacia”, cosi come lo attribuiamo con segno inverso alla parola cattivo. Fatto questo abbiamo una definizione di buono e cattivo che suona più o meno cosi: “é buona qualsiasi idea che riesce a raggiungere i risultati prefissati ed e cattiva qualsiasi idea (o ideologia) che applicando i suoi ideali (e proprio perche li applica) non ci riesce” di conseguenza più un’ ideologia si avvicina ai suoi obbiettivi più sarà buona, viceversa più ci si allontana più sarà cattiva. Questo principio non è solo una speculazione filosofica e proprio la guerra che stiamo analizzando ci fa vedere come sia abbastanza pratico e concreto come metodo per giudicare (d’altronde la filosofia se viene a mancare dal risvolto pratico è solo merda fumosa) faccio un esempio fra i tanti:
Campagna di Russia, i tedeschi inizialmente penetrano nel blocco russo come ferro caldo nel burro, addirittura gli ucraini li accolgono con dei fiori in segno di benvenuto considerandoli come dei liberatori. Loro dando retta alla loro ideologia della nerchia li prendono a fucilate considerandoli di razza inferiore, i rossi allora fanno leva sui sentimenti patriottici del popolo che evidentemente era un’ idea buona (più del comunismo) e dopo qualche anno la falce e il martello sventola su una Berlino distrutta. Siccome il nazismo non è altro che una visione distorta del darwinismo sociale mi piace concludere il post con un idea di quest’ultimo: il nostro cervello è fatto per sopravvivere nella giungla non per sprecare energie a speculare su cose poco utili, se una cosa ci appare sbagliata e cattiva molto probabilmente e perche questa cosa non e adatta alla sopravvivenza della specie.


post scriptum
Come alcuni si sono già accorti questo blog CENSURA i commenti ritenuti frame e fastidiosi per evitare di farvi scrivere inutili commenti che poi verranno cancellati rispondo subito a chi già vorrebbe farmi vedere come gli inglesi fossero entrati in guerra per evitare che la Germania diventasse troppo egemone in Europa (diventando un avversario troppo forte) e di come gli americani fossero più nazisti dei tedeschi, se rileggete il post ho specificato fin da subito che è difficile individuare i BUONI e che per non perderci in particolari e trascurare il quadro generale era meglio non giudicare le persone e lasciare fuori le motivazioni personali. Per restare all’ esempio del post quando gli americani sono sbarcati in Sicilia non ricordo che si siano messi a fucilare degli italiani in quanto considerati inferiori e nemici della democrazia e del liberismo ma se non ricordo male mi raccontavano che dove arrivavano distribuivano sigarette e cioccolato e sempre se non mi sbaglio non hanno preso i negri d’America e non li hanno racchiusi in campi di concentramento per produrre materiale per i soldati bianchi, ma li hanno mandati a combattere (anche se qui qualcosa da discutere ci sarebbe) quindi evidentemente gli alleati anche se evidentemente non sono i buoni coraggiosi e nobili come vorrebbero apparire SICURAMENTE erano i meno cattivi visto che la loro ideologia si e dimostrata più efficace.