martedì 24 novembre 2009

I buoni consiglieri

Lavorando in proprio, si ha una visione del mondo e delle persone che lo abitano leggermente diversa rispetto a un salariato. Tra le varie categorie umane che inevitabilmente ti si attaccano come zecche ve quella che io definisco i distributori di buoni consigli, sono generalmente amici o parenti che hanno il loro posto fisso da dipendente e che dal primo giorno di lavoro sognano gia' di licenziarsi e aprire un attività propria ATTENZIONE ho detto sognano ma in realtà non avrebbero mai le palle per farlo perché nel profondo sanno benissimo di non essere in grado ma il loro ego e talmente alto che la colpa e sempre di qualcun altro: il governo, la sfortuna, Dio ecc ecc. Questi falliti* non osando riconoscere le loro colpe sono alla continua ricerca del amico/parente che ci prova e appena ne agguantano uno come sanguisughe gli si lanciano contro con la scusa di “voler dare una mano”e allora eccoli li a mettere il becco in tutto senza avere la benché minima idea della complessità che sta dietro a ogni più piccola cosa delle vicende umane. sono sempre pronti a sminuire il lavoro degli altri perché essi se solo Zeus/Odino/RA e il cugino scemo di buddha. non c'è l avesse avuto con loro avrebbero fatto mille volte meglio, in meno tempo e con meno sprechi. E sono sempre li a criticare con quelli che chiamano “consigli”: “attento che stai sbagliando”,”ma chi te lo ha fatto fare”, “guadagni poco”, “lavori troppo”, “sei disorganizzato”, “non hai voglia di lavorare” “di sicuro stai sbagliando qualcosa”, ho il classico “chi lavora in proprio non fa un cazzo e vive nel oro tu non ci capisci niente” ecc. Ecc.
Ma il massimo viene nella mala augurata ipotesi che vi va davvero male li il loro orgasmo e perfetto ed eccoli pronti a di spiacersi per voi che se solo avreste ascoltato i loro consigli adesso si che stareste bene ve l avevano detto LORO che sbagliavate. Sempre pronti con la scusa di starvi vicino a girare il coltello nella piaga in realtà questi emeriti falliti stanno godendo come matti il loro ego e appagato: visto non c'è riuscito nemmeno lui d'altronde era impossibile se non c'è lo fatta io” sono li che vi stanno usando per sfogare le loro frustrazioni un consiglio ve lo voglio dare io se vi capita gente cosi mandatela a fan culo





* non fraintendetemi non sto dicendo che chi lavora sotto padrone e un fallito non mi permetterei mai, sto solo dicendo che nella vita lavorativa le scelte sono due ho lavori sotto padrone con innumerevoli vantaggi come orari fissi, paga assicurata, meno responsabilità. ma con poche speranze di migliorare la tua posizione o ti butti e lavori in proprio ai molti vantaggi e se ti va bene puoi fare molta strada ma i rischi sono grossi, il lavoro tanto, e alla fine della fiera e anche possibile che ti ritrovi sul lastrico. in sintesi o prendi l'uovo oggi o cerchi di mangiare la gallina domani, entrambe le cose e impossibile. i falliti invece vorrebbero le sicurezze del lavoro fisso con i vantaggi del lavoro in proprio siccome la cosa e matematicamente (e giustamente) impossibile, sono sempre a lamentarsi di questo ingiusto mondo. la mia risposta a queste persone e una sola il mondo e giustissimo siete voi che non avete le palle di fare una scelta netta e vivete in un clima di frustrazione e grigia monotonia che voi stessi avete creato.