lunedì 14 novembre 2011

bollettino di guerra

Il mio scorso post merita una spiegazione; purtroppo ieri la rabbia era troppo alta per riuscire a buttare giù quattro righe di senso compiuto, perché ieri la nazione è morta o per lo meno ha perso quella minima sovranità che ancora gli rimaneva. Come per ogni caduta il principale responsabile è il nemico interno: i vari Bersani, Di Pietro, Fini, Corriere della sera, Marcegaglia e Sole 24 ma soprattutto Berlusconi che essendo il capo del governo aveva il dovere di spiegare che il paese era in guerra, non una guerra convenzionale ovvio, ma una guerra a tutti gli effetti. In una guerra infatti, lo scopo principale non è sopprimere l’avversario ma far si che questo accetti senza riserve le nostre condizioni, bombardamenti a tappeto e invasione militare sono i mezzi più efficaci, ma non gli unici che funzionano. Che questa fosse una guerra non convenzionale è indubbio, non si spiegherebbe altrimenti perche i mercati, senza un solo motivo valido, siano impazziti, in quanto la situazione economico/finanziaria del paese si presenta stabile e invariata da qualche anno ormai. Chi accusa di tutto ciò la debolezza del governo o è un’ ignorante o peggio un traditore collaborazionista. Il Belgio è senza governo da molti anni e i suoi conti non hanno minimamente sofferto del casino che è scoppiato in Europa in questi mesi. Chiarito che il paese era in guerra senza che uno, dicasi uno, schifo di giornale o politico si sia preso la briga di avvertire la nazione, è ormai ovvio che siamo stati sconfitti; visto che il governo legittimamente eletto è stato sostituito senza che il popolo sovrano(?) abbia avuto ruolo in tutto ciò. Hanno poco da festeggiare gli idioti che scendono in piazza a gridare che e finita la dittatura, perché tuttalpiù questa comincia adesso: come cazzo lo definite, razza di pecore, un governo composto da uomini che non sono mai passati per il giudizio delle urne, con un capo di governo che non siedeva nemmeno in parlamento ma è stato messo lì a forza con l’espediente della nomina a vita? E or’ mai che ci siamo parliamo di Monti, nessuno di chi ieri festeggiava ha notato come fosse li bello pronto, già col suo programma e i ministri già scelti. Come se fossero cose naturali; uno va al mercato e compra un programma politico e i vari ministri, quando persino in caso di elezioni con tempi molto più ampi passa qualche settimana tra il risultato elettorale e la nomina dei vari ministeri. No! Cari miei quello che si è insediato ieri e un governo di Vichy, una repubblica di Salo. Qualcuno oggi festeggerà perché lo spread adesso scende, segno che Monti è affidabile, imbecilli la guerra è finita e ci siamo arresi, é normale che il nemico cessi di attaccarci. Qualcun altro invece ha capito tutto ma è contento lo stesso per l’antico vizio Italiano di chiamare lo straniero a lavare i nostri panni sporchi anche per loro il mio disprezzo è enorme perché è questa la causa principale che impedì sempre al’ Italia di essere stato. E quale straniero poi… la Germania e la Francia!!! I primi sono i nostri principali concorrenti commerciali, senza dimenticare che li abbiamo traditi due volte; la prima volta abbiamo procurato loro la più grave crisi economica-sociale che il paese avesse mai avuto (la repubblica di Weimar), la seconda volta abbiamo quasi distrutto il paese, spaccandolo in due parti sotto il tallone di Washington e di Mosca, figuratevi come sono desiderosi di aiutarci! Anch’io nel mio piccolo quando vedo che un mio concorrente è in difficoltà vado a dargli una mano e lo consiglio su come rubarmi i clienti, è normale no? Parliamo della Francia invece; è da qualche anno che anche con discreto successo, stanno tentando di comprarsi le aziende italiane e io mi ricordo ancora quando sotto il governo Prodi, l’Eni tento di comprassi Gasprom, l’intero parlamento Francese si mosse unito per impedirlo.

domenica 13 novembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

Nazionalismo e meritocrazia

Ci sarebbero molti argomenti di cui parlare in questi giorni, ma visto che il destino del paese pare segnato (qualcuno per favore mi spieghi come, far cadere un governo possa ridare fiducia a degli investitori che scappavano perchè avevano paura che il governo cadesse), voglio parlare di meritocrazia e nazionalismo e di quello che in fondo è a mio parere il vero grande problema del paese, però prima una piccola premessa per evitare equivoci:

LA MERITOCRAZIA E’ UNA SCHIFEZZA INUMANA ed inadatta a gestire sistemi complessi senza renderli pericolosamente inadatti alla nostra specie.

Si avete capito bene, se tutti quelli che oggi gridano perche non c’è meritocrazia sapessero realmente cosa chiedono, ne rimarrebbero scioccati, il fatto che guardano dalla parte sbagliata; nel mondo anglosassone dove non c’è meritocrazia ma orgoglio nella propria nazione . Se guardassero nella Russia comunista forse vedrebbero un abbozzo di paese meritocratico. No, non sto scherzando se vogliamo un paese meritocratico molti bei culetti dei vostri figli dovrebbero smuoversi dai loro caldi banchi di scuola e farsi una carriera in miniera o a spalare merda cosa giustissima dal punto di vista meritocratico in un paese dove le risorse sono scarse (e il pianeta terra è scarso di risorse non diciamo cazzate per definizione stessa un bene è limitato) tutte le nostre energie e i riconoscimenti dovrebbero andare ai migliori come infatti potete capire se vi prendete la briga di leggere la definizione della parola meritocrazia su wikipedia riporto una parte per comodità di chi legge

“Il termine "meritocrazia" fu usato la prima volta da Michael Young nel suo libro "Rise of the Meritocracy" (1958). Il termine era destinato a un uso dispregiativo, e il suo libro era lo scenario di un futuro distopico in cui la posizione sociale di un individuo è determinata dal suo quoziente intellettivo e dallo sforzo. Nel libro, questo sistema sociale fondamentalmente conduce a una rivoluzione sociale in cui le masse rovesciano l'élite, che era divenuta arrogante e scollegata dai sentimenti del pubblico.” Perche sprecare soldi in un’ istruzione pubblica aperta a tutti quando solo pochi possono realmente apprezzarla, sarebbe meglio fare dei test di ammissioni fin dalle elementari per poter concentrare le finanze, per migliorarne al massimo la qualità destinata a quei pochi che hanno le capacita e la volontà di voler davvero apprendere , e anche nel mondo del lavoro le cose non sarebbero diverse: come spera di cavarsela uno che non merita, che è stato già escluso dagli studi . di certo non alle spalle dei meritevoli, tutti a pulir le strade che non ce niente per voi. Oltre a ciò ci sarebbe anche da capire cosa è merito e cosa no. Il vostro capo ufficio magari del suo lavoro non capisce una mazza e a prima vista non merita il posto che occupa, infatti è stato messo li da qualcuno, ok fin qui d’accordo, ma perche quel qualcuno lo ha messo li? forse perche al contrario di voi che quando uscite di li e andate a prendere l’aperitivo con i soliti quattro stronzi che conoscete da trentanni, è stato capace di creare una rete di rapporti e relazioni che voi nemmeno vi sognate. In un ambiente sociale, non e un merito anche questo?? E non è forse grazie a queste sue capacita che il vostro gruppo riesce a produrre e a risultare competitivo nonostante lui non ne capisca un cazzo e meta dei vostri colleghi sono simpatici come una merda attaccata ad una suola? si naturalmente questo non è il vostro caso e il vostro capo è li solo perché è il figlio di qualcuno. Proviamo però a fare un esempio reale, scomodiamo un venerato maestro della società italiana Veronesi, diciamoci la verità di bravi medici come Veronesi ce ne sono un sacco, magari più preparati e meno chiacchieroni di lui, ma veronesi buca lo schermo. Come medico sarà nella media, ma come uomo di spettacolo ha doti straordinarie e grazie a queste doti ha costruito l’europeo dove lavorano medici magari dieci, venti, volte più bravi ma senza queste capacita di “venditore” e pertanto probabilmente, senza di lui sarebbe stata preclusa la possibilità di attingere ai fondi necessari per le loro ricerche. Prendiamo un Oddifreddi che con la matematica ha davvero poco da spartire, pero quanta notorietà ha portato a questa branca delle scienze fondamentale ma bistrattata? Quindi a parlar di meritocrazia andateci piano, a meno di non avere doti di preveggenza non possiamo con certezza dire quale merito va premiato e quale va castigato. La prossima volta che vi parlano di premiare il merito provate a chiedergli come vogliono castigare il demerito, e come valutare quale sia l’uno e quale l’altro. Detto questo voglio parlare del più grande disastro culturale che le intellighenzie di sinistra hanno provocato al paese, ma partiamo con un po’ di storia: finita la guerra la democrazia cristiana stravinse sull’ ormai defunto pci e grazie a persone come Einaudi, Mattei e De Gasperi le cose per la brava gente italiana iniziarono a mettersi bene, adesso voi capite che tutto ciò, da un partito che fa leva sulla scontentezza delle masse per scatenare la rivoluzione e salire al potere, non sia proprio ben visto. Per fortuna gli eredi del “ migliore” ebbero un’ idea geniale, che in onore del loro capo storico chiamero “la teoria del mandolinista”, cioè sminuire e ridicolizzare ogni piccolo e grande successo che il paese Italia otteneva perchè tanto al estero (in URSS in quel caso) era sempre e comunque meglio la dc e gli altri partiti politici a dire il vero, in questa operazione diedero una gran bella mano. In Egitto quando un faraone moriva il successore spesso faceva cancellare il suo nome dai monumenti che questo costruiva per attribuirsene il merito. La DC e i nuovi potenti d’ Italia evidentemente non hanno studiato bene la storia e del fascismo non solo hanno voluto cancellarne la memoria, ma con esso anche quel poco di buono che il regime ci aveva lasciato, se il fascio fù l’apice del nazionalismo (anche eccessivo, come una guerra dolorosa ci ricorda) l’italiano nuovo doveva dimenticarsi di idee come patria e senso dello stato, eliminando l’unico vaccino che il popolo aveva per difendersi dalla “teoria del mandolinista”, tutto ciò ci porta al declino italiano attuale, facendo diventare il paese vittima della “legge della strada sporca” (la legge della strada sporca e molto semplice: se voi vi trovate in una stradina ben tenuta, pulita e con bei addobbi, se avete una cartaccia di cui disfarvi ci penserete bene dal buttarla per terra ma cercherete un cestino, contribuendo in questo modo a tenerla pulita. Se viceversa vi trovate in una strada poco curata e sporca vi verrà più naturale buttare per terra la cicca di sigaretta o il fazzoletto, contribuendo cosi ad aggravare il degrado che già esiste) e così pian piano nella mente degli italiani iniziano a farsi strada ragionamenti tipo questi: se nel pubblico impiego sono tutti raccomandati senza voglia di lavorare, perché proprio io dovrei essere più fesso e farmi un mazzo cosi? O ancora, se a scuola sono tutti baroni raccomandati perche solo mio figlio non deve diplomarsi col massimo dei voti? Che un po’ capra magari lo è, ma vuoi mettere il figlio del assessore.. e ancora se tutti evadono come dice la tv perche cavolo io devo farli proprio tutti gli scontrini? Se guardiamo solo il bicchiere mezzo vuoto pian piano si svuota del tutto, nell’ indifferenza generale ogni tanto è utile fermarsi a guardare anche il lato mezzo pieno e se vediamo che il livello cala, nel nostro piccolo dovremmo fare un abbocco e pian piano il bicchiere si riempie tutto. Perché per risollevare il paese non serve più meritocrazia ma più intolleranza . Intolleranza verso le cose che non vanno e verso chi di quelle inefficienze fa un cavallo di battaglia per prendere il potere.