giovedì 18 dicembre 2025

De Germania

Leggevo l'ennesimo articolo sulla decadenza europea. Davvero, faccio fatica a credere che un continente di millenaria esperienza politica possa essersi ridotto ad offrire questo spettacolo di sé al mondo. Persino l'America di Biden prima, e quella di Trump adesso, senza paura di smentite, tra i peggiori presidenti che quel paese abbia mai espresso, ha tentato di portare avanti una visione. Da noi il nulla. Un continuo inseguire l'attimo, senza nessuna strategia a lungo termine, nessun piano di riserva se le cose non vanno come sperato. 

Più ci penso, più non mi torna che un continente intero si sia rincitrullito così tanto da essersi fatto imporre da un vecchio rincoglionito come Biden (o meglio dal gruppo di potere che rappresentava), l'idea che fosse possibile infliggere una sconfitta strategica alla Russia, senza un piano di riserva, una via di fuga. È qualcosa che non sta minimamente in piedi.


Eppure, così paiono essere andate le cose. Cui prodest? 

La Gran Bretagna, naturalmente non va considerata, quello è un paese a sé. Chi si interessa a questo genere di dinamiche può vedere anche da solo che essa in questa operazione, nel rischiare grosso, qualcosa da guadagnare effettivamente poteva avercelo. Ma nell'unione propriamente detta

Sì, la Polonia e i paesi baltici in generale hanno acquistato molta rilevanza strategica nel contesto europeo, a onor del vero si sono tolti anche più di una soddisfazione contro l'odiato orso russo. Ma se la Russia adesso vince a cosa è servito, insistendo con questa escalation, rischiano di fare la fine di una donna innamorata che si busca una polmonite, pur di vedere il medico del suo cuore. L'escalation ha aumentato la loro importanza strategica, ma adesso, soprattutto dopo Trump, il filo sta per rompersi. Con la loro appartenenza alla Nato, davvero poco c'era da preoccuparsi, quantomeno in tempi brevi di qualche pretesa russa nei loro confronti. Dal punto di vista economico i fondi UE dirottati in Ucraina, avrebbero fatto comodo soprattutto a questi paesi, invece che per la guerra, potevano essere usati per puntellare il ritrovato benessere. Il gran sultano è andato avanti mezzo millennio promettendo al popolo che il prossimo anno sarebbero giunti alla mela rossa. Davvero i leader di questi Stati sono incapaci a tal punto da essersi dovuti sporcare le mani sul serio, per placare il risentimento anti-russo che cova nella pancia delle loro nazioni?

I membri storici dell'unione, come Italia e Francia, magari in un ridimensionamento della Germania avrebbero potuto avere qualcosa da guadagnare, ma da un crollo come quello a cui stiamo assistendo, non penso proprio. Anche a causa di ciò che è  avvenuto in Ucraina, la crisi è tornata a farsi sentire, i governi sono traballanti, con molti stati che rischiano di finire in mano a partiti estremisti.
Sanchez in Spagna fa quello che in genere fanno i governi spagnoli, dichiarazioni eclatanti, gesti solenni, ma poi calate le luci si muove con i piedi di piombo. Sa che la sua maggioranza è fragile. Macron in Francia insieme alla Germania di Scholz sono stati i leader che più di tutti si sono spesi per scongiurare il conflitto ucraino. Oggi però il suo consenso interno è ai minimi storici. E la sua linea si è progressivamente appiattita su quella dell'Unione; a quanto dicono alcuni esperti il suo obiettivo immediato è succedere alla von der Leyen. Infine la Meloni in Italia. Confesso che personalmente stimo questa donna, ma non mi aspettavo e non mi aspetto grandi cose da lei, con l'eredità che si porta dietro il suo partito, è forse tra i leader europei la più facilmente disinnescabile. Lei sembra saperlo e a vedere il suo operato, pare proprio che il suo obiettivo principale sia quello di durare.


Resta lei, la Germania appunto, la nazione che più di tutti ha perso da questa situazione, e più di tutti si sta spendendo per perpetrarla. La Germania che se ne frega se gli buttano giù il Nord Stream e accetta di buon grado di diventare lo zimbello del mondo, la Germania che da due decenni ed oltre investe sui rapporti con la Russia e che a causa della fine di quegli stessi rapporti è in crisi nera. La Germania che fino a ieri aveva a capo uno dei più brillanti politici della scena mondiale: Angela Merkel, e da un giorno all'altro si ritrova guidata da una serie di Cancellieri che definire mediocri è un complimento.


Premetto che il mio è solo un gioco ipotetico, un divertissement, ma se questo fosse un gioco tipo: indovina il colpevole, io punterei tutto sulla Germania. Proviamo  a ricapitolare: i baltici sono accecati dal loro risentimento antirusso, gli inglesi anche, con in più l'ambizione di riaffermare il loro ruolo di prima potenza d'Europa e seconda dell'impero (ruolo questo, che per inciso in altri tempi non sarebbe dispiaciuto alla Russia). Spagna, Francia e Italia, chi per un motivo, chi per l'altro, è tanto se ai loro governi è consentito di rimanere in piedi, resta qualche battitore libero sia interno che esterno all'unione, come l'Ungheria di Orban e la Turchia di Erdogan. Tutto il resto perlopiù comparse. 

Ma quello tedesco è un caso diverso. È davvero possibile che la classe dirigente tedesca butti tutto alle ortiche; il benessere economico, i rapporti con la Russia, la transizione energetica, la preminenza europea, solo perché qualche neocon americano ha fatto la voce grossa? Possibile che abbiano dimenticato il profetico fuck Europe della Nuland? 

Forse no, e per capirlo basta guardare il modo quasi ossessivo con il quale puntano sul riarmo europeo (tedesco). Secondo il parere degli esperti, in realtà utile solo per salvare l'economia, ma qualche sospetto dovrebbe suscitarlo: E se la Germania avesse acconsentito a tutto lo sconquasso che sta capitando sul vecchio continente, per avere la possibilità di riarmarsi senza indispettire gli altri stati europei e soprattutto gli amici americani? 


Non si discute, gli sta costando moltissimo, ma davvero un paese con la storia della Germania avrebbe avuto una possibilità più conveniente. Sul serio l'America, la Francia, la Gran Bretagna, la Russia stessa, la stessa Italia, senza le attuali contingenze, avrebbero permesso anche il solo parlare di riarmo tedesco? Questo oltranzismo europeo, ricordiamolo, sotto guida tedesca, che sta sfasciando la NATO, sicuri che sia solo miopia di tutta la classe dirigente europea?  Se invece, per alcuni, fosse un modo per buttare all'aria l'assetto europeo post 1945 senza finire per forza di cose in una nuova guerra di vaste proporzioni, se la Germania, o meglio se parte della leadership tedesca avesse scelto di accettare di pagare oggi un conto salato, per conquistare domani una sovranità strategica?  Se lo strazio a cui stiamo assistendo non è in realtà l'agonia del trapasso, ma il travaglio di un nuovo attore geopolitico? 

La verità probabilmente sta in una miscela tossica di entrambe le ipotesi: calcolo freddo da parte di alcuni (che vedono nella crisi l'unica chance di cambiare lo status quo) e caos miope da parte di molti altri, che agiscono per sopravvivere, trascinati dagli eventi. L'esito dipenderà da quale componente prevarrà.

Nessun commento:

Posta un commento