Leggevo ieri un tweet dell'istituto liberale (un nome, un programma), la solita solfa dove si impreca contro lo Stato a detta loro troppo "socialista".
Questa volta in particolare se la prendevano contro il sistema sanitario, a sentire sempre loro antidemocratico. Può sembrare una boutade, ma per chi coglie il sottointeso il senso del messaggio è abbastanza agghiacciante:
Infatti questi signori partono dal giusto presupposto che viviamo in un mondo dove le risorse sono limitate, nel caso specifico a essere limitato è il tempo a disposizione dei medici a curare i pazienti. In un sistema sanitario gratuito gestito dallo Stato come il nostro, il medico deve per forza curare chiunque gli si presta davanti.
Ma in un mondo dove appunto le risorse sono scarse, si creano storture, perché il medico non potrà scegliere di curare chi secondo loro è il più meritevole (ovvero chi ha possibilità di pagare di più), ma dovrà scegliere in base ad altri criteri (in genere l'urgenza medica).
Ciò farà sì che magari venga curato prima il soggetto poco produttivo, arrecando, in un'ottica efficientista, un danno alla società nel suo insieme.
In un sistema liberista invece il dottore sarebbe libero di scegliere di curare chi vuole lui, ovvero chi paga di più, che disponendo di più risorse economiche, per forza di cose è anche il soggetto più produttivo, che in questo modo potrebbe tornare in pista prima. Aggiungo io, ma sottointeso in un discorso simile: pazienza poi se il vecchio ottantenne improduttivo ha un infarto in corso e l'imprenditore un'unghia incarnita.
Insomma, come dicevo all'inizio la solita solfa: meno Stato, più efficienza. Il problema di questa gente è che non solo pretende di scegliere il gioco ma anche di stabilire regole ed eccezioni.
Il classico caso di chi possedendo un martello, crede che tutto sia un chiodo: in questo caso l'economia e le capacità economiche. Ma perché dovremmo dare questa preminenza alla gente capace di fare soldi? Perché lo Stato dovrebbe lasciare liberi di agire come vogliono, solo chi ha talento economico? Esistono decine di settori altrettanto se non più importanti. Ad esempio perché dovremmo regolamentare le possibilità dello scienziato di fare i suoi esperimenti, ostacolando così la scoperta di nuove cure contro le malattie?
In genere i liberisti a questo punto si appellano ad un ipotetico efficientamento del sistema, Moloch questo smentito sia dai fatti; il pessimo sistema sanitario statunitense (di media 12000 annuì di spesa a testa, contro i nostri 4000), sia dalle leggi economiche stesse, spiegatemi infatti come sia mai possibile che tante piccole realtà, riescano ad essere più efficienti ed economiche di una grande economia di scala. Siccome è più facile spostare una montagna che cambiare un'idea, a questo punto i liberisti rilanciano che, vero, l'economia di scala è più vantaggiosa in termini di forza contrattuale e cose cosi, ma tante piccole realtà in competizione tra loro portano nel mercato molta più innovazione, tutta a vantaggio dei pazienti. Falso anche questo, la realtà ha dimostrato che le spese maggiori di tali realtà non vanno in ricerca e sviluppo, ma invece nel reparto marketing. Le ricerche importanti di solito sono finanziate dal pubblico, solo in un secondo momento scendono in campo i privati. La parabola dei vaccini COVID docet.
Comunque, scegliendo questa strada, bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo, per quale diavolo di motivo, lo Stato dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere quali settori devono essere lasciati liberi e quali regolamentati?
Per fare un esempio, questa volta estremo, se uno è bravissimo ad entrare senza essere visto nelle case di maiali troppo arricchiti, portagli via tutto e sventrare chi non riesce a difendersi da solo, perché lo stato anche qui non dovrebbe applicare un modello darwiniano?
Con questo pensiero vi saluto e vi faccio gli auguri di buon Natale.
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