Un esempio di evoluzione: oggi, parlando con un amico su quanto ho scritto ieri, addentrandoci nel discorso, per mettermi in difficoltà e difendere le ragioni occidentali, mi fa notare che tutti i paesi nemici dell'America e, di conseguenza, di tutto l'Occidente, sono comunque regimi autoritari ed armati fino ai denti: "naturale", rispondo io. "I regimi di stampo liberale o comunque internamente deboli, che provano a mettersi contro l'America, vengono fatti facilmente fuori con corruzione, rivolte o altre trovate; a ben vedere pare proprio che gli Stati Uniti perseguano scientemente l'obiettivo di tenere i paesi orbitanti nella loro sfera di influenza sotto governi democratici o quando questo non è possibile, con governi instabili, per riuscire così a garantirsi un certo controllo influenzandone le masse. Sotto questa prospettiva, che i paesi ostili all'america o comunque non suoi alleati che riescono a sopravvivere siano perlopiù regimi autoritari con un forte controllo centrale, alla fine dei conti appare come un normale processo di selezione naturale".
Prendiamo l'Africa subsahariana per esempio, da quanto quelle regioni hanno raggiunto l'indipendenza, ci sono stati più colpi di stato che stati. Ma per convincersi di questa mia teoria, non c'è da andare lontani, per restare qui da noi ad esempio basta pensare a come si sono svolte tangentopoli o il processo Andreotti, non crederete che siano stati eventi completamente spontanei, vero?
Per curiosità , arrivato a casa ho fatto una veloce ricerca sui paesi con politiche ostili agli Stati Uniti che negli ultimi vent'anni hanno subito sommosse.
A vedere quanto è lunga la lista, il sospetto che Kim Jong-Un non sia stato completamente folle a volersi fare un'assicurazione atomica, viene.
Ecco la lista:
1. Iraq (2003): Sebbene la caduta di Saddam Hussein sia stata principalmente il risultato dell'invasione guidata dagli Stati Uniti, c'è stato un periodo di disordini e sommosse popolari prima e dopo l'invasione.
2. **Libia (2011): Il regime di Muammar Gheddafi è stato rovesciato durante la guerra civile libica, in gran parte supportata da un intervento militare della NATO. Gheddafi aveva una lunga storia di contrasti con gli Stati Uniti e l'Occidente in generale.
3.Egitto (2011): Hosni Mubarak, un alleato degli Stati Uniti ma con una politica interna controversa e spesso contraria agli interessi popolari, è stato rovesciato durante le sommosse della Primavera Araba. Successivamente, il presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente e con tendenze più indipendenti, è stato deposto nel 2013.
4. Ucraina (2014): Il presidente Viktor Yanukovych, considerato filo-russo e contrario all'influenza occidentale, è stato rovesciato durante le proteste di Euromaidan.
5. Bolivia (2019): Evo Morales, il primo presidente indigeno del paese, ha subito pressioni e proteste che hanno portato alla sua destituzione. Morales aveva spesso posizioni critiche nei confronti degli Stati Uniti.
6.Sudan (2019): Omar al-Bashir, un leader di lunga data con una storia di antagonismo verso gli Stati Uniti, è stato rovesciato da una rivolta popolare.
7. Venezuela: Sebbene Nicolás Maduro non sia stato rovesciato, il paese ha vissuto anni di disordini e proteste popolari contro il suo governo, che ha una posizione fortemente anti-statunitense. Gli Stati Uniti hanno sostenuto apertamente l'opposizione, ma il governo di Maduro è ancora in carica.
Ed ancora...
8. Tunisia (2011): La Rivoluzione dei Gelsomini ha portato alla caduta di Zine El Abidine Ben Ali. Anche se la Tunisia non era fortemente anti-americana, il regime autoritario di Ben Ali era parte di un più ampio movimento di sommosse popolari nella regione.
9. Siria (2011-in corso): Il presidente Bashar al-Assad ha affrontato una guerra civile iniziata come una serie di proteste popolari durante la Primavera Araba. Il governo siriano ha avuto relazioni tese con gli Stati Uniti, specialmente dopo l'inizio del conflitto.
10. Honduras (2009): Sebbene non si tratti di una sommosse popolare classica, il presidente Manuel Zelaya, che aveva posizioni più vicine a quelle dei governi anti-statunitensi della regione, è stato rovesciato in un colpo di stato militare che ha avuto implicazioni connesse agli interessi degli Stati Uniti nella regione.
11. Zimbabwe (2017): Robert Mugabe, un critico di lunga data delle politiche occidentali, incluso quelle degli Stati Uniti, è stato deposto in un colpo di stato militare non violento dopo decenni di governo autoritario.
12. Yemen (2011): Ali Abdullah Saleh, che aveva una relazione complessa con gli Stati Uniti, è stato costretto a dimettersi dopo mesi di proteste durante la Primavera Araba.
13. Armenia (2018): Il presidente Serzh Sargsyan è stato rovesciato in una rivoluzione pacifica nota come la Rivoluzione di Velluto, sebbene le relazioni armene con gli Stati Uniti fossero complicate e non apertamente ostili.
14. Kyrgyzstan (2010): Kurmanbek Bakiyev, il presidente del Kirghizistan, è stato rovesciato durante una rivolta popolare. Il suo governo aveva avuto relazioni altalenanti con gli Stati Uniti, specialmente riguardo alla presenza militare americana nel paese.
Ma non finisce qui...
15. Thailandia (2006): Thaksin Shinawatra, il cui governo era criticato dagli Stati Uniti per la sua politica estera indipendente, è stato rovesciato da un colpo di stato militare.
16. Burkina Faso (2014): Blaise Compaoré, che aveva relazioni complicate con l'Occidente e gli Stati Uniti, è stato rovesciato dopo un'insurrezione popolare.
17. Costa d'Avorio (2010-2011): Laurent Gbagbo, che aveva preso una posizione più autonoma e talvolta contraria agli Stati Uniti e alla Francia, è stato deposto dopo una crisi elettorale e un intervento militare internazionale.
E non finisce neppure qui, infatti si potrebbe continuare inserendo il Mali nel 2012, il Madagascar nel 2009 e il Niger nel 2010. Poi mi sono stuffato di cercare.
Mi sembra che i dati parlino da sé e non ci sia molto da commentare. Fa specie, però, pensare che questi dati si riferiscono a un periodo di relativa calma globale, senza più una guerra fredda da vincere. Fa ancora più specie vedere come gente che fino a ieri scendeva in piazza per protestare contro la barbarica sostituzione del governo Allende e altre cose così, oggi paiono diventati i più strenui difensori dei "valori Occidentali"
Naturalmente sono consapevole che vi sono paesi democratici che sono riusciti a mantenere una discreta indipendenza politica. L'esempio più lampante di ciò sia sicuramente l'India. Ma per minare questo genere di obiezioni, mi basterebbe citare il Pakistan e il rapporto privileggiato che questo paese ha mantenuto con gli Stati Uniti, proprio in funzione anti-indiana. A questo punto, per rilanciare, potrei parlare dei paesi guidati da regimi tirannici, ma sostanzialmente liberi di gestire i propri affari interni come più aggrada loro, in quanto alleati degli Americani, come l'Arabia Saudita.
Ma siccome lo scopo del post non era quello di farmi vedere mentre mi strappo le vesti scandalizzato dalla malvagità americana, visto che sono perfettamente consapevole che operazioni come quelle sopra elencate rientrano perfettamente nella normalità , se si persegue una logica di potenza comune a tutti gli imperi, e non era nemmeno quello di scrivere una tesi sul rapporto degli Stati Uniti con gli altri stati, mi fermo qui, dopo tutto, volevo soltanto lanciare una provocazione.
Nessun commento:
Posta un commento