lunedì 12 luglio 2021

In ginocchio, schiacciati dal quotidiano

Finita la grancassa degli europei, e le polemiche suscitate dal gesto di inginocchiarsi o meno, delle nazionali, polemiche che benché persone che stimo  ascolto e di cui riconosco i nobili ideali, non condividono la mia opinione, io continuo a considerare stupide e pretenziose. Non fosse altro per il semplice fatto che nonostante noi europei, in specie proprio noi italiani, ultimamente grazie al rimbambimento mediatico ci sentiamo tutti un po' come Alberto Sordi nel film: "un americano a Roma", certi contesti sono troppo legati al paese d'origine per essere esportati così volgarmente in giro per il mondo, in particolare, proprio  il gesto di inginocchiarsi che  vuole esprimere la duplice valenza di mimare la fine di George Floyd per soffocamento e in seconda battuta,  ma non meno rilevante chiedere perdono agli afroamericani da parte dei bianchi (a proposito  nessuno ha mai notato che non esiste il termine "angloamericani"?) Per aver costruito il paese grazie allo schiavismo.


A parte che trovo poco giusto di suo far ricadere addosso ai figli le colpe dei trisnonni, e che se la storia ci ha insegnato qualcosa è che se si perde il giusto mezzo le vittime sono fin troppo propense ad assurgere al ruolo di carnefici. In ogni caso riconosco che l'Italia ha molti scheletri nei suoi armadi, ma non mi risulta che il nostro precario benessere conquistato nello scorso secolo, sia stato costruito grazie alla schiavitù di neri, specie importati dalle americhe, semmai é il nostro declinio che viene puntellato anche dallo sfruttuamento di manodopera scura di pelle ( si sospetta africani, gente  poco di moda di cui  in realta non frega molto a nessuno) , come il poveraccio morto di sfinimento sotto il sole ( https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/25/brindisi-bracciante-muore-dopo-4-ore-nei-campi-sotto-il-sole-il-sindaco-vieta-il-lavoro-agricolo-dalle-12-alle-16/6241904) ma si sa c'è nero e ne (g) ro.


Se poi vogliamo soffermarci a parlare di "giustizia violenta" anche di quello se ci si accontenta di un basso e poco fashion indice di melanina il "made in italy" non deve invidiare proprio nulla; così su due piedi si può parlare di Aldrovandi, di Cucchi, o il casino di questi giorni sulle violenze nelle carceri, vergogna nazionale  che anche grazie alla vittoria europea presto scivolerà fuori dagli onori delle cronache, per farla breve, se proprio vogliamo fare gesti simbolici nel nostro caso penso che sia più opportuno mimare chi è ammanettato, oppure chi si piega a novanta gradi nell'atto di raccogliere pomodori sotto il sole per pochi euro orari….



Però non era di questo che volevo scrivere: in realtà il discorso che mi sta a cuore è un altro; oggi parlavo con una conoscente del come il suo titolare al minimo cambio di programma perda il controllo e' vada fuori di sé, in realtà su questo genere di eventi c'è poco da filosofare, capita a tutti che un imprevisto anche lieve coinvolga i nostri piani, direi che sono eventi del tutto banali, però è vero che sempre più gente non sopporta affatto questo genere di imprevisti, e perda la padronanza di sé di fronte ad essi, mia moglie per questa categoria di persone, di cui per sue vicissitudini personali ha grande esperienza,  ha coniato una definizione a mio modo di vedere geniale: " gente che non regge il quotidiano" .


Riportando questa espressione alla mia conoscente, riferendomi al suo capo, anch'essa cogliendo la veridicità dell'espressione ha contribuito, a mia opinione a chiarire meglio questo concetto, attribuendo l'origine  di questo comportamento alla stanchezza delle persone.


E anche su questo c'è poco da discutere, nella nostra società siamo così irregimentati che anche il minimo cambiamento rischia di far esplodere con infiniti contrattempi e fastidi, il meccanismo di cui facciamo parte, e per far funzionare questo meccanismo usiamo talmente tante energie che troppo poche ne restano per aiutarci ad assorbire gli scossoni del sistema. 


Con la scusa che la tecnologia ci risparmia fatica e tempo,  si richiede agli uomini di impiegare i propri sforzi su un numero sempre maggiore di compiti.  Per di più per  giustificare questo stato di cose si chiamano in causa le generazioni passate, ricordandoci di quanto quelle epoche siano state più grame per gli uomini del tempo  che ci vissero, stimolando in noi un fastidioso senso di colpa.


Trovo ingiusto chi applica questi metodi,   Intanto perché questo consumo di energie rispetto al passato, più che fisico é  psichico e se  anche meno tangibile e forse più pernicioso per "l'animale uomo"  in seconda perché la causa maggiore di tutto questo sconquasso é da attribuire al forse troppo repentino cambio di paradigma, di cui e stata soggetta la nostra specie; nel merito io ad esempio, possiedo un cane nello specifico: un bastardino Chihuahua , a mia opinione sarebbe ridicolo ed ingiusto pretendere da esso prestazioni simili a quelle di un lupo dal quale però indubbiamente discente, nel contempo però a discapito delle facoltà perse ha acquisito la capacità di comprendere quasi perfettamente le mie intenzioni nonché gli stati d'animo, da segnali quasi impercettibili, cosa che forse e più utile sia a me che a lui nel nostro relazionarci quotidiano . Per adattarsi a tutto ciò il cane ha impiegato più di diecimila anni, per  noi questo sconquasso  si è realizzato  in poco più di un secolo, forse per questo quello che serve è un po più  di comprensione verso noi stessi e un po' di tolleranza verso i nostri limiti, superabili senz'altro, ma con meno ansia di prestazione e ritmi più consoni con la nostra dimensione.


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