Man mano però che le vecchie generazioni cedevano il passo, confortati dai grandi successi che quasi ininterrottamente riuscivamo a riportare, quella stessa classe dirigente è diventata sempre più autoreferenziale; il culmine di questo processo a mio avviso lo si raggiunge con la fine della divisione in blocchi, fu inorgogliti da questo ennesimo successo infatti che in un eccesso di hybris la classe dirigente smise di confrontarsi col resto del mondo, illusi ora mai che la strada era spianata, ed a loro quali vincitori assoluti non restava altro che gestire il nuovo ordine, in questo clima le nuove leve smisero di essere selezionate per meriti politici ed iniziarono ad emergere per capacita oratorie ed estetiche, sintesi di tutto ciò e rappresentato dalle presidenze Obama prima e Trump poi.
Il resto del mondo all'inizio parve non riuscire a decifrare questo cambio di paradigma occidentale, ma a prestarsi da cartina tornasole fu la pessima gestione della crisi del 2008, dove si resero via via sempre più conto che salvo pochi casi, ben poco restava di quella qualità politica che aveva garantito al nostro blocco uno dei periodi di relativa pace e progresso, tra i più folgoranti della storia universale.
Quanto detto spiega, insieme ad una disastrosa politica estera della Potenza egemone del blocco occidentale, che non ha ben compreso la nuova congiuntura e spera con vecchi metodi di riscuotere nuovi successi, abbastanza bene il revanscismo di Putin e Xi e la loro inedita capacita attrattiva verso paesi terzi.
Si sbaglia dunque chi vede un declinio degli Stati Uniti ed una tenuta dell'Europa, la cosa é generalizzata a tutto il nostro blocco, tesi facilmente dimostrabile sia dal fatto che in entrambi i lati dell'impero le forze politiche vedono insidiate le proprie prerogative dal settore economico-industriale, sia dall'estrema facilità nonché rapidità con cui gli Stati Uniti sono riusciti a ricompattare attorno a sé le provincie del grande impero, cosa che sarebbe stata ben più ardua se anche noi non fossimo afflitti dello stesso male.
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