mercoledì 14 aprile 2021

Italiani razzisti

L'italiano sta diventando profondamente razzista, ma il fatto  non è questione di destra o sinistra, come volgarmente lo si vuole ridurre,  probabilmente è questione di ignoranza, d'altronde se riduciamo un problema ai minimi termini, cosa non lo è? 


L'ignoranza di capire che se ancora ( per poco) siamo una nazione ricca, non lo si deve a qualche presunto destino della razza italica, nemmeno ad una vaneggiata superiorità degli occidentali, come in molti sembrano essere convinti,  ma più semplicemente al verificarsi di condizioni eccezzionali, colte grazie ai sacrifici delle generazioni che ci hanno preceduto. Purtroppo, ultimamente, pare che questo fatto sia stato dimenticato. forse per meglio rammentarsi dei diritti inalienabili che per volontà, alcuni sospettano divina, possediamo, quelli si sempre bene a mente.


Kierkegaard come metafora della fine di questo stato di cose, prendeva l'esempio di un teatro in cui scoppiava un incendio, sciaguratamente però per avvertire del pericolo, sul palco saliva il pagliaccio, cosi più questi si agitava e sbraitava, per intimare agli spettatori di fuggire più quest'ultimi ridevano. Il filosofo concludeva che tutti gli uomini sono come quegli spettatori, essi si ritenevano troppo scaltri per prendere sul serio e credere ai gesti del pagliaccio.

Così  allo stesso modo noi ridiamo ai prodotti di scarsa qualità che provengono dalla Cina, ridiamo dei malumori del resto del mondo, ridiamo di tutti convinti come siamo che il mondo là fuori  è lì ad aspettarci, sentendoci troppo furbi per farci ingabolare da battaglie  che un individualismo spinto all'estremo, non ci fa percepire più  come nostre. Ridiamo, e non ci rendiamo conto che stiamo dilapidando il patrimonio dei nostri padri. Sarà probabilmente col sorriso ancora ben impresso sul volto che fra non molto verremmo sbattuti fuori dal palcoscenico della storia.

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