lunedì 22 settembre 2025

Tra tecnica e significato




Oggi 22 settembre, una giornata strana. Stamane all'alba, nonostante fosse tutto coperto da nuvole, nuvole autunnali, cariche di pioggia, il cielo appariva insolitamente luminoso, fino a dar fastidio a quelli come me con gli occhi troppo delicati. Pareva mezzogiorno ma erano solo le sette. Poi all'improvviso il sole si spegne, quasi fosse morto e il grigio del temporale imminente ricopre tutto. E su tutto cala il buio.

È stata questa insolita scenografia a farmi ricordare che oggi cade l'equinozio. Davvero con giornate così particolari non stento a comprendere perché gli antichi attribuivano a questa ricorrenza certi significati, gli stessi che non mi vergogno ho pensato anch'io. La giornata si è alternata tra rovesci e schiarite a cui non ho badato molto, concentrato com'ero nella mia routine quotidiana. Poi al tramonto esco in strada per la solita camminata con il Leo, il mio cane, e di nuovo, ancora in cielo vedo battagliare luce e tenebre, il tutto accompagnato da raffiche di artiglieria, se così si possono chiamare i fulmini. Un cielo così non lo si vede facilmente. A coronare il tutto al mio rientro un bolide celeste, dalle dimensioni importanti, si disintegra nell'atmosfera. 

Non sono superstizioso e posso dare spiegazione di ogni singolo fenomeno che ho osservato. Eppure anche dei segni di inchiostro sulla carta potrei dire altrettanto. La composizione del pigmento, del perché la carta se lo assorbe e così via. Ma facendolo, comunque, non avrei detto nulla del messaggio, della poesia che quei segni comunicano. Allora mi domando: ma abbiamo ragione noi che indugiamo nella tecnica o gli antichi che si concentravano sul significato?

Nessun commento:

Posta un commento