sabato 16 agosto 2025

Ha vinto Putin?

Ma alla fine ha vinto Putin, o no?

Visto che tutti stanno sparando le loro, dando sfogo alle tifoserie più sfrenate, non mi pare presuntuoso fare anch'io qualche considerazione a caldo. Non sarò uno studioso, ma perlomeno qualcosina sull'argomento l'ho studiata e quantomeno seguo questa faccenda oramai da più di un decennio.

Intanto cominciamo col dire che l'incontro tra Putin e Trump non è sicuramente una nuova Yalta, come qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere. Passiamo pure sopra l'Europa che politicamente ultimamente non conta granché, passiamo anche sopra paesi come India e Brasile; è probabilmente ancora vero che non hanno raggiunto la maturità per riuscire a imporsi. Ma non si ridisegnano i futuri assetti del mondo senza invitare quello che, se non il primo, è sicuramente il secondo attore globale: la Cina.

Ok, che Anchorage non sia una Yalta 2.0 è stato facile da dimostrare in poche righe, ma ad ogni modo Putin ha stravinto come dicono i giornali, o no? Anche qui facciamo un inciso: è da prima che scoppiasse la guerra che i giornali pro-Russia annunciano che Putin ha già vinto. Per quanto riguarda i giornali russofobi, hanno iniziato a cantare lo stesso spartito da quando ha vinto Trump. Ormai, da parte loro, non mi meraviglierebbero più nemmeno titoli del tipo: "Oggi Trump si è svegliato e si è lavato i denti: Putin ha vinto.", "Vittoria di Putin: Trump preferisce il tè al caffè", e altre cose così.

Vista la polarizzazione di giornali e opinionisti, a mio avviso dobbiamo usare altri mezzi per riuscire quanto meno a intuire come siano andate le cose.

Intanto, se si parla di vittoria, per deduzione logica bisogna che da qualche parte vi sia anche uno sconfitto. Questo sconfitto può essere l'Ucraina? Potrebbe, ma non lo è, perché l'Ucraina in questa storia ha smesso di essere soggetto politico da quando, su consiglio inglese, ha mandato a monte i negoziati di Istanbul.

Allora lo sconfitto potrebbe essere l'Europa? No, l'Europa ha perso ancora prima dell'Ucraina, quando ha scelto di conformarsi totalmente alle politiche statunitensi. Forse ha avuto la possibilità di una rimonta quando, con la vittoria di Trump, poteva svincolarsi e condurre una politica propria, ma ha preferito perseverare nelle sue scelte e, se mi permettete di continuare la metafora sportiva, si è fatta eliminare dal torneo.

Allora lo sconfitto è Trump, come scrivono gli opinionisti di tutte le parti? Sinceramente non mi pare; è da prima che lo eleggessero presidente che Trump ha fatto capire chiaramente che la sua intenzione era quella di riabilitare la Russia nel campo occidentale, per evitare che quest'ultima scivolasse nell'orbita cinese, e cosa talmente risaputa che citare fonti sarebbe solo una perdita di tempo. Onestamente non mi pare proprio che Putin si sia preso più di quanto Trump fosse disposto già da prima a concedere.

Allora cos’è successo? Per me è successo esattamente ciò che aveva previsto il professore Orsini mesi addietro: Putin ha guadagnato altro tempo senza irritare l’ego permaloso di Trump, tempo che Trump, visto il suo scarso interesse per l'Ucraina, è stato felicissimo di concedere, riuscendo così a portare a casa ciò che gli americani gli avevano già promesso, in cambio di chissà che cosa da parte Russa.

Un successo dunque, quello di Putin, ma non una vittoria. Anzi un successo che cela molte incognite. Intanto la volubilità di Trump. Poi c'è il fatto che la guerra ancora continua e benché si parli di futuri incontri e di accordi già presi, finché i cannoni tuonano tutto può succedere. Ma soprattutto c'è il rischio che questo flirtare tra americani e russi possa suscitare le gelosie dei cinesi, e questo si che cambierebbe non solo le carte in tavola ma il gioco stesso.

E questo è quanto, tutto il resto sono solo cori da stadio.



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