giovedì 7 novembre 2024

Ancora Trump, qualche pensiero sparso


Grande preoccupazione da parte di tutto il mainstream per l'elezione di Trump alla Casa Bianca, come al solito sbagliano obiettivo: il vero dramma non è che Trump sia il 47° presidente degli Stati Uniti, ma che gli Stati Uniti, il paese più importante del mondo, non siano riusciti a esprimere un candidato migliore. Tutti voi preoccupati dall'elezione di Trump, credete davvero che, se la classe politica americana avesse contrapposto a Trump un Roosevelt, un Eisenhower, un Nixon o persino un semplice Carter, Donald avrebbe avuto una minima possibilità di vincere? La verità è che Trump ha vinto perché lui è quanto di meglio gli Stati Uniti riescono a produrre in questo particolare momento storico; che ciò sia dovuto all'autoreferenzialità della classe dirigente, alla sempre maggiore disparità delle classi sociali o a chissà cos'altro, non sta a me dirlo, io constato il fatto che l'America dei giorni d'oggi il meglio che riesce a produrre è questo tipo di Leaders, e tra i Leader di questa specie Trump è il migliore di essi. In aggiunta posso solo dire, che anche se per assurdo avesse vinto la Harris, non sarebbe cambiato nulla, almeno in positivo, come del resto dimostra la fallimentare presidenza Biden. L'America ha un problema, e Trump al massimo è il sintomo che lo manifesta, non la causa.

Potrà lui fare qualcosa per risolvere questa situazione? Pochi lo credono. Come giustamente ha detto Fusaro in un suo commento: "Trump è un'anomalia del sistema, non un'alternativa ad esso". È anche vero, però, che sono rari i presidenti che hanno goduto dei poteri di cui godrà Trump in questa amministrazione. Infatti, questa presidenza appare un caso da manuale del concetto di eterogenesi dei fini: hanno fatto di tutto per affossarlo; invece, The Donald si ritrova al potere, con il Senato, la Camera e la Corte Suprema in mano al suo partito. È vero che anche nella scorsa presidenza, per un certo periodo, si ritrovò in una situazione simile, ma questa volta ha anche il vantaggio di aver goduto di un bel po' di tempo in cui meditare il da farsi...

Personalmente non mi aspetto granché da questa amministrazione, soprattutto in quanto europeo; magari voleranno paroloni verso gli avversari, ma Trump non è così stupido da andare in uno scontro diretto contro la Russia.  Anche con la Cina, Trump sa bene che, se vuole riuscire a cavare qualcosa, deve muoversi accortamente. Se dovrà bullizzare qualcuno per soddisfare i suoi elettori, la scelta più sensata rimane l'Iran militarmente, economicamente, noi Europei.

La mia speranza è che, in questo giro, l'Europa finalmente capisca che a restare servi degli americani, per quanto questi ci siano simpatici, restiamo in balia dei loro umori, sempre più altalenanti. La nuova presidenza Trump può essere una buona occasione per riuscire ad affrancarci. Vista la sua precedente presidenza, ci credo ben poco; benché molti qui da noi si lamentino di questa futura amministrazione, come dicevano gli antichi: se Atene piange, Sparta non ride. Onestamente penso che i nostri dirigenti siano ancora più infimi; probabilmente, come l'altra volta, staranno a latrare intanto che arrivi un nuovo padrone più ben disposto a tirargli un osso.

Più realisticamente, spero che questa batosta abbia persuaso i democratici che il wokismo e tutte le altre farneticazioni su cui si sono spesi non portano da nessuna parte, e che tutti questi sciroccati, perdendo il loro referente politico, finiscano con lo scomparire. Inoltre, auspico, vista l'opinione che Trump ha degli "alleati" e questi ultimi di Trump, che il processo di "americanizzazione" dell'Occidente subisca una brusca frenata, il tutto con buona pace di chi sperava che saremmo morti mangiando hamburger. Già Sordi, ai bei tempi, ci aveva mostrato che noi come "amerecani" siamo solo ridicoli.

mercoledì 6 novembre 2024

Trump Is Back


E anche queste elezioni ce le siamo tolte dalla p... per parafrasare un’iconica scena di un famoso film pecoreccio. Come era prevedibile immaginare, The Donald ha stravinto la contesa, facile per tutti, intendo, tranne che per i vari media, che, straparlando di improbabili rimonte della Harris, hanno eroso ancora un pochino la loro credibilità. Va bene lo stesso, tanto, come è semplice constatare girando un po’ sui social, il mondo è ancora pieno di gente convinta di essere ben informata e al riparo dalle fake news, affidandosi a quella massa di letame fotogenica o ben scritta.

Sono davvero curioso di leggere i vari commenti e gli scenari che prospetteranno gli esperti all'indomani di queste elezioni. Da parte mia, che sono una mente semplice, fin da subito, tre cose posso dire di portarmi a casa da questo risultato.

La prima è che gli americani, ancora una volta, hanno chiaramente fatto capire che non sono quel popolo di rincoglioniti interessati alle battaglie di vecchie puttane annoiate e miliardarie residenti nelle zone bene di New York e Los Angeles e dei loro inutili figli, che passano il tempo in costosissime università discutendo del sesso, non degli angeli come a Bisanzio, ma di semplici disturbati mentali. O altre facezie simili. L'ammetto: mi fa piacere.

La seconda cosa è che, per quanto io detesti l’establishment americano, attentati a parte e qualche tiro mancino nei mesi che ci separano dall’effettivo insediamento, l'America, benché malmessa, ha dato al mondo un vero esempio di democrazia; signori miei, il vecchio leone ruggisce ancora. E visto come siamo messi noi, non mi pare il caso di sottolineare che questo ruggito sia di acclamazione per un personaggio come Donald Trump.

Infine, non posso non paragonare la conclusione di queste elezioni con quelle svoltesi in Europa pochi mesi orsono. Un esito che dimostra come gli americani, nonostante tutto, nel bene e nel male, riescano ancora a essere padroni del proprio destino. Mentre qui da noi, nonostante i risultati elettorali fossero altrettanto chiari, a parte un po' di scena, non è cambiato nulla, ma proprio nulla rispetto alla situazione pre-elettorale. Senza che nessuno abbia trovato da ridire in questo stato di cose, anzi con un respiro di sollievo da parte di molti.