Per mia fortuna, o per sfortuna del mio portafoglio, dipende dai punti di vista, coltivo molti e variegati interessi che vanno dal giardinaggio all'informatica, dalla cucina al restauro di mobili antichi, dalla letteratura alle relazioni internazionali, eccetera, per portare avanti queste passioni, frequento e mi confronto con gruppi e associazioni dedicati a tali argomenti. Non sto elencando i miei interessi solo per darmi delle arie, ma per chiarire che il tipo di persone che incontro sono molto diverse tra loro.
Fatta questa premessa, ho notato che indipendentemente da tutto il resto, c'è una cosa che accomuna un numero non maggioritario, ma comunque sempre più rilevante degli individui che frequentano questi gruppi; e cioè il fatto che non sono interessati a intrattenere rapporti e discussioni con le persone che si discostano dal loro modo di pensare; Insomma, in un forum di architettura il vaccinista convinto considerandolo quasi un mezzo scemo, eviterà come la peste di discutere di Palladio con un novax, anche se questi possiede una comprovata competenza sull'argomento, il fascista per le stesse ragioni non interloquira' col comunista e così via.
Tale tipo di comportamento: il cercare di formare gruppi i più omogenei possibili, ed escludere gli altri. in verità è una tendenza abbastanza comune negli esseri umani, tendenza che però una certa scolarizzazione dovrebbe insegnare a tenere sotto controllo, a beneficio del piacere di confrontarsi con prospettive diverse dalle proprie.
Ed effettivamente fino a non molto tempo fa, con tutti i distinguo e le eccezioni che un'argomento così complicato merita, era proprio così che funzionava: questa polarizzazione era più comune nelle classi meno scolarizzate, più rara in quelle più istruite, che erano meglio allenati, per così dire a saper tenere separati i diversi piani del discorso.Oggigiorno purtroppo le situazioni vanno sempre meno in questo modo.
Naturalmente, ed è questo il motivo per cui ne scrivo, questo tipo di ostracismo, dopo essere uscito dalle osterie di bassa lega non ha attecchito solo su gente che una volta l'anno si esalta ad andare in giro vestita da cavaliere Jedi, o che scambierebbe volentieri un rene per possedere quella particolare edizione di MOBY DICK, o di altri hobbisti delle attività più disparate, ma sta diventando un metodo abbastanza comune per non confrontarsi con chi non ci piace.
Insomma sempre più persone oggigiorno sono convinte che chi la pensa diversamente, non solo va ignorato, se non può essere silenziato, con segnalazioni, lettere di protesta o manifestazioni varie, quando cerca di parlare di quell'argomento, cosa già da se abbastanza riprovevole, ma anche quando tenta di esprimersi in altri contesti.
Questa forma di intolleranza, non è pericolosa solo di per sé, ma anche e soprattutto perché rende più propensi ad accettare, a patto che siano messe in pratica non contro il pensiero dominante, allo sdoganamento e alla normalizzazione di altre forme censorie molto più inquietanti e pericolose.
Pensavo a tutto questo, oggi pomeriggio mentre leggevo i commenti ironici e sarcastici rivolti contro Povia, sotto la notizia che il sindaco tal dei tali, ha annullato l'esibizione del cantante perché il suddetto cantante non rispettava "i valori della sua amministrazione" ed era invece il portatore di un messaggio sbagliato.
In questo discorso, non è rilevante soffermarsi sulle opinioni specifiche di Povia o del sindaco, né stabilire chi abbia ragione o argomentazioni migliori. Ciò che è davvero vomitevole, a prescindere dal caso specifico, e che un politico pensi che sia cosa buona e giusta silenziare qualcuno perché su determinati argomenti ha opinioni differenti dalla versione dominante. Questa è solo una meschina forma di censura.
Il caso di Povia non è l'unico ne tantomeno il più importante di episodi simili, ma anzi è un caso minore, di ormai una lunga sequenza di pratiche di ostracismi censorie. Sebbene tali Pratiche esistono da sempre (e quindi sfruttate),negli ultimi anni sono state sottoposte a un processo di normalizzazione, Questo è avvenuto grazie alle opportunità offerte dai social media e al verificarsi di alcuni eventi storici significativi, come la nascita dei movimenti populisti, la Brexit e l'elezione di Trump, che hanno accentuato la polarizzazione delle società. Tale polarizzazione, che rappresenta l'estremizzazione della naturale tendenza umana a formare gruppi omogenei, cui abbiamo accennato prima, ha reso più comune accettare ostracismi e censure nei confronti di chi esprime opinioni diverse. Questi fenomeni hanno trovato ulteriore diffusione prima con la pandemia e dopo con la guerra in ucraina, dove con la tecnica di ridicolizzare per poi ignorare sempre e comunque chi esprimeva opinioni controverse, hanno screditato, premi Nobel, filosofi, professori universitari, eccetera.
Signori miei ho una notizia per voi: Se pensate che sia giusto che un capo, o se preferite una commissione di esperti, stabilisca cosa sia giusto o sbagliato, e che chi dissente debba essere zittito perché considerato un nemico della società e del progresso, sappiate che questo tipo di società è una società fascista.