Amo molto guardare i documentari naturalistici, da aquariofilo mi piacciono soprattutto quelli che trattano l'ambiente marino, garantisco che ne ho visti molti, perciò sono abbastanza certo di non parlare a sproposito quando affermo che l'avventura del movimento cinque stelle in parlamento mi ha ricordato da vicino; la straziante sorte di un branco di sardine attaccate dai pescecani in tandem con altri predatori. Poveri grillini, sono stati resi ininfluenti a poco, a poco, con un abilità e impegno che davvero in altri ambiti le nostre forze politiche non riescono ad esprimere ( forse perche più che lo squalo l'animale totem della nostra classe dirigente é la iena) e nonostante siano stati traditi da tutti; cominciando dal presidente della Repubblica ( ricordate, spero le vicende dietro alla formazione del governo giallo-verde), poi dalla lega, poi dal pd ( tramite Renzi), addirittura dai suoi stessi leader come Di maio, ed infine da Draghi, si sono visti sempre accollare addosso la parte del torto, complice una stampa indegna, agli occhi degli italiani.
Pero nonostante i ripetuti tradimenti di cui sono stati vittime, c'è da dire in tutta onesta che questa è una fine meritata, in quanto il movimento nel patire questo destino non è esente da colpe: Il peccato del "m5s" quello vero, quello che lo ha portato a questa fine vergognosa, a mio parere accompagna il movimento già dalle origini e consiste nell'incapacità colposa di non aver saputo proteggere i suoi esponenti di spicco. È questo lo si deve soprattutto all'assurdo limite d'imporre due mandati parlamentari e poi... tutti a casa. Questa regola utopistica a causato tra l'altro, che una volta capito l'andazzo tutti gli elementi validi o quanto meno svegli, del movimento raggiunti determinati obiettivi se ne distaccassero, lasciando così gli elementi più mediocri del partito ancora più esposti ed indifesi alle manovre delle altre forze politiche.
Il guaio di tutti i movimenti populisti è che devono soddisfare quelli che in genere si chiamano "la pancia del paese", nello specifico complice forse la sua storia passata, l'italiano medio pretenderebbe idealmente dai suoi governanti oltre che abilità politiche ed organizzative, anche carismi di santità. Ciò è naturalmente impossibile: chi a parte uno sciocco o un imbroglione, infatti potrebbe faticare tanto per ottenere prestigio e potere mondano per poi essere disinteressato ai benefici che questo stato comporta, tornandosene a casa più povero di prima?
Però nonostante ogni logica e sebbene lui per primo per un piccolo vantaggio tradirebbe il fratello, quando è il momento di scegliere i propri governanti l'italiano non transige, e vuole come candidati della gente dalla coscienza cosi spechiata da essere come minimo "papabili"(nell'esatto senso del termine), perciò all'idea dei due mandati parlamentari e poi tutti a casa invece di riflettere su che genere di follia è la tal cosa, l'opinione pubblica e rimasta entusiasta elevando i 5s a propri beniamini.**
Adesso vorrei proporvi di analizzare la questione con un piglio più realistico e chiedervi: seriamente parlando secondo voi, a parte qualche idealista, quale tipo umano il movimento poteva sperare di attrarre come parlamentare, con la promessa di spedirlo a Roma con uno stipendio in fin dei conti modesto, a causa dei tagli alla Robespierre pretesi dal partito, per un massimo di una decina d'anni ed una volta finito ritornare alla vecchia vita, ritrovandosi a dover ricominciare da zero o quasi una carriera interrotta per il bene della comunità?
Non certo professionisti affermati e di comprovate capacita, i quali dopo una vita di studi e passato il periodo di gavetta, una volta riusciti finalmente ad affermarsi nella propria comunità, almeno di non essere diventati improvisamente fessi, si guarderanno bene dal sospendere tutto per dedicare i loro migliori anni professionali ( diciamo quelli tra i 35 ed i 45 anni) al servizio del paese, per poi una volta terminata l'esperienza parlamentare ritrovarsi scaricati con pochissimi benefit a dover riallacciare da anziani o quasi i fili di una vita lasciata in sospeso come imporrebbe l'ideologia grillina.
Siamo onesti, con queste premesse se escludiamo i soliti idealisti, gli unici che possono permettersi di rispettare gli standard Grillini sono o i vecchi, che avendo una posizione sociale già definita possono effettivamente dedicare qualche anno alla comunità, o i ricchi di nascita, che non avendo bisogno di soldi per vivere, se hanno passione politica possono permettersi di dedicare qualche anno al paese senza che ciò gli costi troppo; in pratica i grillini per riuscire a mandare su un governo di gente potenzialmente capace, devono far eleggere quello che si prefiggevano di abbattere; un governo retto da geronti ed oligarchi.
la verità è che il movimento cinque stelle ha mandato in parlamento dei dilettanti allo sbaraglio; nella migliore delle ipotesi; persone troppo nella media che forse per la prima volta nella vita, in un paese dove l'ascensore sociale più che essersi fermato e stato proprio dismesso hanno visto dischiudersi una possibilità con l'entrata in parlamento, nella peggiore; dei parassiti sociali che sono riusciti a saltare in groppa al cavallo vincente del momento. In entrambi i casi tutta gente la cui migliore possibilità consiste nel cercare di terminare la legislatura e riuscire a portarsi a casa quanto minimo un vitalizio; e nella speranza di ciò, risultano ricattabili dalle altre forze politiche, forze che anche nel eventualità di un ritorno al voto anticipato invece riescono a garantire un qualche futuro ai propri esponenti.
All'opposto dell'ideologia grillina vorrei provare ad analizzare la strategia di un politico come Renzi* a titolo d'esempio (mi piacciono i toscani), in questa legislatura ha raggiunto un consenso davvero minimo è può disporre di pochi parlamentari, ma a suo vantaggio non impone ai suoi limiti di mandato, anzi promette ricandidature ai fedelissimi ed anche nel caso le cose vadano male, quale buona uscita, grazie ai suoi buoni uffici, può garantire, sempre a patto di fedeltà ed ubidienza, degli incarichi di tutto rispetto, risultato: con pochi uomini ha tenuto il parlamento per i coglioni.
Sebbene la vicenda politica e le posizioni dell'uomo, mi abbiano deluso, per di più sul governo Draghi che grazie a lui e nato, tutto penso, tranne che bene; confesso che proprio per queste sue qualità nutro ancora per il personaggio una buona dose d'ammirazione, perché come disse Benedetto Croce: "l'unico politico buono è il politico capace".
* restando su Renzi, mi pare interessante per il nostro discorso, far notare come nell'eventualità di una caduta del governo è il ricorso alle elezioni, il suo partitino sarebbe uno di quelli che guadagnerebbe di più, se guardiamo a destra infatti possiamo notare di come forza italia sia praticamente finita, mentre Salvini e Meloni sono per certi elettori un po' troppo a destra, per quanto riguarda la sinistra il M5s come ho cercato di spiegare è in agonia ed il partito democratico sotto Letta si è dimostrato abbastanza insipido, appiattendosi su posizioni draghiste e aggiungendo ben poco di suo, per tali motivi a mia opinione collocandosi al centro, dove si mangerebbe in un sol boccone i vari Di Maio che lo popolano, Renzi riuscirebbe a portarsi a casa un 5/6% degli elettori, che considerando la popolarità con cui è partito, non mi parrebbe un risultato cosi disprezzabile, soprattutto perché gli permetterebbe di essere determinante anche nella prossima legislatura, ma senza esporsi troppo anche in previsione della catastrofe che sta arrivando.
**voglio essere ancora più chiaro il m5s si è rivelato il peggior partito della storia di questo paese non solo perche i suoi leader si sono dimostrati quello che sappiamo, ma soprattutto perché è la propria base ad essere ancora peggio; facilona, inconcludente e incapace, gente davvero convinta che si potessero decidere le politiche energetiche nazionali o come gestire la pandemia, facendoli votare su Internet lasciando che decisioni simili fossero prese in base agli umori del momento, come mi ha chiaramente detto uno di loro quando gli ho esposto la tesi di questo post: "non servivano grandi competenze, perche l'eletto doveva essere soltanto il portavoce dei cittadini".
Update
Mi sono sbagliato, alla fine Draghi con un'ultimo gesto dispotico (infatti come ci ricorda Cacciari, non è stato sfiduciato ma anzi godeva di una discreta maggioranza), a lasciato il governo sbattendo la porta, riuscendo a svincolarsi (lui) da imposizioni internazionali e liberandosi forse sollevato da tutta la manica di cialtroni con cui suo malgrado ha dovuto avere a che fare e forse con la soddisfazione di essersi rivalso per la mancata elezione a presidente della Repubblica.
Tutto questo avveniva con gran pianto dei molti italiani che hanno rinunciato all'uso della testa e seguendo i vari imbonitori hanno preferito affidarsi al pensiero magico; bhe! A questo punto visto che uno dei migliori banchieri del mondo ( che forse poteva rivelarsi un valido ministro dell'economia) non è riuscito A risolvere i problemi del paese, ho letto che il più bravo pizzaiolo del globo sia Italiano, si potrebbe provare con lui, non sto scherzando, la follia sarebbe la stessa o quasi; infatti non si capisce secondo quale ratio un, ammettiamolo pure: abile finanziere, si sarebbe dovuto rivelare in automatico anche un grande statista*.
Come disse una volta alessandro barbero un'aspetto dei nostri giorni che incuriosira molto gli storici del futuro e la nostra ossessione eccessiva per l'economia cui attribuiamo un importanza spropositata, la finanza prende sempre piu il posto del governo è spesso anche quello della Chiesa, mentre i manager e gli altri attori economici sono i nostri nuovi eroi, cui spesso attribuiamo capacita e competenze che a rigor di logica esulano dai requisiti che quei ruoli in realtà richiedono, come il caso di Mario draghi e quello di Mario Monti ancor prima, dimostrano.
A favore di quegli storici permettetemi di illustrare la mia interpretazione del perché di questa ossessione: ebbene a parere mio questa sopravvalutazione si è venuta a creare grazie all'incontro tra la mentalita protestante che vede nel successo economico un segno di benevolenza divina ed in virtu di questa benevolenza identifica i soggetti coinvolti come le persone adatte a guidare la comunità, col mondo delle sinistre, dove é ancora forte l'influenza di Marx; fu infatti il grande, ma dopo quasi due secoli in parte superato pensatore tedesco, che volendo basare la sua filosofia su qualcosa di materiale ipotizzo che la società intera si fonda sull'economia e se quest'ultima va bene, tutti gli altri aspetti si svilupperanno di conseguenza.
In realtà al giorno d'oggi, non ci vuole molta riflessione a capire che lo sviluppo di cose complesse come le società umane, per di più soggette a diversi fattori casuali ( pensate alle scoperte scientifiche, o ai disastri naturali , ad esempio) non si possano descrivere con modelli cosi semplici e deterministi, ma stiamo parlando di gente che ci ha messo più di un secolo a capire che il comunismo fosse un'utopia, non possiamo pretendere troppa velocità da persone simili, è perciò fintantoché non arrivino a capire il loro errore o ancora meglio non riusciamo finalmente a liberarci dalla loro egemonia culturale, noi ascolteremo ancora ed ancora gente che si prende troppo sul serio, e ci spiega con aria grave ma ottimistica; che se smettiamo di mangiare per un mese, ridurremo il debito di due, forse tre, punti di pil.
Una previsione per il futuro?
Dopo l'ultima esperienza di governo il paese ha dimostrato in maniera lampante di non disporre più di una vera classe dirigente, in forza di ciò non mi meraviglierebbe poi molto se nei prossimi tempi emergesse un "uomo forte" che prendesse in mano la situazione in attesa che se ne riformi una; e siccome il male non è localizzato solo al paese Italia, ma è esteso a gran parte del blocco occidentale non mi stupirebbe nemmeno se questo "uomo forte" nascesse ed agisse ad un livello superiore rispetto al nostro stato nazionale. Naturalmente questa è solo una speculazione e visto che come si sa alla realtà piace stupire come tale va presa, una fantasia.
*essendo l'essere umano limitato per natura, oltre al carisma, qualità fondamentale per chi nutre ambizioni di comando, la più grande dote di un uomo politico consiste nel saper riconoscere i suoi limiti e circondarsi per quanto possibile di uomini che compensano quei limiti e gli siano fedeli. Provate a guardare la formazione del governo Draghi e ditemi se soddisfa questo requisito.
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