Detto questo, indipendentemente dalla testa su qui le responsabilità effettivamente ricadano, testa cui individuazione lascio volentieri a persone più adatte che me, mi pare ora mai indubbio constatare il fatto che l'esercito Russo in tutti questi anni sia stato ampiamente sopravvalutato da parte occidentale; ho scritto in questo blog, anche pochi giorni fa, che probabilmente i Russi stanno serbando le loro armi migliori, così come i reparti più addestrati, nell'eventualità che il conflitto possa espandersi, e di ciò sono ancora assolutamente convinto, però logica vuole che se nel garage si tiene una Ferrari come macchina delle occasioni, nel box a fianco come mezzo di tutti i giorni avremo almeno un utilitaria da adoperare, non un asino; quello che voglio dire è che tra le forze in campo e il potenziale effettivo ci deve essere una certa proporzione, perciò l'esercito russo, che ripeto sarebbe sciocco ridurre a solo quanto si è visto in Ucraina, sta comunque dando prova di essere stato ampiamente sopravvalutato da parte dei nostri analisti.
“«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova» diceva Agatha Christie, passi anche che gli esperti si siano sbagliati questa volta, il problema è che una situazione similare; cioè di amplificazione della minaccia, l'abbiamo già vissuta con la pandemia di COVID, che nonostante non sia la banale influenza che i complottisti descrivono, non è nemmeno la peste nera tanto paventata da media e politici, come non ricordare il famoso motto: "non ti vaccini? Ti ammali e muori" espresso da Mario Draghi, ed andando un po' più indietro nel tempo, col senno del poi un esagerazione mediatica appaiono anche; il terrorismo islamico, la minaccia talebana, l'Iraq di Saddam Hussein, per non parlare dei toni spesi intorno al riscaldamento globale, ed ancora tutta una sequela ininterrotta di pericoli, reali ma gestibili, che almeno a partire dall'11 settembre 2001 ci piovono addosso, a costo di apparire complottista ammetto che mi pare quanto meno ingenuo archiviare questa atmosfera di emergenza perenne che si è via via creata intorno a noi, solo come un banale escamotage usato da parte dei media, allo scopo di suscitare clamore per aumentare tirature e guadagni.
Personalmente inizio a sospettare un disegno più complesso messo in atto da una classe dirigente che ha maturato verso le masse la più totale mancanza di fiducia, e perciò per il desiderio di condizionarne le scelte e spingerli ad accettare decisioni anche impopolari, cerca di mantenerli in uno stato di costante angoscia con questi continui al lupo, al lupo, ed in ciò facendo, godendo della complicità del sistema economico che vede in una massa di acquirenti già sovrastimolati ed impauriti un mercato ideale da poter influenzare per vendere le proprie carabattole quali simulacri analgesici di un benessere che viene percepito ogni giorno sempre più incerto.
Non sto dicendo cose nuove; ogni giorno sempre più persone si accorgono che in questo paese, come in altri della sfera occidentale, tra un emergenza presunta e obblighi internazionali, ignorando le richieste che giungono dal basso, le forze politiche governano come ha ammesso lo stesso Draghi: "col pilota automatico", per fare un nome tra i tanti che hanno posto in essere la questione mi viene da dire: Massimo Cacciari, che ha paventato solo come un "rischio", quello che io credo ed ho provato a descrivere come fenomeno già in atto.
Giunti a questo punto mi domando come evolverà la situazione quando le masse ormai sature resteranno indifferenti all'ennesima emergenza, quali metodi useranno per convincere la gente a mantenere la rotta?
C'è uno scontro in occidente tra le forze antisistemiche e le istituzioni ufficiali, ma chiunque alla fine prevarrà in questo scontro, prevedo che ad ogni modo non saranno tempi favorevoli per la sopravvivenza di una società realmente democratica.
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