sabato 19 febbraio 2022

una storia semplice, con morale

Sta capitando nella scuola di mia figlia, quest'anno gli è stata assegnata un insegnante che vuoi per negligenza vuoi per giovane età non ha la minima capacità per tenere una prima elementare, specie dopo due anni di pandemia che hanno già di suo compromesso rendendone carente la formazione prescolastica garantita dagli asili. 

Di solito in situazioni del genere il novizio dovrebbe sopperire ai suoi malus con l'entusiasmo tipica dei neofiti e l'umiltà di imparare, cosi nel caso specifico noi genitori é  vero che in un primo momento dobbiamo farci carico ( per non penalizzare i bambini) delle inadeguatezze dell'insegnante ma in seguito dovremmo beneficiare di una persona che grazie alla volonta di migliorare, sta seguendo un percorso di formazione aggiornato alle ultime teorie pedagogiche, unite all'energia ancora ai massimi livelli  che generalmente chi ha da poco intrapreso un mestiere é in grado di trasmettere

Invece no, l'insegnante in questione ha una cosi alta concezione di se e posizioni cosi rigide, da respingere i consigli dei docenti con più esperienza, e giudicare come attacchi personali le criticità che i genitori gli fanno presente, preferendo perciò contrattaccare  attribuendo tutte le colpe a presunti ritardi ora di questo, ora di quel bambino, e per meglio riuscire a raggiungere lo scopo ha adottato una strategia tesa a dividere i genitori, con telefonate private dove si insinua che l'unico bambino a manifestare disaggi sia proprio il loro figlio, sperando in questo modo di creare nelle persone un senso di inferiorita che gli impedisca di parlare ad altri dei problemi che i figli stanno vivendo.

Strategia che forse poteva dare qualche risultato in una grande città, ma assolutamente nefasta in un paesino di un migliaio di abitanti, dove ci si conosce tutti, per non parlare del fatto che con la consegna delle valutazioni di metà annoappare palese che i presunti ritardi suggeriti dall'insegnante vengono espresse esclusivamente nelle sue materie. 

E cosi  l'istituto e l'insegnante adesso si ritrovano con una massa di genitori infuriati che richiedono l'allontanamento del docente, quando sarebbe semplicemente bastato, essere meno tronfi di se, riconoscere le proprie difficolta ed assumere un attegiamento un po' più costruttivo per superarlo.

Morale della storia: spesso nella vita i più grandi nemici di noi stessi siamo noi medesimi che magari per ripicca e superbia peggioriamo situazioni talvolta molto semplici, solo per non voler ammettere di avere sbagliato e di dover fare un passo indietro. 

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