martedì 26 marzo 2024

La perdita del fine


"Europa senza figli, dai migranti linfa per il lavoro"

Mi è saltato sotto gli occhi il titolo di questo articolo del valido Beda Romano, un titolo simile a molti altri usciti in questi ultimi anni sulla scia del famigerato motto "ci pagheranno la pensione!"
Ma nonostante la sua effettiva banalità, lo stesso mi pare che oltre che una sintesi dell'articolo, questo titolo espliciti bene il disastro in cui siamo immersi.

No, non sto parlando delle fosche previsioni economiche, visto i tempi meglio specificarlo subito, il disastro a cui alludo è più profondo e ben più importante, sto infatti parlando della perdita di scopo della nostra civiltà e della sostituzione di questo con dei riempitivi inutili. 

Inutili, lo ripeto e lo ribadisco, come l'orchestra che suonava intanto che il Titanic colava a picco, cos'altro è se non una preoccupazione inutile ed egoista di fronte alla prospettiva dell'annichilimento della nostra cultura, il preoccuparsi su chi ci sostituirà nella produzione, in modo da garantirci per l'appunto una discreta vecchiaia. 

Io mi chiedo quale essere vivente, in tutta la storia della terra,  prima di noi occidentali si è mai considerato tanto inutile, al punto che alla prospettiva di una sua sparizione, l'unica cosa che sta a cuore alla propria classe dirigente è trovare un rimpiazzo che ne occupi il posto nel settore produttivo? 
cosa diavolo importa della prosperità del sistema economico, se gli individui che devono  beneficiare di quella prosperità non nasceranno?

Si, lo so, anche se i numeri sono allarmanti, quegli stessi numeri suggeriscono che ancora parlare in senso reale di sostituzione, come taluni fanno, rientra più nel campo della paranoia che nel reale, ma questo non importa, è solo uno sviare il discorso, che non intacca per niente il fatto che mentre  una significativa percentuale della popolazione europea si sta lasciando obliare, la Maggiore preoccupazione della maggioranza di noi è badare di trovare chi li sostituirà nel settore produttivo, questo percepire gli altri quasi come solo degli ingranaggi, cui l'unica cosa che conta consiste nell'assicurarsi il pezzo di ricambio quando l'usura lo renderà necessario.


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