Di ritorno a casa ascoltavo su Radio 24, la notizia di quei macabri auspici di finire ammazzata, rivolti alla figlioletta della presidente Meloni. Non voglio parlare dell'episodio in sé, d'altronde non mi sembra ci sia molto da dire su affermazioni simili: un maiale senza coscienza che sfortunatamente ha il privilegio di accedere a mezzi non adatti al suo livello di umanità. Fa senso, pensare che questa persona abbia un ruolo a qualche livello dentro il mondo dell'istruzione; spesso si parla di quanto i giovani paiono sprovvisti dei mezzi per affrontare la realtà moderna, ma poco ci si sofferma sulle reali capacità di chi, quei mezzi, dovrebbe contribuire a costruirseli.
Detto questo, che considero doveroso, non solo formale, quello che mi ha fatto più specie, in realtà, è stata la reazione della Meloni stessa, che ha definito certe manifestazioni d'odio, come cose molto ben oltre lo scontro politico. No, non ci siamo, in realtà la questione non è tanto semplice, forse sarà così per i politici, talmente assuefatti ormai al proprio ruolo, da non considerare nemmeno più le conseguenze delle loro decisioni. Protetti e ben pagati come sono; allora si, la politica può essere regolata secondo norme da bon ton. Ma per le persone normali la politica è qualcosa di estremamente più serio, la politica è davvero "sangue e merda" come si suol dire.
Perché la politica è davvero questione di vita e morte, come, ad esempio, quando un ministro degli esteri, per opportunità, minimizza il comportamento israeliano verso i palestinesi di Gaza. La politica può fare la differenza tra un avvenire dignitoso o meno, quando abolisce il reddito di cittadinanza. Non è questione di destra o sinistra, anche dall'altro lato, la politica può segnare destini quando pretende di definire i sessi e la transizione dall'uno all'altro per ideologia, anche lì, la politica ha favorito tragedie quando fingendosi paladina dei deboli si è fatta garante di una globalizzazione che ha smantellato interi distretti in nome del progresso. Sempre, la politica si fa arbitro capriccioso quando al governo promuove leggi che una volta giunti all'opposizione, promette di impegnarsi a far abolire.
Insomma la politica è qualcosa di fottutamente reale e tangibile perciò è giusto rimarcare quando certe uscite violano le regole. Ma a patto di tenere ben presente che queste regole non influenzano un semplice gioco ma decidono le condizioni dell'esistenza stessa.
Ripeto: i macabri auguri di morte rivolte a sua figlia, sono senza dubbio fuori luogo e di cattivo gusto, ma la sua reazione mi è parsa più quella di un allenatore sportivo che rimprovera parte della tifoseria avversaria di aver preso la questione troppo sul serio, piuttosto che quelle di una Leader politica conscia delle responsabilità del proprio ruolo. Non voglio negare alla Meloni in diritto ad esprimere sdegno per comportamenti simili, ma un commento più secco, a mio parere sarebbe stato più appropriato, in alternativa una coerenza più forte tra la comprensibile difesa dei propri affetti e la dimostrazione, nei fatti e nelle parole, che la vita di ogni essere umano, specie se bambino, sia esso minacciato da un folle sui social o vittima delle spietate logiche geopolitiche che la politica dovrebbe governare, ha lo stesso identico valore.