lunedì 25 marzo 2024

Piccola riflessione sulla caccia

Trovo gradevole l'attività di girare in compagnia del mio cane per le campagne, purtroppo essendo il tempo a disposizione quello che è nella stagione fredda queste passeggiate si riducono alle domeniche mattina, domenica pomeriggio,  nel periodo della caccia, per evitare d'essere impallinato.

In linea di principio non sono contrario alla caccia, a determinate condizioni credo che questa attività possieda una certa nobiltà, sono tutte stupidaggini le storie di chi dice che si tratta di di una lotta impari e innaturale grazie alle armi, la nostra specie non ha zanne, artigli o altre cose del genere ed è proprio per questo che siamo dotati di un cervello con il quale possiamo costruirceli,  per le specie predate poi una moderata caccia non ha solo effetti  nocivi; visto che in passato abbiamo decimato i predatori naturali, una certa selezione artificiale che non faccia esplodere la popolazione con il conseguente rischio di epidemie, scarsezza di cibo o altre cose del genere, aiuta la specie a mantenersi sana, personalmente poi trovo per gli animali stessi meno innaturale una morte del genere che presso un macello. Infine per concludere la discussione a non farmi disprezzare la caccia c'è il fatto  che sono abbastanza ghiotto di cacciagione, cosa che può sembrare un argomento minore ma vi assicuro che non l'ho è affatto.

Perciò quindi, la cosa che mi lascia perplesso ripeto; non è la caccia in sé, ma certi intenzioni che mi pare di intuire in alcuni cacciatori; come dicevo all'inizio, per evitare di farmi impallinare, dopo aver rischiato già un paio di volte ho spostato le mie passeggiate nel pomeriggio quando i cacciatori sono già passati, e questo già di suo, dovrebbe dare un idea del metodo di caccia di  alcuni di loro; cioè sparare a tutto ciò che si muove, considerate purè che in genere non mi inoltro per boschi e steppaglie, ma mi guardo bene nel restare sui sentieri, comunque dicevo; Passando dopo di loro più di una volta mi è capitato di trovare sul mio cammino i corpicini impallinati di piccioni e passeri, tipologia di animali che non mi pargono proprio adatti da  fare arrosto, e specie nel caso dei passeri difficili da scambiare per anatre o faggiani, se aggiungiamo poi che il ritrovamento di questi animali non è infrequente, la cosa mi fa concludere che questi cacciatori li abbiano colpiti intenzionalmente. Ciò mi auggerisce che più del piacere di riportare a casa un'appetittosa preda, interessa loro la soddisfazione di aver colpito un bersaglio; ma a questo punto dico io se la ragione è questa, non sarebbe meglio sparare ad un piattello?  In questo modo, se la natura del bersaglio non conta,  si potrebbero anche organizzare dei percorsi in scenari di caccia più avvincenti. Siccome le teste pensanti non mancano attorno a dove si possono concludere buoni affari, mi sorge il dubbio che se un qualcosa del genere  non è mai stato provato e perché già a priori si sa che non andrebbe incontro al gradimento dei cacciatori, allora cose che questa tipologia di cacciatori vogliono? Forse allora quello che realmente agognano queste persone è porre fine ad una vita, Il piacere di prevalere su un altro essere vivente, Golding diceva che gli uomini producono male così come le api miele, altre genti avrebbero concluso tirando in ballo la vecchia idea di "peccato originale", idea questa che non scarterei a priori.

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