Chiacchierando con un mio amico, il discorso è finito su Galileo
e il famoso processo. Naturalmente i soliti rimproveri per le famose colpe
della chiesa e bla bla bla. Allora io gli faccio presente che lo scienziato non
era  poi lo stinco di santo che ne viene
dipinto. Anzi era proprio uno con un bel carattere di merda. A mia
giustificazione gli racconto qualche aneddoto in merito. A questo punto il mio
amico fa una faccia stupita e mi dice che se le cose stanno come gliel’ ho
raccontate io (e internet),  quelli della
chiesa non hanno mica fatto tanto male a condannarlo; anzi in fin dei conti se
l’ era proprio cercata.  Dopo di che ci
siamo salutati ed io sono rimasto col dubbio di avergli fatto più male che
bene.  La cosa mi ha fatto riflettere un
po’,  perché non mi sembra normale che
qualcuno pensi che se un intellettuale ogni tanto dice una baggianata e ha un
carattere di merda, sia cosa sacrosanta zittirlo. Eppure in Italia è opinione
piuttosto diffusa, come ho potuto costatare . Allora ho cercato di capire da
dove derivi questa  forma mentis  propria dell’ italico suolo.  E  adesso penso di esserci arrivato: il problema
mi sono detto,  è che il pensiero
democratico illuministico non è il nostro, ci è stato imposto  da forze esterne.  Il percorso  politico/culturale dell’ Italia é stato più o
meno il seguente: piccoli staterelli cattolici→ risorgimento (anticlericale) →
fascismo/cattolico.  Dopo di che sono
arrivati gli anglo/americani, che  ci
hanno bombardato ed invaso un pochino,  esportando qui 
la LORO democrazia  e i valori dell’
 illuminismo (che ha avuto i suoi picchi
più alti in Francia ma ha natali inglesi ) 
naturalmente  gli italiani si sono
adattati benissimo a tutti i vantaggi che il nuovo sistema comportava ma non
essendo una nostra conquista,   la nostra
forma mentis è rimasta  fascio/cattolica.
 Con le nostre gambe  lì eravamo arrivati e lì siamo rimasti, la
chiesa (che volente o nolente) e stata fino a pochi decenni fa il nostro
modello culturale predominante  è un poco
lenta a digerire le nuove idee. Immagino che sia un problema molto comune,  in quanto ha due millenni di storia alle
spalle;  diciamo che i suoi tempi sono un
pelino diversi rispetto a  un’
organizzazione giovane e bisognosa di consolidarsi, anche e soprattutto grazie
a nuove idee (chi ha detto repubblica francese?),  cosi 
mentre i figli di Voltaire fanno la rivoluzione,  i nipoti di Beccaria scrivono i promessi sposi
(capolavoro assoluto di cui un giorno dovrò parlare).  Questo ha fatto si che quando  un intellettuale parla in Italia, lui parla
dalla cattedra universitaria ma gli italiani  lo vedono su 
una vescovile, e si sa il vescovo non esprime idee ma enuncia dogmi
incontestabili,  e soprattutto UN VESCOVO
NON PUO SBAGLIARE  LE SUE VERITA
SONO  SEMPRE GIUSTE è IMMUTABILI. E nella
mala augurata ipotesi,  ERESIA assoluta
che dica ho faccia qualcosa di sbagliato, allora vuol dire che è un emissario
del demonio,  un impostore  che si spaccia sant’uomo per defraudare voi
povere pecorelle . Adesso capite anche voi che chi apre un  nuovo percorso può anche finire in un vicolo
cieco, ed quindi costretto a tornare indietro, ammettere di aver sbagliato
strada,  ma questo per il discorso di
prima in Italia non e consigliabile; quindi chi vuol campare con la cultura
deve stare attentissimo  a battere una
strada sicura e già percorsa in cui tutti gli inciampi siano ben conosciuti,
altrimenti al minimo tentennamento rischia di sputtanarsi  la carriera e lo stipendio. Di conseguenza,
ecco l’ ennesimo  matematico serissimo e
composto manco fosse un prete, che annuncia di aver scoperto il
quattrocentesimo modo per  verificare il
teorema di Pitagora, e nessuno che propone qualcosa di veramente innovativo . 
