giovedì 1 aprile 2021

valore profitto e nuovi schiavi

Spesso sento dire in giro dai ragazzi più giovani, che nonostante le loro competenze e l'impegnarsi nella formazione continua, non riescono a trovare lavoro. Credo che queste persone siano vittime di un malinteso e' che la colpa di ciò sia attribuibile ai genitori ed insegnanti di quei ragazzi, che forse perché dentro la loro bolla non vivono certe situazioni, sono poco aggiornati sulle nuove dinamiche del mercato.


Sarebbe da spiegare a tutti gli educatori, che se fino ai loro tempi, i capitali erano nelle mani degli industriali interessati a creare valore, con gli anni novanta del secolo scorso, il potere economico è  via via scivolato nelle mani dei finanzieri il cui unico obiettivo è  il profitto. Tra valore e profitto c'è una differenza abissale, purtroppo però non tutti comprendono questo punto fondamentale;  se infatti il valore di una qualsiasi cosa si costruisce col tempo, il profitto al contrario richiede rapidità e spregiudicatezza. 


Tradotto in soldoni per i più giovani lavoratori, questo vuol dire che dove gli industriali  dai neoassunti cercavano abilità e competenze ed erano disposti anche ad investire sulla formazione degli  operai, per il finanziere la cosa importante, è la disponibilità per uno stipendio risicato  a fare turni di lavoro da schiavi, sorvolando per questo su eventuali carenze e pressapochismo nel lavoro svolto. Il loro dipendente ideale è il precario da assumere per i picchi di produzione e lasciare a casa in concomitanza delle trimestrali, per far aumentare  l'utile e di conseguenza i bonus e dividendi vari.


Quindi a mia opinione se un ragazzo sta cercando lavoro, il consiglio che posso dargli è  quello di evidenziare bene nel proprio curriculum che Spartaco a loro sta antipatico e in tutti i film western era un  acceso fan dei confederati, per non parlare di come gli piacerebbe vivere nella Roma dei Cesari, o al servizio di qualche signorotto nell'Europa feudale. 

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