martedì 16 febbraio 2021

I figli del vicino, sono sempre un po' più... geneticamente modificati

Man mano che la comprensione di come i figli ereditano il nostro patrimonio genetico, si fa più chiara, complice il materialismo spinto imperante nella nostra società,  non è difficile sentire in televisione o su internet, dottori, divulgatori e presunti tali, consigliare alle nuove  coppie che prima di mettere al mondo dei figli sarebbe opportuno fare un test di compatibilità.


Tralasciando da parte certe derive eugenetiche, la cosa potrebbe sembrare ragionevole, peccato che anche una Ferrari alimentata con l'acqua di mare non fa molta strada. Quello che voglio dire è che se è indubbiamente vero che vivere una vita, con malattie gravi o comunque malformazioni invalidanti non sia proprio ottimale, pochissimi ripongono attenzione verso gli altri due elementi che concorrono allo sviluppo di un organismo sano; mi riferisco alla qualità dell'ambiente inteso come luogo fisico in cui i figli e noi stessi viviamo, e della formazione mentale, cioè dell'educazione e gli stimoli che si ricevono dall'ambiente qui inteso come comunità di persone, genitori in primis, che ci circondano. Parlando di essere umani in questo post mi concentrero su come questi due elementi siano determinanti per lo sviluppo mentale, ma è indubbio che siano problematici anche da un punto di vista meramente fisico, pensate ad esempio ai danni causati, nel vivere in un ambiente che offre pochi stimoli per l'attività fisica o le conseguenze che possono comportare una cattiva educazione alimentare.


Per primo scriverò  brevemente dell'ambiente inteso come posto dove si vive. Se perlomeno a parole l'educazione e tenuta in qualche considerazione. Del  luogo in cui si dimora,  generalmente in Italia è dato come cosa scontata e marginale,  lo sfondo in un palcoscenico. Così ci ritroviamo tantissima gente ben felice di accollarsi un mutuo  per vivere in un palazzone grigio, soffocato d'altri palazzoni simili e una volta realizzato lo sbaglio, passerà il resto della vita a sognare di scappare da un'altra parte. Purtroppo cose simili succedono perché ormai la gente ragiona in base al prezzo di qualsiasi cosa e non tiene conto del valore intrinseco. Cosí ad esempio, io mi ritrovo con Mia figlia che l'anno prossimo inizierà la scuola primaria in un edificio grigio e anonimo senza il minimo gusto estetico, già rabbrividisco ad immaginare l'effetto che può provocare associare lo studio e la cultura, e l'impegno tutto, ad un luogo fisico, tangibile, così deprimente e privo di attrattiva. Per la felicità di qualche architetto che realizzando un luogo senza fronzoli, puramente  razionale, magari è pure soddisfatto di aver fatto risparmiare qualche soldino all'amministrazione, senza nemmeno per errore provare a chiedersi, come mai quei morti di fame dei nostri antenati magari saltavano più di qualche pasto, ma dall'origine della civiltà fino a ieri hanno sempre cercato di circondarsi del bello più che del funzionale. 


Detto questo passiamo alla formazione mentale, argomento su cui volevo soffermarmi un po' meglio in questo post.

Se è vero che i geni che forniamo ai nostri figli, sono quelli che sono, e che possiamo farci ben poco per migliorarli,  visto che li passiamo circa come  li abbiamo ricevuti, potremmo fare molto invece per il bagaglio memetico che passiamo loro. Peccato come dicevo che di questo aspetto non si preoccupano in tanti.



È un peccato ripeto,  perché  a differenza dei geni, i memi che i nostri figli riceveranno da noi, possono essere selezionati fin nei minimi dettagli e questa raccolta di idee, preconcetti, aspirazioni e pregiudizi, determinano in maniera apprezzabile che persone saranno.


Come racconta John Bargh nel suo libro ad esempio, basta porre in evidenza il fatto di essere donne in un gruppo di ragazzine perché le loro prestazioni matematiche si riducessero,  al contrario per aumentare la loro media porre più enfasi al fatto che fossero di origine asiatica ( In America c'è un pregiudizio per il quale le donne non godono di buona fama come matematiche, mentre gli asiatici in questo campo sono considerati dei geni). Ci sono ormai svariati studi che dimostrano che la personalità di ognuno di noi è largamente influenzata da quello che gli altri si aspettano che siamo, un continuo scambio di feedback tra individuo  e persone che lo circondano da cui una volta definito un carattere è difficile cambiare allo stesso modo che da moro risvegliarsi con i capelli biondi. 


Oltre ciò l'approccio in cui ci relazioniamo con un bambino e le emozioni che prova, influenzeranno il suo temperamento per tutta la vita. Dipende anche da noi  se sarà solare o depresso, ottimista o pessimista, introverso o estroverso, impulsivo o riflessivo ecc. Molti di questi caratteri si rifletteranno nella maniera che in seguito avrà la persona di decifrare la propria vita, e non vanno visti solo come tratti caratteriali di poco conto nel insieme del individuo, al contrario essi sono parti integranti della personalità di un essere umano e reprimerli o peggio ancora eliminarli è a mio avviso un po' uccidere una parte dell'individuo che li porta per sostituirlo con una persona simile ma non completamente uguale.



Vi è mai capitato di ascoltare una canzone o guardare un film in uno stato d'animo alterato e trovarli piacevoli quando non magnifici, per poi rivederli in condizioni normali e scoprire con sorpresa che non vi piacciono così tanto? Ecco è questo che intendo, immaginate qualcosa di simile ma applicata alla vostra vita. 

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