giovedì 28 novembre 2024

Competenza settoriale e pensiero critico

"Se si sveglia nell’uomo l’idea di libertà, gli uomini liberi andranno incessantemente di nuovo liberando se stessi; se invece si formano soltanto degli uomini colti, costoro si adatteranno sempre alle circostanze nel modo più educato ed elegante e si forgeranno in sottomesse anime di servi".

                                            Max Stirner



Mi è capitato in questi giorni di ascoltare su YouTube una conferenza tenuta da un famoso tecnologo, sugli sviluppi della società futura. L'esperto in questione, di cui non farò il nome, effettivamente mi è  parso molto preparato sul proprio campo di competenza, riuscendo a ipotizzare in maniera affascinante e credibile alcuni probabili sviluppi delle future comunità tecnologiche. Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui sia riuscito a fare capire come già ora, alcuni segnali facciano presagire che effettivamente le cose paiono davvero muoversi verso tale direzione.

Il problema è che, per rendere la sua previsione più aderente possibile alla realtà, l'esperto ha dovuto attingere a discipline di cui era chiaro, non aveva un'esperienza approfondita, quali la geopolitica, la sociologia, eccetera.

Il fatto appariva abbastanza lampante in quanto, mentre nelle discipline di sua competenza riusciva a fornire argomentazioni precise e rimandi a fonti autorevoli, sugli argomenti lontani dalla sua area di specializazione, appariva altrettanto chiaro che si basava sul "Ipse dixit" affidandosi a quanto appreso da fonti considerate autorevoli, ma comunque generaliste per costruire il suo modello di "realtà". 


Il problema come probabilmente avete già capito è che quelle stesse fonti a me con un'infarinatura a essere generosi dilettantesca (ma comunque presenti), su questi argomenti, apparivano quantomeno ingenui, quando non totalmente in malafede. Per fare qualche esempio concreto, la guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina, veniva attribuita ai suoi desideri espansionistici, senza minimamente considerare che la Russia con una popolazione relativamente piccola, occupa già adesso un quinto delle terre emerse, fatto di per sé bastante a suggerire che vi siano altre motivazioni più articolate e Complesse per spiegare il conflitto , o ancora l'inasprimento dello scontro tra Stati Uniti e la Cina, che il relatore attribuisce  all'acuirsi dell'aggressività di quest'ultima, nonostante la Cina in più di cinquemila anni di Storia se paragonata ad altre civiltà a lei contemporanee, non si sia mai distinta per bellicismo o desideri espansionistici. Fornendo così di queste civiltà una visione distorta e manichea, dove loro sono i cattivi e noi immancabilmente i buoni.



Non incolpo di tutto ciò l'esperto in questione. D'altronde lui, per quanto riguarda il suo campo non può lamentarsi dell'istruzione ricevuta e nemmeno del metodo impartitogli per ricercare informazioni. In fin dei conti spostandosi in altri settori non ha motivo di farsi malizioso, tanto più che le sue conoscenze "certe" ben si adattano al "quadro complessivo" e se proprio qualche incongruenza si scorge, non è irrazionale attribuirla a qualche semplificazione dovuta ad esigenze divulgative.

Tuttavia, a seguito delle precisazioni da me fatte, da episodi come questo noi adesso, se vogliamo, possiamo cogliere una verità più generale: la società, come tutti i sistemi complessi, tende a preservare l'equilibrio raggiunto, e in questo processo ha sempre un interesse a manipolare la verità o, meglio, a controllarla a fini specifici.


Perciò, specialmente oggigiorno dove la conoscenza si fa sempre più settoriale, e possibilissimo che nel mentre il sistema di potere si adopererà affinché una persona abbia accesso alle informazioni più puntuali nella sua specifica area di interesse, nello stesso tempo farà si che per il tutto il resto, quello stesso individuo sia soddisfatto della versione per cosi dire "ufficiale" di tutto ciò che non lo riguarda direttamente. 


La manipolazione della realtà e tentativo vecchio quanto l'uomo, quello su cui spero di riuscire a portare l'attenzione, è il fatto che al giorno d'oggi grazie agli strumenti e al livello di complessita raggiunti dalla nostra civiltà, tale manipolazione è diventata davvero sofisticata e capace di ingannare anche personalità dotate di una elevata preparazione culturale e di un sofisticato pensiero critico, come per l'appunto il relatore dell'esempio con cui siamo partiti. 

So che questo è un discorso abbastanza dibattuto, al limite del banale, ma lo stesso mi è parso utile addentrarvisi, in primis perché vedere qualcosa svolgersi sotto i propri occhi, credo fornira sempre delle riflessioni piu originali piuttosto che quelle suscitate dal sentito dire.
In secondo perché il mio focus non e tanto sui problemi che scaturiscono da un eccessiva specializzazioni, ma piuttosto sul fatto che questa eccessiva specializazione ci abitua a fidarci per il resto su sintesi non sempre stilate in buona fede.

Infine perché sottoponendo il testo all'intelligenza artificiale, per una revisione ortografica, e qui mi pare utile ribadirlo il motivo stesso dell'esistenza di questo blog, essendo io uomo del mio tempo e non accontentandomi di cio che Dio ha deciso di darmi, è quello di attenuare gli handicap che mi procura la mia disortografia e tutti i problemi ad essa correlata. Ho notato che la  suddetta intelligenza Artificiale era un po' troppo propenza ad accentuare le possibili venature complottistiche del testo. Insomma l'ipotizzare che ci siano gruppi di potere interessate a fare affermare una certa narrazione piuttosto che un'altra al giorno d'oggi risulta già un qualcosa di complottistico, dunque paranoico, e ciò benché stavolta il mio storcere il naso davanti ad episodi simili può davvero risultare complottistico agli occhi dei meno diffidenti, non mi pare un buon segnale. Ottimo motivo per pubblicare il testo.

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