giovedì 9 dicembre 2021

Nemmeno a copiare

Negli anni settanta gli stati uniti sotto la presidenza di un politico chiacchierato, Richard Nixon, in piena guerra fredda con il blocco comunista,  grazie alle indiscusse abilità di henry kissinger misero a segno un vero capolavoro diplomatico; approfittando dei dissidi tra le due maggiori potenze marxiste riallacciarono normalizzandole le relazioni con la potenza più debole, pechino, isolando in questo modo i Russi ed erodendone di fatto prestigio e leadership. 


Oggi nel 2021 agli Americani con una Cina in crescita esponenziale ed una Russia che arranca e per di più con posizioni ideologiche molto vicine al mondo occidentale, basterebbe ripetere a parti invertite quella strategia; riconoscendo ai Russi il ruolo di grande potenza che storicamente gli spetta  e la legittimità delle loro rivendicazioni strategiche nel voler continuare ad avere un area di influenza attorno ai propri confini, per creare un "cordone sanitario" intorno a Pechino che  permetterebbe cosi agli statunitensi di recuperare il ritardo accumulato.

Invece sembra che ormai non siano più capaci nemmeno a copiare,  ed invece di dividerli  continuano a minacciare un giorno l'uno, un giorno l'altro paese in maniera demente, spingendo cosi sempre piu vicine le due potenze.

A pensar male si fa peccato... diceva un compianto politico italiano, ma considerate le reali condizioni della Russia attuale l'idea che oltre che contrastare i russi, il principale scopo degli statunitensi sia di evitare che questa diventandone partner faccia da volano per  la nascita di una quarta potenza (europea) non più  assoggettata a Washington,  non mi sembra cosi campata in aria.


Ad ogni modo tenendo conto anche delle pessime prove militari che l'esercito americano  ha affrontato negli ultimi anni contro paesi insignificanti, mi chiedo se davvero considerano credibile la minaccia di potersi impegnare simultaneamente sui due fronti in un eventuale guerra tradizionale, o se siano cosi folli da voler scatenare un'apocalisse nucleare. 

UPDATE
Mi è stato chiesto se con "Americani" mi riferissi nello specifico al presidente Biden.  Biden essendo il presidente è  l'uomo immagine degli stati uniti, quindi intendevo certamente comprenderlo nel  termine, ma non mi stavo riferendo solamente a lui, ma anche a tutti gli apparati burocratici che rimangono fissi da presidente a presidente che costituiscono l'ossatura dello stato per intenderci quelli che  Trump a chiamato "deep state"; cioè la cia, il pentagono, l'apparato militare industriale, le lobby ecc. Enti che individualmente  perseguono obbiettivi, strategie e visioni proprie non sempre coincidenti tra loro, quasi mai con quelle del presidente, addirittura in guerra aperta con Trump. Ed è proprio  in quest'ottica Che avrei preferito una sua rielezione, rispetto al più "allineato" Biden, come credo di aver già detto, senza considerare inoltre la tendenza tradizionalmente più isolazionista dei repubblicani con l'eccezione del manovrabile Bush jr, rispetto ai democratici storicamente più interventisti. 

La definizione "depp state" a dato a questi apparati un sapore complottistico, in realtà non è difficile capire come un organizazione complessa come la superpotenza americana abbia bisogno per sopravvivere di una classe di burocrati che scongiuri i colpi di testa e i cambi di rotta repentini  ed al contrario garantisca un minimo di coerenza ideologica e strategica, sia  interna che sopratutto esterna per conseguire obbiettivi a lungo termine,  nonostante l'alternarsi di presidenti, idee politiche,  movimenti di popolo, ecc.*

Evidentemente in questo momento storico le fazioni russofobe e desiderose di tenere assogettata l'Europa ( ma l'Europa stessa è realmente interessata ad affrancarsi?)    e quelle che ritengono gli U.S.A. capaci di poter giocare su due fronti e magari riuscire a frammentare contemporaneamente sia la Cina che la Russia ad esempio attraverso fratture etniche religiose sul modello mediorentale, hanno ancora più voce in capitolo di chi vorrebbe concentrarsi maggiormente sulla Cina.

*un esempio  di come questi apparati riescano a tamponare questi cambi repentini a loro non graditi è  capitato all'indomani delle elezione di Donald Trump; infatti tra i cavalli di battaglia della sua campagna elettorale c'era proprio una distenzione dei rapporti con la Russia, cosi all'indomani della sua vittoria per evitare che dalle promesse si passasse ai fatti, iniziarono le voci e soprattutto le indagini sulle ingerenze Russe sul voto americano (i famosi hacker russi), in questo modo Trump per non avvolorare le insinuazioni che lo vedevano come  un burattino nelle mani di Putin ha dovuto ridimensionare quando no rimangiarsi del tutto, molte di quelle promesse.

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