lunedì 31 marzo 2025

La Le Pen ci ha lasciato le penne

Guardo le ultime notizie e leggo che la Le Pen è stata condannata per delle storie di malaffare e, di conseguenza, è stata interdetta dalla possibilità di candidarsi alle presidenziali francesi. Sarà vero? Sarà falso? Boh.

Quello che mi lascia perplesso, ad ogni modo, sono i commenti alla notizia: giubilo da parte di tutta una certa categoria di persone, che ancora una volta vedono confermata la loro tesi. Da una parte sono tutti buoni e dall'altra tutti cattivi, pare di vivere in una fiaba con le cose tagliate in bianco e nero. Sarà come dicono loro, ma personalmente il fatto che chiunque, in un modo o nell'altro, sia contro questo stato di cose sia un corrotto o un ladro non mi torna.

Mi ricorda troppo il Ventennio: anche lì, a quanto si diceva, tutti quelli che finivano al gabbio o al confino erano dei poco di buono. Però che volete farci, gli anticorpi al fascismo sono come certi vaccini: funzionano solo se il bacillo è identico al precedente. Per attivarsi, qui manca la pelata, la camicia nera e un altro po' di cose.

E dunque festeggiamo: con questa condanna si è salvata la democrazia, poco importa se certi sistemi lasciano perplessi. D'altronde lo diceva già Popper, che la società aperta doveva difendersi dai suoi nemici, no? "O con noi o contro di noi".

Bisogna neutralizzare il nemico interno, perché c'è già il resto del mondo, formato da stati canaglia pronti a farci del male alla minima distrazione e che, proprio per questo, bisogna bombardare, embargare, contenere e frenarne lo sviluppo.

Altrimenti si finisce come l'America che, fino all'altro ieri, stava benone, ed era un faro di libertà, uguaglianza e democrazia, ma è bastato un uomo sbagliato al comando per trasformarla da così a così.

Robe che non sarebbero riuscite nemmeno ad Augusto o a Napoleone, ma secondo loro sono riuscite a un miliardario eccentrico. Figuriamoci se il male non era più profondo ed erano proprio loro, così "informati", a non vederlo.


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