lunedì 30 giugno 2025

Anticlericali travestiti da atei.



Possiedo varie riproduzioni del Buddha, questo perché mi affascina sia la cultura asiatica, che l'antropologia in generale, non essendo io buddista o appartenente ad una religione in opposizione dottrinale al buddismo, e riconoscendomi pienamente nella tradizione cristiana cattolica, questi artefatti non mi danno nessun fastidio: per me, sono solo oggetti con un loro valore storico artistico, nulla più.

A dire il vero possiedo anche altri artefatti che in un modo o nell'altro possono ricondursi a qualche tradizione religiosa, vivente o del passato, compresa una copia del Sacro Corano. Vale, grosso modo quanto scritto sopra.


È per tali motivi che i discorsi di certi laici, sui simboli religiosi, mi fanno incazzare come una bestia, perché confrontandoli con il mio vissuto, ne percepisco in pieno tutta la loro ipocrita faziosità.

Ad esempio leggevo proprio adesso dell'ennesima polemica, nata perché il ministro degli esteri Tajani, che come ogni buon orologio rotto, ogni tanto ne dice una giusta, ha ricordato i richiami spirituali della bandiera europea. 


Cito testualmente: "Quarant’anni fa i leader europei scelsero la bandiera comune dell’Europa. Blu come il manto della Madonna, con le 12 stelle delle tribù d’Israele disposte in cerchio. Un simbolo dei nostri valori di libertà, delle nostre radici giudaico-cristiane."


Tralasciando che tajani, essendo appunto un orologio rotto, doveva immancabilmente dire una delle sue consuete corbellerie,  se infatti il blu della bandiera è certamente un simbolo mariano, anche le dodici stelle, con consapevolezza o meno da parte  di coloro che all'epoca scelsero la bandiera, richiamano un altro riferimento alla vergine, per la precisione un passo dell'Apocalisse: "una donna vestita di sole, con dodici stelle sul capo", come d'altronde dichiarò lo stesso Heitz, uno degli ideatori della bandiera.



Comunque, dicevo, se i cosiddetti laici fossero semplicemente ciò che si definiscono, non si spiegherebbe l'odio con cui hanno commentato le dichiarazioni di Tajani (che vorrebbero motivare, con il servilismo del ministro verso Israele, a mio avviso solo per non mostrare il vero nervo scoperto), o con i quali si accaniscono, ogni volta, su mille e mille, episodi simili. Non credendoci, dovrebbero passare sopra a queste cose con trascuranza o al massimo con curiosità sociologica, almeno così suggerisce la logica. Invece no, si infiammano, e conducono queste battaglie di pretesa censura con molta più passione ed energia, anche rispetto a chi, in teoria, in quei simboli dovrebbe scorgere qualcosa di ben più presente e reale, a differenza loro.

La verità è che queste persone, nonostante i loro proclami, consapevoli o meno, stanno manifestando un sentimento anticristiano; rancoroso, insensato, autentico e dal deciso odore di zolfo, e a riprova di ciò l'indifferenza quando non l'aperto entusiasmo, con cui accolgono simboli dello stesso genere ma riferite ad altre religioni, esempio lampante nelle iniziative Free Tibet.


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