Home Page

sabato 5 marzo 2022

Uomini nuovi


《No, la nostra razza non è degenerata: è sempre la stessa.》          
                                           F. De Roberto

È un classico! Prima o poi in situazioni come quelle in cui ci ritroviamo, c'è sempre qualcuno  e spesso più di uno, che sbotta con la fatidica frase: " nel 20xx è inconcepibile che scoppino ancora guerre". Da bazzicatore a tempo perso della storia mi hanno sempre fatto un po' sorridere questi entusiasti dell'uomo nuovo, convinti come sono; che ora mai  la maturità raggiunta dalla nostra specie ci possa mettere al riparo da cose spiacevoli come le guerre.

Mi hanno sempre fatto sorridere dicevo; perche mi rendevo io conto di quanto in verità  somigliamo ai nostri vecchi, sono le stesse passioni che ci agitano, ed è lo stesso tipo di cuore che ci batte freneticamente dentro, dando ritmo ai nostri umori. 

Non erano macchine e nemmeno cavernicoli i legionari che portavano Roma ai confini del mondo, e le loro madri avevano le stesse paure delle nostre. Quando ditemi, quando dovrebbe essere avvenuto questo cambiamento antropologico, mi chiedo, da quale tempo l'uomo ha smesso di essere uomo?  Davvero vi reputate diversi dei ragazzi che nel 14 -18 morirono a frotte?  Non sono forse i vostri padri?  Davvero credete che quei giovani costretti a respirare merda nella fossa di trincea, erano entusiasti nel dare via così le proprie vite? 

In verità questa nostra generazione è  la più sciagurata; perche non si riconosce nei propri padri e li considera superati, non ci rendiamo conto che se riusciremo a giungere più lontano è proprio grazie a loro, che ci hanno permesso di partire da posizioni più avanzate.

Invece noi ci consideriamo immuni dagli inciampi del camminare umano, senza renderci conto che quelli li abbiamo schivati solo perche chi ci ha preceduto ha segnalato il pericolo, è cosi procedendo con baldanza ci esponiamo a pericoli del tutto nuovi a cui stavolta non siamo preparati.

Perché questo è vero; i nostri vecchi erano di letture e d'istruzione mal'equipaggiati, ma guadagnandosi la vita un giorno dopo l'altro avevano imparato a leggere il reale, invece noi, sazi e tronfi affrontiamo tutto con sufficienza, quasi fossimo animali da cortile cui non è data l'incombenza di preoccuparsi del domani, ignari come quest'ultimi che cosi agendo arriverà il giorno in cui il fattore verra a chiederci il conto per le attenzioni ricevute.

Confidando nella tecnica abbiamo dimenticato che i nostri sensi possono ingannarci, perché non sono del tutto adatti per il mondo che abbiamo costruito, ed è  per questo che solo la ragione  ci può aiutare ad andare oltre l'apparente, ed è per questo che solo  la riflessione  può salvarci, quando l'istinto rischia di perderci. 

Abbiamo scordato la dura lezione che non bisogna accordare la propria fiducia per simpatie o autorità ma solo per scienza, intesa quest'ultima come la raccolta dei fatti attui a comprovare le ragioni di chi ci sta davanti. 

Abbiamo scordato che ogni testa è un mondo a sé, pretendendo così  che chi proviene da esperienze distanti dalle nostre, ragioni come noi. 

Ed a questo modo ci comportiamo  come se le nostre priorità fossero le priorità di ogni essere umano del pianeta e pretendiamo di essere metro di paragone di tutte le civilta che nel corso dei millenni ci hanno preceduto. Senza renderci pienamente conto che adesso il mondo alle nostre latitudini è sgravato dalle afflizioni che ancora incombono su altri popoli  e riflettere che la nostra é una condizione artificiale, non può reggersi facendo affidamento sullo sforzo di pochi, l'uomo occidentale deve tornare a far pace con la realtà prima che essa venga ad esigere il credito che ha accumulato con noi.


Nessun commento:

Posta un commento