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lunedì 14 giugno 2021

La critica nella societa dell'estetica


Questo post vuole mettere in evidenza, un certo tipo di atteggiamento che ha preso piede tra chi scrive e commenta su internet, l'attegiamento di chi si prende troppo sul serio; "gente che scrivete sulla rete, per favore datevi una calmata, non siamo intellettuali e la maggiorparte di quello che scriviamo è molto probabilmente una "CAGATA PAZZESCA",  per citare un maestro vero, non conta niente che le nostre mamme dicono di essere tanto fiere di noi. Per scrivere qualcosa di realmente significativo serve studio, fatica ed elasticita mentale, internet e pieno di enciclopedie copia/incolla, la validità di una qualunque tesi si misura dallo studio che vi è dietro e dall'integrazione con altre branche del sapere, non dai follower". Detto questo veniamo al dunque. 



In questi ultimi tempi sto guardando la serie tv: Black Mirror, trovandola fantastica e volendo fare del male a me stesso, non pago delle ottime prime due stagioni più puntatona speciale, nonostante alcuni amici me ne abbiano sconsigliato la visione ho deciso di proseguire con le puntate targate netflix, o come diavolo si scrive, ed ecco iniziare la mia passione. 



Infatti nonostante le idee di fondo siano sempre ottime, queste ultime vengono sminuite da una realizzazione pessima, da imputare a mia opinione al passaggio della serie dalla tv britannica all'editore americano, che ne ha fatto scemare la qualita narrativa  per renderla piu digeribile ad un pubblico mainstream, in modo imbarazzante, sperando di sopperire la cosa con la sfarzosa realizzazione tecnica, dovuta alle generose finanze messe in campo. purtroppo questo, sempre a mio parere non basta a far digerire lieti fine forzosi ed incongrui, è  come se ciò  già  non bastasse ci ritroviamo dentro ogni puntata l'aggiunta di un pizzico di tutte quelle ideologie che con l'ascesa di Trump a modo di contrappeso hanno preso auge e vigore, in quel popolo di simpatici fanatici. Così una serie nata per disturbare le coscienze e far riflettere, si ritrova azzoppata in maniera penosa, con lo spettatore che invece di riflettere sul significato che l'episodio vuole trasmettere e costretto a cercare sotto una montagna di merdosa melassa, cosa gli autori abbiano voluto veramente dire.




Ma visto che io sono notoriamente uno stoico, ed oltre tutto come accennavo le idee di base di molte puntate restano interessanti e degne di riflessione, eccomi qui che mi ritrovo per capire il vero senso di quello che sto vedendo scevro della melassa di qui sopra, che prendo il mio fido cellulare ed intanto che uno dei comprimari prima di esprimere il suo orrore per essere stato trasformato in un alieno dalle orecchie a punta e dalla pelle verde e grinzosa, ci tiene a farci sapere che non nutre pregiudizi razziali e il suo disgusto è dovuto solo alla disabitudine ( puntata 4x01), a leggere su internet le opinioni degli appassionati, barcamenandomi sui vari; forum, vlog, blog ecc.




E qui mi si è dischiuso un mondo, un mondo ricco di gente che di mestiere reale fa il "pigliamosche", quando un mestiere almeno sono riusciti a trovarlo. Ma Sulla rete scrivono con una saccenza che Morandini in confronto e uno scolaretto,  che uno ci crede pure nel leggerli Disquisire; d'immagine, luci, tecnica stilistica, costumi ed altre idiozie simili. 


Dico idiozie perché dopo il primo abbaglio, si capisce subito che questi signori dell'argomento di cui stanno parlando capiscono poco, appena  il lato "meccanicistico" quello che si riesce ad apprendere dai manuali, non certo quel "quid" fornito dall'intelligenza o dal "mestiere", dalla pratica insomma, non c'è ne uno, dicasi uno che parli del messaggio che il media voleva veicolare, e se l'opera e riuscita nel proprio intento. Tutti concentrati sul tipo di inquadratura utilizata nella scena madre, ma nessuno che si interroghi sul significato che quella scena volesse trasmettere. la morte dei sentimenti, dell'io, sull' altare della tecnica. 




Con la democratizzazione della critica attraverso la rete, stiamo assistendo a quello che io chiamerei una sua, "sgarbizzazione" dove c'è un mucchio di gente pronta a disquisire per ore ed anche più su un dato argomento (preferibilmente in modo polemico e ricco di allusioni elitarie) senza spostare di una virgola la conoscenza dell'argomento stesso per i non adetti al settore, il puro trionfo del lato estetico della dimensione umana. 


Incuriosito dal fenomeno, stimolato dal mio stesso ragionamento ed interessato alla sua reale portata ho voluto approfondire la cosa, e davvero mi sono stupito di come tralasciando i nomi in qualche modo già affermati per meriti esterni alla rete e che magari ipotizzo:  già conosciuti come sono non temono di approfondire l'argomento invece che  soffermarsi solo sugli aspetti tecnicistici e di nicchia, per timore forse di suscitare risentimento e calo di ascolti (?). La rete è ricca di perfetti sconosciuti, pieni di boria incapaci di ironizare su quello che dovrebbe essere, visto i loro curricula un passatempo da "bar sport", un modo per coltivare una passione, ma che invece molti intravedendolo come possibile sbocco professionale ed in questo atteggiamento prendendosi troppo sul serio si lasciano ingessare diventando pedanti e didascalici. Ignorando che quegli argomenti possono si interessare una nicchia di piu curiosi,  ma solo dopo che si saranno sviscerati gli aspetti piu pressanti dell'opera; il suo significato appunto. Cattivi maestri che sfornano pessimi allievi, troppo abituati a capire cosa succede dietro le quinte per concentrarsi e capire quello che avviene sul palcoscenico.



Quello che mi premeva far notare di questa nuova categoria umana, è la loro sostanziale differenziazione dell'imbecille cui internet ha dato diritto di opinione al Umberto Eco, tanto per dire.  Qui stiamo parlando di gente che a modo loro  è veramente ferrata  del settore di cui discutono ma come delle monadi sono cosi chiusi in se stessi che come dicevamo per miopia di vedute o forse malafede ignorano tutto il resto che li circonda.


Sono i classici tipi cui dato un martello in mano tutto gli sembrera un chiodo, e nostro malgrado ritenendosi loro i migliori martellatori del mondo non accetteranno critiche da nessuno. Adesso io non mi azzardo ad esprimere un giudizio definitivo, se questo fenomeno é dovuto appunto alla mancanza di autoironia come dicevo o invece ad un "imputtanimento" della cultura che per riuscire ad essere popolare ed in questo modo monetizzare deve riuscire ad essere il piu inclusiva possibile evitando nel bene o nel male di stimolare  riflessioni serie ( e la polemica non è una riflessione seria é marketing) ma di certo è un fenomeno che negli anni a seguire man mano che le nuove forme di divulgazione prenderanno piede si fara sempre più pressante; l'era della cultura farisaica.

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