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lunedì 25 marzo 2024

Titoli di coda





Con i funerali di Silvio Berlusconi, svoltisi oggi, anche i più ostinati non potranno continuare a non ammettere che gli anni ottanta sono definitivamente finiti, trascinandosi con se tutti i totem di quel periodo; il mito della grana a palate, dell'imprenditore "faccio tutto io" , della figa, i vestiti firmati, la cocaina, il lusso esibito.  Questi funerali  rappresentano fortissimamente i titoli di coda di tutto un periodo. Come disse François-René de Chateaubriand, riferendosi alla rivoluzione francese: " Non è la fine del mondo, ma di un mondo"

Già, perché in questi ultimi trent'anni l'Italia è stata come in uno stato di ipnosi collettiva: arrivata assolutamente impreparata alla fine della guerra fredda, ha affrontato gli anni novanta e i successivi decenni, come se fossero la normale continuazione del periodo precedente, ed in forza di ciò ha minimizzato gli evidentissimi segni del suo declino e ha invece premiato tutti i personaggi che l'hanno confortata in questa sua illusione.

Berlusconi, essendo grazie ai suoi successi e specialmente alle sue TV uno degli uomini simbolo di quel decennio, ha avuto gioco facile a vendersi come l'uomo della provvidenza, il continuatore di quel periodo, con la sua morte il sogno collettivo adesso è finito. Oggi, compreso chi non ha capito che lui è stato solo un sintomo, non la causa, ci siamo ritrovati nudi a riggirarci nel letto, da domani ci attende un duro, durissimo risveglio.

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