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lunedì 25 marzo 2024

Il motivo dei motivi


OMS, FMI, NATO, sistema Swift, ed innumerevoli altre organizzazioni sovranazionali che sempre più negli ultimi anni, condizionano con lacci e lacciuoli la vita degli stati, hanno una cosa in comune che a seguito di una veloce ricerca non risulterà difficile scoprire: sono tutte organizzazioni  in larghissima parte controllate dagli Stati Uniti d'America, addirittura questa nazione riesce ad esercitare un'enorme influenza dentro organizzazioni dove in apparenza non ha nulla a che fare, come ad esempio l'unione Europea. Tutto ciò non è solo frutto dell'esplicitazione della superiorità statunitense a cui gli altri stati pagano pegno adeguandovisi (cioè, essendo lo stato più importante hanno maggior peso decisionale), ma a mio avviso consegue al perseguimento di un fine meno esplicito: se in principio lo scopo per cui molte di queste organizzazioni furono pensate, era quello di garantire nel mondo un sistema di regole attue ad evitare conflitti tra le varie potenze, con la conclusione della guerra fredda il loro fine è stato alterato; l'obbiettivo ultimo di tutti questi enti consiste adesso nel portare l'umanità verso un governo mondiale a guida statunitense* con gli stati attuali destinati a diventare delle società multietniche e multiculturali (onde evitare la nascita di nazionalismi)** con poteri assimilabili a quelli di cui godono attualmente le regioni del nostro paese. Ed a riprova di ciò c'è il fatto che mentre le risoluzioni di organizzazioni più paritetiche come l'ONU vengono di sovente ingnorate, le delibere prese da questi enti invece se in conflitto scavalcano addirittura le costituzioni nazionali.

Tutte le guerre degli ultimi anni hanno avuto lo scopo di spianare la strada a questo disegno, riducendo all'impotenza quegli stati che si sono opposti a questo progetto oppure ambivano ad un ruolo più rilevante all'interno di esso, la guerra in Ucraina e la prospettata guerra per Taiwan non sono altro che l'ultimo atto di questo spettacolo. 

Benché ad un primo acchito una prospettiva del genere possa risuonare vagamente cospirazionista, se provate a rifletterci meglio vedrete come non c'è nulla di complottistico in tutto ciò; tutti gli imperi ambiscono a divenire*** universali, gli Stati Uniti poi, il loro mito fondativo stesso li porta a credersi il faro del mondo, "la città sulla collina" d'esempio per tutti gli altri popoli.

Detto questo, per quanto riguarda la guerra in Ucraina;  se  pensate che un mondo a guida americana ridisegnato a loro immagine e somiglianza sia benefico per l'umanità, in questa contesa schieratevi senza indugio con il blocco occidentale, se invece pensate che le differenze etnico/culturali siano una ricchezza straordinaria per il genere umano e come tali vanno tutelate e protette, allora prima di decidere sul da farsi è meglio che ci riflettiate ancora un po' sopra. Per quando mi riguarda, io personalmente agli hamburger continuo a preferire a trippa.





* La prima obbiezione che mi aspetto a questo post e quella di chi dice che progetti così megalomani sono sempre falliti nella storia. Questo è vero però sedersi ed aspettare che il progetto, per così dire, vada a monte di suo non mi pare un grande contributo al realizzarsi della propria tesi. Comunque seriamente parlando questa volta è un po' diverso; le tecnologie oggigiorno permettono un controllo così simultaneo e in tempo reale dell'intero globo, che perlomeno in teoria la nascita di un impero globale appare possibile.

** Chi ragiona a suon di slogan a questa affermazione potrebbe ribattere parlando  d'integrazione o altre baggianate simili, avrei gioco facile a smontarli citando gli zingari o gli ebrei, però commetterei una disonestà intellettuale, perché generalmente è vero che i popoli si fondono, il guaio e che nel farlo occorre che passino innumerevoli generazioni, è come ci ha insegnato Croce il risultato di questa fusione è la nascita di un popolo nuovo. Nel nostro caso il popolo del governo mondiale.

*** Ho scelto di adoperare il termine divenire, perché in un mondo in costante trasformazione quale il nostro, questa aspirazione degli imperi è essa stessa in continuo mutamento, adattandosi finché l'impero medesimo vive, alle contingenze del momento, senza mai trovare fine, se non appunto con la morte dell'impero stesso.

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