Questa non vuole essere una considerazione sulla guerra in generale, penso che da quel verso si sia capito  come la penso, questa vuole essere una considerazione  sul popolo Ucraino e di riflesso su noi stessi:
Perciò tralasciando il fango e  le macchinazioni geopolitiche da ambo le parti; in questo momento quello che più importa è che in quella terra ci sono persone fatte di ossa e sangue che stanno soffrendo e morendo per la promessa di un sogno Europeo,  in questo verso poco deve interessare  se siano o meno pedine di qualcosa di più grande, ciò che deve interessare è che la maggior parte di loro sta lottando nella speranza di assicurare al proprio paese, ai propri figli, un posticino in quell'Europa  che  noi disprezziamo o lusinghiamo per piccole beghe politiche localistiche, e che per mancanza di coraggio, nel prendere una posizione terza; oggi  più che mai li ha abbandonati a terreno di scontro dei giganti Russi ed Americani.  In tal senso poco, nulla, importa chi  vincerà questo scontro: ancora più in senso morale che materiale, oggi abbiamo perso noi; che in un Europa che memore dei suoi sbagli, potesse essere un faro di civiltà, abbiamo creduto.
 
  
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