Effettivamente per adesso il libro non mi ha deluso, contiene ottimi spunti su cui riflettere, però come temevo, come moltissimi libri di matrice anglosassone o più in generale che fanno parte della sfera di influenza U.S.A. , usciti dopo l'elezione Trump, soffre delle tare ideologiche portate dalla sinistra liberal, corrente di pensiero che va per la maggiore negli ultimi anni, perciò; lotta al razzismo, lotta alle discriminazioni, appelli contro gli stereotipi e roba di questo tipo a iosa.
La fantascienza in teoria sarebbe il genere ideale se un autore vuole impiegare la sua arte per sensibilizzare su determinati argomenti, e storicamente si è prestata con eccellenti risultati a questo genere di operazioni, perciò almeno in linea di principio questo non dovrebbe essere un problema, ciò che da realmente fastidio e di cui volevo parlare in questo articolo, prendendo a pretesto questo libro che ripeto, ho trovato tutto sommato interessante, è che spesso quella corrente culturale a parole progressista e ugualitaria, che guarda il mondo dall'alto in basso mentre punta il dito contro i brutti e cattivi, parlando per ideologia non si accorge in realtà di scagliarsi contro uno specchio che la riflette.
Perciò spesso gli stereotipi e le discriminazioni che queste persone denunciano e dicono di voler combattere in realtà sono i loro, e questo spiega perche affrontano la faccenda in maniera cosi tossica e poco costruttiva, quanto sostengo, è facile da dimostrare guardando il loro modo di ragionare: Se prendiamo ad esempio il libro in questione; apprendiamo tra un capitolo e l'altro che l'america è piena di poliziotti, agenti governativi ed apparati, razzisti e corrotti, imbevuti di "privileggio bianco" (concetto wooke) ma nonostante ciò i nemici degli Stati Uniti sono tutti stati canaglia o gruppi terroristi, neanche per errore se la sono mai presa con qualcuno che non avesse fatto niente ed in questo l'autore sembra completamente allineato alla narrativa ufficiale emanata da quegli stessi apparati. Benché denunci l'imperialismo americano (dovuto alla bianchitudine altro concetto wooke), in altre parti del testo elogia la bontà di cibi ed ingredienti provenienti da ogni dove, che vengono mangiati dalle persone dell'etnie più disparate, mostrando cosi la bellezza del multiculturalismo, ignorando forse che la disponibilita di ingredienti esotici cosi come il confluire di genti diverse verso il centro è un qualcosa che da sempre contradistingue gli imperi; dai romani agli inglesi passando per spagnoli ecc, una testimonianza tangibile della vastita dei loro domini. Ma non è tutto, infatti come si è già capito, in questi racconti possiamo osservare una società del futuro dove saranno sempre gli Stati Uniti il paese più ricco del mondo, e con i bianchi come classe dirigente, mentre i Messicani, Neri ed altre etnie avranno ancora un ruolo di poveri, poveri e migranti, perche anche se una volta giunti alla terra promessa questa gente si dimostra capace e piena di inventiva ( oltre che: buona, generosa e pacifica, una versione politicamente corretta del buon selvaggio) ed in precedenza abitavano in nazioni materialmente ricche di risorse, nell'immaginario dei "buoni" quei paesi sono e resteranno posti irrecuperabili, sporchi e schifosi, e questo per me denota chiaramente un pregiudizio di fondo, che poi detto chiaramente è lo stesso motivo del perche i nostri liberals in barba a decenni di scuola meridionalista che ha ben evidenziato le storture di simili propositi, vorrebbero portare tutta l'Africa in europa.
Ad onor del vero il libro che ho preso a pretesto per evidenziare questa questione, ha attenuato tali problematiche ambientando le sue novelle in un futuro molto prossimo, ma tale attenuante e valida solo se si sorvola sul fatto che i protagonisti nel ruolo di emarginati in questi racconti (come in altri appartenenti alla stessa scuola di pensiero) sono sempre soggetti di altre etnie, i bianchi sono tutti membri come minimo della classe media o se in disgrazia provenienti da quella fascia sociale, e le sfighe a cui possono andare incontro sono problemi di salute o cose così, questo nonostante attualmente negli Stati uniti ci sia un discreto numero, tra l'altro in costante aumento di bianchi poveri, chiamati in maniera bipartisan per differenziarli dalla classe egemone e non invalidare le rispettive teorie di riferimento; "white trash" come fossero uno scarto, una minoranza volutamente degenerata e non dei poveri cristi emarginati e degni di emancipazione anch'essi, ad ogni modo dicevo; sorvolando su questo non piccolo fatto, l'accorgimento temporale è dovuto all'accortezza dell'autore stesso e non annulla il problema in sé, ho letto saggi sulla preistoria e romanzi di fantascienza che si svolgevano diecimila anni nel futuro, cosi come una miriade di articoli e conferenze sui più svariati temi che provenivano da quell'ambiente culturale, e riproponevano le stesse dinamiche di omosessuali oppressi, donne subordinate, bianchi violenti conquistatori, ecc.
In tutto ciò io vedo un razzismo ipocrita ed assai peggiore, dove chi denuncia certe storture della società in cui vive, lo fa solo perché accecato dall'ideologia cerca di darsi una posa, ma in fondo, è ben sicuro che la sua posizione e quella dei suoi sodali non potrà mai essere messa realmente in discussione, perche ha una visione parziale e statica della storia, dove congenitamente i discriminati erano, sono e saranno sempre razze extraeuropee, omosessuali e donne, e i prevaricatori "maschi bianchi etero" come afferma una delle loro deliranti ideologie.
Gente che crede di vivere nella fine della storia, dove il loro mondo occidentale ha trionfato definitivamente sugli altri ed oramai ai giusti per esser tali e distinguersi dai cattivi, non resta altro che impegnarsi in qualche campagna umanitaria o di beneficenza, che tra l'altro ha anche il pregio di rassicurarli della loro posizione egemone, e denunciare le storture che come in ogni sistema inevitabilmente qua e là si producono, ma senza realmente poter incidere significativamente su una strada già tracciata, per citare Cory Doctorow "Questa non è una di quelle battaglie che si vincono, è una di quelle che si combattono" ma meglio ancora si adatta una citazione di Lampedusa: "se vogliamo che tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi" insomma gente che si impegna tanto per cambiare il mondo perche sa che; chi più lotta (a parole) per cambiare le cose è in realtà anche il più interessato a fare si che tutto resti com'è, eccetto forse qualche pronome o aggettivo qua è là.
E se non in tutte le persone di questa corrente c'è malafede, ci pensano interessi collaterali, il conformismo e l'egemonia culturale a indirizzarli nel verso giusto e fare il resto.
Nessun commento:
Posta un commento