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domenica 20 giugno 2021

l'impossibile ritorno alla normalita che non esiste più


In genere in situazioni quali la guerra o la caccia, l'esercito più forte o il cacciatore nel secondo caso,  si guardano bene dal far capire all'avversario/preda che non vi sono più possibilità di fuga, perché come ogni bravo generale/cacciatore sa, se il nemico realizza che ormai non c'è più speranza di salvare la pelle viene a crearsi l'effetto che io chiamo "Termopili",  cioè lo sconfitto smetterà di combattere per la vittoria o comunque preoccupandosi di salvare la pelle, ma inizia a lottare al solo scopo di fare il massimo danno al nemico, costi quel che costi.


Ultimamente sento tantissima gente che confessa di essere stanca della situazione odierna e spera che le cose tornino presto come prima. Si, ma prima quando? Prima della pandemia? Della crisi del debito? Di quella dei mutui sub prime? O prima dell'11 settembre?  Forse prima dell'entrata in vigore dell'euro? 


In realtà è dall'inizio degli anni novanta che le cose in tutto il mondo occidentale sono via via peggiorate, e gli eventi sopra chiamati in causa, a mio avviso non ne sono i soli responsabili; sono disposto ad accettare che  in quanto eventi sistemici hanno forse accelerato ed acuito i problemi ma non ne sono la causa. Le pandemie si superano con un buon sistema sanitario, le crisi economiche grazie alle politiche sociali ed il terrorismo con una politica lungimirante.


Per quanto tutte queste cose in sé siano gravi e destabilizzanti non giustificano assolutamente il sempre più scarso tenore di vita delle classi medio e basse del mondo occidentale. Se vengono prese dai media e dalla classe dirigente che li controlla come capro espiatorio, è  per lasciare nella popolazione l'illusione che superato lo scoglio, tutto tornerà come prima ed evitare così di incorrere nella situazione descritta all'inizio del post. 



Archiviata l'epidemia come spauracchio,  sono abbastanza sicuro che il nuovo motivo per cui verrà chiesto alla popolazione di tirare la cinghia, probabilmente sarà il dover contrastare le politiche imperialiste e antidemocratiche dei Russi e Cinesi. Insomma l'occidente è  aperto al mondo ma fino a quando questo si presenta come manodopera, da sfruttare e con cui ricattare i locali  se questi pretendono troppo.  O in alternativa   da lasciare affondare insieme alle barcacce con le quali hanno tentato di raggiungerci,  se la situazione lo richiede. 


O magari ancora, i sacrifici ci verranno richiesti in nome del pianeta, la tanto sospirata svolta ecologica dell'umanità, dove anche se puo sembrare un paradosso; per essere rispettosi dell'ambiente dobbiamo buttare quello che possediamo,  per sostituirlo con modelli nuovi, probabilmente cosi ci ritroveremo piu amici di madre natura, di sicuro non ci sono dubbi che è un bel modo per mostrare quell'occhio di riguardo agli interessi del mercato, che non dispiacera sicuro a molti figuri. 


Io sono convinto che il vero motivo di questo generale decadimento delle condizioni di vita, e il concentramento delle ricchezze in poche mani sia una guerra ideologica, che vede scontrarsi il potere politico contro il potere economico finanziario.  Una guerra globale ma che vede in occidente intanto un precedente; quando il potere politico dovette scontrarsi per la predominanza sul potere spirituale. E non secondariamente l'affermarsi dell'economia come potere vero e proprio.


L'errore della politica occidentale  é stato a mio avviso il trasformare l'economia da mezzo a fine della politica. ll voler giudicare il valore di un governo con parametri quali il "pil"  ha suscitato negli elettori la falsa credenza che il compito primario della politica sia quello di assicurarsi che l'economia prosperi e poi il resto vien da se. Cioè la politica ha dato l'impressione di proporsi  come arbitro e non come giocatore. Ed adesso ne sta pagando le conseguenze, viviamo in una società ossessionata dall' economia, come mai prima nella storia, all'economia sacrifichiamo gli anziani ed i figli, all'economia abbiamo sacrificato la ragion di stato e l'interiorità personale, ogni aspetto delle moderne società é  finalizzato al solo ed esclusivo benessere economico, tutto il resto ci sembra Marxianamente subordinato ad esso.



Non so chi vincerà alla fine, se la politica riuscirà screditata com'è  a ricondurre la situazione a suo vantaggio,  ma se l'economia non viene riportata a instrumentum regni, la vedo dura pensare che le cose possano migliorare. Infatti se il potere religioso si preoccupa della salvezza spirituale e per questo si è  dato l'impegno di fornire un'etica ed una morale alla società, la politica in quanto potere puro si pone come obiettivo il mantenimento di questo potere mediando tra le varie istanze sociali e fornendo dei diritti/ doveri alla società, in modo almeno teorico che nessun aspetto prevalga su un altro.  



Il potere economico invece  ha come unico obiettivo l'aumento della ricchezza,il famoso motto: "io devo rendere conto solo agli azionisti", le persone in un sistema simile verranno valutate in base a quanto siano capaci di produrre ricchezza, e per perseguire questo obiettivo continuerà a creare bisogni e proporsi come unica istanza capace di esaudirli. 



In un contesto simile serve poco che 

la politica si metta ad urlare di essere l'unica che può garantire di preservare libertà di azione e di parola, senza il nuovissimo modello di iPhone con cui le persone possono manifestare le loro idee grandi o piccole ormai e secondario, è  ricevere in cambio qualche like di queste libertà non sanno che farsene per questo noi cittadini siamo sia vittime che volenterosi sostenitori di questo stato di cose.



Dispostissimi  magari a titolo di esempio a sacrificare famiglia, affetti, e sviluppo interiore, lavorando come bestie per 11 mesi e tot ma pronti però a sollevare sommosse se ci viene negata la vacanza per il pur misero periodo rimanente dell'anno. 


E che l'economia sia in netto vantaggio rispetto alla politica, mi è  gioco facile citare, il governo Berlusconi per quanto col senno di poi o meglio ancora semplicemente con buon sennò, l'uomo si sia rivelato poca cosa ( cosa comunque migliore di certe alternative), nel 2011 godeva di consensi plebiscitari eppure per farlo cadere é bastato alterare un parametro astruso ai più sino ad allora,  signori! Ma che fine ha fatto il famigerato spread, in nome del quale ci siamo piegati a riforme inique e deleterie, e no che nessuno provi a spiegarmi che il governo Monti ci ha salvato dal baratro, se non é  capace di spiegarmi in concreto come il suddetto figuro ci ha salvato, visto che i problemi di quell'Italia sono i medesimi forse più incancreniti dell'Italia di oggi. Ma in fondo perché tirare in ballo il passato attualmente il presidente del consiglio si chiama: Mario Draghi, sicuramente uno dei più bei nomi dell'economia e finanza internazionale , ma seriamente di politico ha ben poco.


Quindi no le cose non miglioreranno, in compenso però ci saranno fior di esperti, professori, ed opinion leader, che ci spiegheranno che:  "Si! La congiuntura economica impone sacrifici ma le prospettive sono rosee, e in fondo di che cazzo vi lamentate  non vedete come è cool il nuovo cellulare, c'ha un processore capace di pilotare una missione marziana e voi potete usare tutto sto ben di Dio di potenza, per poter elaborare il vostro selfie,  e nascondere quel inopportuno brufolo che vi é spuntato proprio durante la vacanza a Formentera" privilegi simili varranno pure la perdita di qualche diritto! 






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