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sabato 22 febbraio 2025

I manipolatori



Oggi apro Facebook e il primo post che vedo è di un mio contatto che prende per i fondelli tutti quelli che si bevono le balle della premiata ditta Trump & Putin. Beh, sì, certo, se non ti bevi le "verità" occidentali è perché ti sei dissetato con le balle russe. Tra l'altro, in buona compagnia: stando al Sole 24 Ore e al Corriere della Sera, anche Trump risulta vittima delle famigerate fake news del Cremlino. Non so voi, ma io, se fossi della CIA, mi offenderei a leggere certe cose.

Comunque, checché ne diciamo noi putinofili, non c'è nulla da fare: questa è una lotta di libertà, e perciò i poveri ucraini vanno aiutati come stiamo facendo. Il fatto che tutta questa solerzia non si veda applicata alle altre innumerevoli guerre che si combattono in giro per il globo, a cominciare da quella in Palestina, deve essere l'ennesimo sintomo della sbornia di propaganda Russa.

Arrivati a questo punto con la lettura, già me li immagino, questi astemi da fake news, lì con la faccia tutta soddisfatta, per avermi colto in fallo, guardarmi con aria di sufficienza e spiegarmi che questa guerra è diversa, la libertà in gioco in questo caso è la nostra: Putin è un malvagio dittatore e, se non lo si ferma, a forza di trasformare lavatrici in droni, conquisterà l'Europa tutta.

Già, come no. Un giorno i russi combattono con le pale, quell'altro arriveranno a Lisbona. Però quelli che si dissetano di balle siamo noi altri...

D'altronde stiamo parlando di gente convinta davvero che, se a cominciare dall'America stessa, gli elettori votano partiti sui generis, non è perché stufa di questo sistema che, mentre tutto va a rotoli, vede una fascia minuscola di popolazione arricchirsi sempre di più, ma perché vittime della propaganda di Putin. Quel ragazzo ha proprio sbagliato mestiere, pensate che successo se invece di fare il presidente russo si apriva un’agenzia pubblicitaria!

Per fortuna il secondo post dove mi cade l'occhio mi solleva di morale: è la condivisione di un articolo di Caitlin Johnstone, che mi ricorda che esiste ancora gente pensante. l'articolo guarda caso,  parla proprio di questi argomenti. Nello specifico, l'autrice, che vi consiglio di leggere, parla dei democratici USA che, scioccati dalle maniere di Trump, rimpiangono i bei tempi in cui alla presidenza c'era il più ben presentabile Obama. L'autrice fa notare di come queste persone paiono ignorare la politica di Obama ad esempio in Medio oriente, così come altre scelte che hanno causato sofferenze in vari angoli del mondo, e di come lo valutino solamente in base ai sentimenti personali che Obama ha suscitato in loro.


Dopo questa introduzione, l'autrice riflette su come queste persone abbiano fatto a non percepire come scandalose tutte le cattive azioni fatte da Obama (come inevitabilmente da qualsiasi altro uomo politico, aggiungerei io) e giunge alla conclusione che Obama non ha avuto scandali paragonabili a quelli di Trump non perché abbia agito meglio, ma perché ciò che viene considerato uno scandalo è deciso dai media e dal potere. Se vivessimo in una società davvero libera e consapevole, le sue azioni in politica estera sarebbero state viste come crimini gravissimi. Ma, siccome il sistema ha il controllo su cosa debba indignare il pubblico e cosa no, la maggior parte delle persone non ha mai percepito come scandalose le sue decisioni più distruttive. Per l'uomo occidentale è diventato normale vedere solo le atrocità commesse da altri stati e mai quelli  commessi dalla nostra parte, così come le vittime della propaganda, guarda caso, sono sempre gli altri. Secondo  la Johnstone, Tutto ciò è  possibile perché l'uomo occidentale è al centro di un articolato sistema di controllo psicologico.



Benché, come già detto, la lettura dell'articolo mi abbia sollevato il morale, ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso. In particolare, mi lascia abbastanza scettico il meccanismo di persuasione globale, stile Grande Fratello, ipotizzato dall'autrice. Non nego che sia in corso un'operazione di manipolazione e indottrinamento, anzi, direi che queste sono cose fisiologiche in una società. Quello che penso, però, è che alle persone che subiscono tale manipolazione, il fatto di essere manipolati non deve dispiacere molto.

Ciò che voglio dire è che il persuasore occulto, chiamiamolo così, può usare tutti gli strumenti che gli paiono per convincermi che Putin vuole conquistare l'Europa, ma, se io guardo una cartina geopolitica, devo chiudere entrambi gli occhi per non vedere che è stata la NATO ad allargarsi verso est. E, oltre agli occhi, c'è pure da tapparsi le orecchie per non sentire che i russi hanno alzato veramente la voce solo quando abbiamo toccato paesi che per la Russia sono come San Marino e il Vaticano per l'Italia.

Capiamoci bene: non voglio mettere in discussione questi tentativi di manipolazione e indottrinamento, che d'altronde sono palesi, ma secondo la mia opinione, non sarebbero così efficaci se non fossero coadiuvati un po’ dalla naturale pigrizia Umana, che ci fa disinteressare di questioni complicate e che in fondo sentiamo lontane da noi...

Un po’ dal benessere raggiunto, che oltre a proteggerci, come ho spiegato in un altro articolo, dalle conseguenze più gravi delle nostre scelte sbagliate, ci porta, in fondo, a fidarci di chi ci governa, quanto meno di quella parte a cui pensiamo di appartenere...

Insomma, l'indottrinamento funziona perché ci conviene, per pigrizia, benessere e, diciamolo, anche per una certa immaturità: in altri miei post su temi simili, spesso ho affermato che dovrebbe essere compito dell'istruzione fornire i mezzi per sviluppare un sufficiente pensiero critico. Ma, più ci penso, più mi rendo conto che l'istruzione da sola non basta, serve maturità per comprendere il mondo. Gente rimasta immatura ne avrà una lettura semplificata, in questo genere di persone  l'istruzione non fornirà loro più sofisticati strumenti di analisi, ma anzi fungerà  come uno scudo, fatto di superbia, che li renderà refrattari ad una comprensione più profonda di ciò che ci circonda.

Ed anche questo fara sì che la lettura che daranno di tutto ciò che accade sia più basata sulle sensazioni che una notizia o un personaggio scatenano in loro, o su come una determinata interpretazione appaga il loro ego, piuttosto che ad una lettura reale della realtà.


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