Non è un caso che nell'introduzione al post, assieme a dei film, ho nominato un (grandissimo) autore che alle nostre latitudini odora di destra, secondo alcuni addirittura di fascismo; La verità è che siamo un paese di provinciali, motivo per cui tentiamo di inquadrare fenomeni appartenenti ad altre culture dentro le nostre categorie. In realtà personaggi come Callaghan o per citare un opera famigerata di Hainlein: l'eroe di fanteria dello spazio, non rappresentano il fascista, ma il pioniere, l'uomo libero e sicuro di sé che con le sue forze si fa strada in un mondo ostile popolato di nemici. poco importa se questo mondo sia il west, una metropoli, o la galassia intera.
Questa visione del mondo è l'essenza stessa del sogno Americano; guardare il limite come un oltre da conquistare più che uno spazio di demarcazione, possiamo forse compatirli ma non certo biasimarli, per la loro forma mentis; noi siamo il popolo di Renzo e Lucia loro quello di Moby Dik,
Questi pensieri, assieme alla voglia di rivedermi la serie dell'iconico ispettore mi sono saltati in mente stamattina mentre alla radio ascoltavo uno dei tanti personaggi inutili, che condannavano la facilità con cui negli Stati Uniti ci si può procurare un arma, anche di grosso calibro e le nefaste conseguenze che ciò produce.
Ecco, il modo in cui certi personaggi banalizzano questioni più complesse è un ottimo esempio di quel provincialismo che denunciavo qualche riga più in sù; infatti se per noi questa sovrabbondanza di armi da fuoco è sinonimo di una società violenta che non si fida di nessuno, questo dipende dal nostro temperamento sanguigno, in realtà per l'americano il fucile non è simbolo di violenza ma di libertà, libertà che implica se necessario anche la disponibilità a combattere per garantire la propria indipendenza, indipendenza che si esprime non contro un malcapitato vicino, come spesso ci immaginiamo noi ma contro un nemico esterno o lo stesso governo quando ciò si rende necessario. quelle armi nella mente degli americani servono prima di tutto a ricordare ai propri politici che loro governano, non regnano forse invece che criticarli sempre su questo punto, effettivamente potremmo imparare qualcosa.
Vi vedo già tutti a pensare alle stragi, che sempre più spesso accadono da quelle parti, ma di tale problematica gli americani anche se non riescono a porvi rimedio ne sono ben conscii, e sanno che denuncia un certo malessere della loro società, ma nonostante ciò non pensano sia giusto rinunciare alle loro libertà allo stesso modo di come noi non pensiamo di rinunciare al nostro stato sociale solo perché ci sono dei furbetti che ne approfittano con ruberie varie, e no, non pensate che la questione in fondo sia di minore importanza; anche qui da noi i troppi casi di furberia denunciano un certo malessere, precisamente la mancanza di senso dello stato, e anche se con questo merito è indubbiamente meno vistoso anch'esso lascia per terra un certo numero di vittime.
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