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lunedì 25 marzo 2024

Opinionisti da bar, censori da rogo

Va di moda lamentarsi di chi su internet ed in particolare nei social, osa esprimere la propria opinione sull'argomento del giorno; secondo questi signori (che si professano tutti ferventi democratici), ad esempio per commentare un festival di canzonette bisognerebbe quanto meno aver frequentato il conservatorio, mentre il voler dire la propria opinione su partite di calcio, pandemie, guerre ed altre cose che impattano sulla vita di tutti noi è inequivocabilmente segno che senza gli opportuni titoli accademici, vogliono usurpare il posto dei veri esperti.  Premesso che qui non si parla di chi fa disinformazione per mestiere o comunque diffonde informazioni false deliberatamente, posto anche che le regole d'oro sul tema sono due e precisamente:
1 informasi un minimo prima di aprire bocca.
2 tenere in considerazione che le parole di un esperto del campo di cui si parla, generalmente hanno maggiore autorevolezza rispetto a le nostre esternazioni, specie se digiuni della materia.


Considerato che nessuno ci obbliga a dover per forza leggere tutti i commenti alle notizie che ci interessano, questo continuò lamentarsi ed invocare censure, dimostra  di come le masse proprio come ieri e sempre, sono ancora dispostissime  ad accendere roghi per punire gli eretici che con le loro parole turbano il tranquillo scorrere della narrazione dominante. 

E per favore non tirate in ballo la boutade di Eco, che in quella famosa lezione non invoco censure o altro; ma conoscendo bene i suoi polli  aveva solamente  previsto che non sarebbero stati capaci di distinguere un idiota da un premio Nobel, cosa che effettivamente si è verificata ma questo evidentemente non è colpa di chi scrive, ma di chi legge.

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