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venerdì 1 aprile 2022

Crisi, crisi, crisi, anzi no! questo è proprio un declino

Ieri avevo necessità di andare a Milano per un incontro di lavoro, riflettendo che tra pandemia e menate varie era più di un anno che non mettevo piede nella metropoli, ho deciso di prendermi la giornata libera e passarla in giro per la città.

Arrivo in centrale col treno delle otto, visto che l'appuntamento é per le quindici, considerando gli spostamenti per recarmi al luogo dell'incontro; ho circa sei ore buone  di tempo libero da passare come voglio, cosi prendo la metro e mi sposto in zona Cadorna dove c'è un bar pasticceria che fa dei cornetti farciti con ricotta fresca eccezionali; la mia pancia dovrà pazientare ancora un po' per una colazione come si deve, ma sa già che ne vale la pena. 

Una volta Giunto in zona, però mi ritrovo un po spaesato; non riesco a trovare il dannatissimo bar e per mettermi ancora più fretta, come per beffa inizia a scapparmi anche la pipì, eppure sono quasi sette anni da quando  l'ho scoperto casualmente che se per impegni vado su in citta  frequento quel posto, ma oggi niente, non riesco proprio ad individuarlo, cavolo! Era li sulla piazza, come che oggi non lo trovo? Il guaio è che scordo sempre come si chiama, altrimenti avrei chiesto aiuto a Mr. Google

Giro e rigiro e finalmente scopro il mistero: dietro un impalcatura c'è quel che resta della mia pasticceria;  con un cartello appeso alla vetrina con scritto: "chiusa attivita", eppure quelle volte che ci sono andato ho sempre fatto fatica per trovare un tavolo, e benché  non fosse proprio un locale storico, indubbiamente mostrava di non essere un locale di "primo pelo" di quelli che magari durano una stagione e poi passano di moda. Comunque pazienza, la fame adesso inizia a farsi sentire e la mia vescica anche peggio, messo come sto; l'obbiettivo e diventato quello di trovare un locale che abbia l'aria, di offrire  colazioni che non sappiano troppo di merendina del mulino bianco, e soprattutto mi permetta di svuotare la vescica, possibilmente dentro un bagno che non sia collocato in luoghi che persino la fantasia di Lovecraft troverebbe bizzarri, nella speranza che tutte queste pretese al momento del conto non mi costringano ad impegnare un rene.

Colazione passata, speravo di meglio, ma non è andata male, adesso giretto per negozi, soprattutto librerie. A parte giro di rito alla feltrinelli di piazza duomo e al libraccio (non quello di via santa tecla) conosco un  altro paio di posti dove trattano anche usato, dove di solito hanno sempre proposte allettanti, cosi inizio a dirigermi verso la prima libreria,  la giornata non è  un granché ( ed erano 115 giorni che non pioveva c#**#), ma decido di muovermi lo stesso a piedi, tanto ha smesso di piovere e resta solo un po' di freddo a dar fastidio,  e poi i negozi che mi interessano oggi sono tutti in zona centro dove tra le vie c'è sempre qualcosa da guardare, visto e considerato che di tempo ne ho, come gia detto; preferisco lo stesso usare le gambe invece che la metro.

Arrivo al negozio e... chiuso, cessata attività, anche lui, cavolo! Capisco che la vita della metropoli è frenetica pero qui si esagera un po', vabbè dai, torniamo verso il duomo e continuiamo il giro...

Milano è sempre in attività, come un formicaio, però sarà perche  l'effetto expo ora mai e da un po che è passato, ma la trovo un pelo più trascurata, si notano più negozi sfitti rispetto agli anni passati, o forse è solo perche i proprietari non si sono premurati di ricoprire le vetrine come accade di solito, Bho! 

Dopo qualche altro paio di negozi visto che è quasi mezzogiorno decido di spostarmi verso Sant'Ambrogio dove conosco un ristorante tipico in cui si mangia abbastanza bene, ed al patto di aspettare un poco, non serve prenotare (in genere), cosi mi incammino, peccato che arrivato al locale ha chiuso i battenti purè lui, così dopo la colazione mi sfuma pure il lauto pranzetto alla "lumbard".

Adesso io non vorrei apparire scontato citando banali proverbi e di come tre indizi fanno una prova, ma non posso negare che la giornata di ieri mi abbia messo in testa qualche preoccupazione; abitando in provincia uno si può anche illudere che la crisi abbia battuto duro proprio da quelle parti è magari le cose vanno a gonfie vele in qualche altro posto, ma Milano è uno degli snodi di questo paese, e benche appunto la situazione non é nemmeno lontanamente paragonabile a dove abito io, dove ad esempio il centro e in prognosi riservata, rispetto a qualche tempo fa, sarei ipocrita a negare che l'ho vista più in affanno.

Giornali e televisione, continuano a dire che la ripresa e dietro l'angolo , ma la verità è  che questo paese se si fa eccezione di qualche temporaneo sussulto, sono almeno trentanni che si barcamena tra una crisi e l'altra. Ed a questo punto posso dirlo;  quello che ieri girando per Milano mi ha suscitato qualche preoccupazione  non è  stata l'impressione di trovarmi in una città che cerca magari con difficolta di superare la crisi, ma la sensazione che anche il capoluogo lombardo,  nonostante qualche guizzo che le è proprio, inizi  a risentire del male generale del paese; perché benché  non si voglia ammetterlo, le crisi cosi lunghe non sono più soltanto crisi; si chiamano declino e dal declino non è mica tanto facile uscirne. Però a vedere in giro, alla gente va bene così, ieri a Milano apparentemente ho visto solo persone alla moda e  in fin dei conti, serena.

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