Totò divideva il mondo in due categorie; da una parte gli uomini cioè le persone normali con le loro tribolazioni e la capacita di provare empatia per i terzi, dall'altra i caporali personaggi frustrati che non vedono altro scopo nella vita che racimolare un minimo bricciolo di potere per vessare chi gli sta di sotto.
Ecco questa divisione va benissimo per definire i clienti precisando pero che al contrario della divisione del grande Totò in questo caso le proporzioni si invertono gli uomini sono pochissimi i caporali quanti sene vuole.
Infatti il cliente per lo meno in Italia ha una visione pre-medievale dei propri fornitori, quindi almeno che quest'ultimi non riescano a rendersi vitali in qualche modo per il cliente stesso, come ad esempio un chirurgo prima di un operazione, o un idraulico davanti una caldaia guasta con temperature polari all'esterno, verranno visti come dei servi ( della gleba) e trattati come tali.
Cio vuol dire essenzialmente due cose:
La prima è che considerandovi il cliente suo inferiore GUAI a voi se osate apparire piu felici di lui medesimo, infatti essendo lui il SIGNORE è inaudito che un suo servo sia piu soddisfatto di esso stesso.
La seconda è che il cliente per essere soddisfatto deve necessariamente avere l'impressione di aver fottuto il fornitore, non importa di quanto il prodotto o il servizio sia valido o il prezzo richiesto equo, la cosa importante è che chi tira fuori la grana abbia la percezione di aver fregato il venditore, la qualità non è in se un requisito sufficiente e spesso nemmeno necessario per soddisfare il cliente italiano.
Con l'italiano non basta essere gentili, serve essere SERVILI.
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