Alle armi! Alle armi!
Una leggenda nera vuole che Maria Antonietta consigliasse al popolo affamato di pane di integrare la propria dieta con le brioche. La storia per quando emblematica è assolutamente finta.
È da ieri sera che mi arrivano memi misteriosi su una fabbrica di pasta, da stamattina anche inviti ad aderire a vere e proprie campagne di boicottaggio contro la di sopra fabbrica. Incuriosito della cosa faccio un giro in rete per capire cosa diavolo è accaduto. Cosí scopro che: in mezzo ad una crisi economica senza precedenti con una pandemia ancora in corso e ben lungi dall' essere sotto controllo una certa militanza politica ha deciso di imbracciare i fucili e tornare in montagna in nome dei sani principi dell'antifascismo. Tutto ciò accade, perché scandalizzata in quanto il reparto marketing ( gente famosa più per il grande contributo al PIL colombiano, piuttosto che per le loro doti intellettuali) della suddetta fabbrica nel lanciare nuovi formati di pasta, ha avuto la brillante idea di riesumare nomi dal "ventennio". Perfino l'anpi locale, forse per evitare che dalle parole si passasse ai fatti, si è dovuta scomodare per certificare l'assoluta fedeltà alla linea degli industriali del pastificio, anzi ha voluto ricordare le sovvenzioni di detti industriali all'organizzazione delle locali "feste dell' unità". Adesso tralasciando il fatto che la locale sezione dell' anpi ha dato un bel calcio in culo a tutta la resistenza bianca e grigia riducendo di fatto la guerra partigiana ad un regolamento di conti tra fazioni avverse. Dicevo sorvolando questi scivoloni forse dovuti più all' urgenza che a vera malizia, mi sembra davvero indice del distaccamento dalla realtà di una certa parte politica, sempre pronta a quanto vedo ad imbracciare il fucile per cause lontane nello spazio o nel tempo, ma poco propensa ad sporcarsi le mani con la realtà che gli soffre intorno. Con tutto il rispetto per le vittime del fascismo che almeno hanno avuto la consolazione di una rivincita morale espletata in piazzale Loreto mi piacerebbe che certe energie (e titoli di giornali) venissero investite ad aiuto di VITTIME un po' più attuali, come quelle del precariato ormai assunto al ruolo di piaga sociale, o ancora dei futuri disoccupati a cui già so tremano i polsi al pensiero che fra non molto scadrà il blocco dei licenziamenti e in generale a tutte quelle persone a cui ormai è stato inculcato in testa il concetto che la POVERTÀ È UNA VERGOGNA da nascondere e non un motivo di lotta per cui scendere in piazza perché io sono convinto del fatto che i principi come le brioche sono una gran bella cosa. Ma quando il pane inizia a scarseggiare, diventano concetti per riempire la bocca dell'aristocrazia, non la pancia del popolo.
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