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mercoledì 3 febbraio 2016

Perche è percome la cultura in Italia degli ultimi anni e tutta merda glassata

Chiacchierando con un mio amico, il discorso è finito su Galileo e il famoso processo. Naturalmente i soliti rimproveri per le famose colpe della chiesa e bla bla bla. Allora io gli faccio presente che lo scienziato non era  poi lo stinco di santo che ne viene dipinto. Anzi era proprio uno con un bel carattere di merda. A mia giustificazione gli racconto qualche aneddoto in merito. A questo punto il mio amico fa una faccia stupita e mi dice che se le cose stanno come gliel’ ho raccontate io (e internet),  quelli della chiesa non hanno mica fatto tanto male a condannarlo; anzi in fin dei conti se l’ era proprio cercata.  Dopo di che ci siamo salutati ed io sono rimasto col dubbio di avergli fatto più male che bene.  La cosa mi ha fatto riflettere un po’,  perché non mi sembra normale che qualcuno pensi che se un intellettuale ogni tanto dice una baggianata e ha un carattere di merda, sia cosa sacrosanta zittirlo. Eppure in Italia è opinione piuttosto diffusa, come ho potuto costatare . Allora ho cercato di capire da dove derivi questa  forma mentis  propria dell’ italico suolo.  E  adesso penso di esserci arrivato: il problema mi sono detto,  è che il pensiero democratico illuministico non è il nostro, ci è stato imposto  da forze esterne.  Il percorso  politico/culturale dell’ Italia é stato più o meno il seguente: piccoli staterelli cattolici→ risorgimento (anticlericale) → fascismo/cattolico.  Dopo di che sono arrivati gli anglo/americani, che  ci hanno bombardato ed invaso un pochino,  esportando qui  la LORO democrazia  e i valori dell’  illuminismo (che ha avuto i suoi picchi più alti in Francia ma ha natali inglesi )  naturalmente  gli italiani si sono adattati benissimo a tutti i vantaggi che il nuovo sistema comportava ma non essendo una nostra conquista,   la nostra forma mentis è rimasta  fascio/cattolica.  Con le nostre gambe  lì eravamo arrivati e lì siamo rimasti, la chiesa (che volente o nolente) e stata fino a pochi decenni fa il nostro modello culturale predominante  è un poco lenta a digerire le nuove idee. Immagino che sia un problema molto comune,  in quanto ha due millenni di storia alle spalle;  diciamo che i suoi tempi sono un pelino diversi rispetto a  un’ organizzazione giovane e bisognosa di consolidarsi, anche e soprattutto grazie a nuove idee (chi ha detto repubblica francese?),  cosi  mentre i figli di Voltaire fanno la rivoluzione,  i nipoti di Beccaria scrivono i promessi sposi (capolavoro assoluto di cui un giorno dovrò parlare).  Questo ha fatto si che quando  un intellettuale parla in Italia, lui parla dalla cattedra universitaria ma gli italiani  lo vedono su  una vescovile, e si sa il vescovo non esprime idee ma enuncia dogmi incontestabili,  e soprattutto UN VESCOVO NON PUO SBAGLIARE  LE SUE VERITA SONO  SEMPRE GIUSTE è IMMUTABILI. E nella mala augurata ipotesi,  ERESIA assoluta che dica ho faccia qualcosa di sbagliato, allora vuol dire che è un emissario del demonio,  un impostore  che si spaccia sant’uomo per defraudare voi povere pecorelle . Adesso capite anche voi che chi apre un  nuovo percorso può anche finire in un vicolo cieco, ed quindi costretto a tornare indietro, ammettere di aver sbagliato strada,  ma questo per il discorso di prima in Italia non e consigliabile; quindi chi vuol campare con la cultura deve stare attentissimo  a battere una strada sicura e già percorsa in cui tutti gli inciampi siano ben conosciuti, altrimenti al minimo tentennamento rischia di sputtanarsi  la carriera e lo stipendio. Di conseguenza, ecco l’ ennesimo  matematico serissimo e composto manco fosse un prete, che annuncia di aver scoperto il quattrocentesimo modo per  verificare il teorema di Pitagora, e nessuno che propone qualcosa di veramente innovativo . 

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